Il Design Socialista Jugoslavo: Autogestione, Modernità e Cultura Materiale = The Design of Socialist Yugoslavia: Self-Management, Modernity and Material Culture

Questa tesi esplora il ruolo del design industriale nella Jugoslavia socialista, focalizzandosi sull'interazione tra autogestione, consumo di massa e identità collettiva. A partire dall'innovazione introdotta dal collettivo EXAT 51, si esamina come il design sia stato utilizzato come strumento di legittimazione politica e di costruzione di un'immagine di modernità socialista. Il primo capitolo indaga le dinamiche dell’autogestione jugoslava e il contributo dei designer all'evoluzione dell'industria, analizzando progetti iconici come quelli di Iskra e Rade Konćar. Il secondo capitolo approfondisce l'influenza del consumismo occidentale e il fenomeno del “Good Design” tramite il Centar za industrijsko oblikovanje (CIO), il Dizajn Centar e le esposizioni internazionali come la Biennale di Design Industriale (BIO) di Lubiana. Si analizza come riviste popolari come Svijet e eventi come il Zagreb Velesajam abbiano contribuito a costruire una cultura del consumo socialista, facendo del consumo stesso un mezzo di partecipazione sociale. Infine, il terzo capitolo affronta il design dello spazio pubblico come elemento cruciale per consolidare l’identità collettiva, esplorando come spazi urbani, fiere e luoghi di incontro abbiano incarnato e diffuso i valori dell'autogestione e della collettività. La tesi si propone di dimostrare come il design jugoslavo abbia rappresentato un punto di equilibrio tra modernizzazione, identità socialista e aspirazioni di un progresso inclusivo e autogestito.