Partecipazione nei processi di pianificazione a livello comunale. Il caso del nuovo Piano Regolatore Generale della Città di Torino. = Participation in planning processes at the municipal level. The case of the new Turin municipal plan.

Questo progetto di tesi nasce dall’esperienza di tirocinio svolta all'interno del percorso di ascolto e partecipazione della cittadinanza promosso dal Comune di Torino, in collaborazione con Urban Lab, per la redazione del nuovo Piano Regolatore Comunale. La campagna di ascolto, denominata "Voci di Quartiere," non solo rappresenta l'iniziativa partecipativa più ambiziosa mai intrapresa a Torino, ma simboleggia anche una svolta verso una pianificazione urbanistica più inclusiva, orientata all’ascolto attivo delle esigenze e delle percezioni della cittadinanza. Tale approccio riflette una trasformazione in atto, che mira a rendere le politiche pubbliche urbane più efficaci e rispondenti ai bisogni reali della popolazione. Nel ruolo di facilitatrici, abbiamo avuto l’opportunità di raccogliere le opinioni di chi vive quotidianamente il quartiere, cogliendo le aspettative e i desideri per la Torino futura. Abbiamo inoltre potuto osservare da vicino la costruzione del processo partecipativo e l’articolazione degli strumenti che lo hanno supportato. L’obiettivo di questa tesi è stato rileggere l’esperienza vissuta alla luce delle principali teorie, modelli, metodi e tecniche di partecipazione. L’intento è quello di offrire un contributo concreto alla pratica partecipativa nei processi di pianificazione comunale, evidenziandone le potenzialità e riconoscendone i limiti, proponendo infine un metodo replicabile in altre amministrazioni. Inoltre, la riflessione sugli esiti complessivi del dialogo con la popolazione ha consentito di approfondire due aspetti: da un lato, le principali questioni emerse riguardo alla percezione della qualità della vita nei quartieri, una considerazione che tiene conto non solo della quantità, ma anche della qualità degli spazi pubblici e dei servizi offerti a livello locale; dall’altro lato, solleva il cruciale interrogativo su come tali informazioni percettive possano essere efficacemente integrate in uno strumento amministrativo che disciplina l’uso del suolo.