La fiducia nell’IA per un’IA di fiducia. Le nuove prospettive dell’intelligenza artificiale e la sua applicazione alle Bill of Materials.

Questo elaborato analizza il ruolo emergente e pervasivo dell'Intelligenza Artificiale (IA) nella società contemporanea, con un focus su come l'IA stia trasformando settori chiave come l'industria manifatturiera, l'agricoltura e la sanità. Partendo dall'importanza di una formazione continua e dal concetto di "lifelong learning", lo studio esplora le sfide e le opportunità legate all'integrazione dell'IA nelle attività quotidiane e professionali. La ricerca si concentra sulla necessità di un'IA affidabile, ossia etica, sostenibile e in grado di rispettare la legalità, la sicurezza dei dati e i diritti delle persone. Attraverso una revisione delle origini e dell'evoluzione dell'IA, dal suo sviluppo iniziale negli anni '50 fino all'attuale impatto globale, vengono esaminate le tecnologie emergenti, come il Cognitive Computing e la Blockchain, e il loro potenziale di trasformazione. Un'attenzione particolare è dedicata all'analisi dei sistemi IA utilizzati nella produzione industriale e in altri settori strategici, come la sanità e l'agricoltura, con una riflessione sui benefici e sui rischi connessi alla loro implementazione. Nella parte centrale della tesi, viene approfondito il tema delle Bill of Materials (BOM), uno strumento fondamentale per molte aziende. Viene esplorato come tecnologie avanzate e l'IA possano essere applicate per ottimizzare la gestione delle BOM, migliorando l'efficienza e riducendo la complessità dei processi. Infine, l'elaborato affronta le implicazioni etiche, legali e sociali dell'IA, evidenziando la necessità di una governance adeguata per massimizzare i benefici dell'IA e mitigare i suoi rischi. Viene discusso il ruolo della legislazione a livello internazionale ed europeo nel regolamentare l'IA, al fine di garantire che questa rivoluzionaria tecnologia possa essere utilizzata in modo responsabile e a vantaggio della società nel suo complesso. La tesi si conclude sottolineando l'importanza di un dialogo continuo tra legislatori, industria e società civile per sviluppare normative e pratiche che promuovano un'evoluzione tecnologica equilibrata, rispettosa dei diritti umani e orientata al bene comune.