Shocking Archive: Un allestimento Schiaparelli per Villa Adriana = Shocking Archive: A Schiaparelli Exhibition for Villa Adriana

FASHION AND HERITAGE. ALLESTIRE LA MODA NEI SITI UNESCO PATRIMONIO DELL'UMANITA' (VILLA ADRIANA, ACROPOLI DI ATENE E ROMA FORI IMPERIALI) Da sempre le rovine architettoniche affascinano l’uomo; l’Italia, con i suoi innumerevoli resti di epoche passate, appare negli occhi di chi la osserva come un susseguirsi di contemporaneità diverse che dialogano armoniosamente tra loro creando luoghi non associabili a un tempo definito. La conservazione e la valorizzazione di questo vastissimo patrimonio risultano, tuttavia, estremamente ostiche per una serie di problematiche di diverso ordine. Studiosi, politici ma anche privati cittadini, spesso si sono mossi con il fine di portare al centro dell’attenzione queste tematiche, attuando iniziative che permettessero di salvare dall’oblio frammenti di una storia da cui tutti sono accumunati. Nel corso di questa trattazione si intende analizzare il particolare fenomeno della promozione degli spazi culturali attraverso l’allestimento di eventi di moda. Negli ultimi decenni, numerose Maison di moda si sono avvicinate al tema della cultura e hanno scelto siti storici come sedi per le loro sfilate. Questo fenomeno, pur non essendo l’unica via possibile, rappresenta un interessante esempio di dialogo tra modernità e rovina, capace di dar vita ad un momento, in grado di plasmare una nuova visione dell’antichità. Inoltre, il grande impatto mediatico che eventi di questo genere provocano, permette di riportare la questione della gestione del patrimonio culturale in primo piano. Dopo una prima fase analitica, la ricerca troverà concretezza con l’allestimento di un evento di moda all’interno del sito archeologico di Villa Adriana a Tivoli, un luogo in cui è possibile farsi “catturare dalla poesia triste del crollo e della rovina” (O. Pamuk), in cui i muri ormai scarni assumono una nuova suggestiva pudica bellezza. Il progetto diviene un pretesto per indagare le potenzialità del connubio tra antico e la contemporaneità, sfruttando il primo come linea guida e la seconda come propulsore di nuova linfa vitale, necessaria affinché l’architettura continui a vivere, difatti, “da una parte la rovina è l’essenza dell’ultima fase di vita di un edificio e dall’altra è invece la condizione di ripensamento della forma utilizzando l’originario come piano dell’espressione” (P. F. Caliari). Per questo esercizio progettuale è stata scelta la Maison Schiaparelli, la cui fondatrice, Elsa Schiaparelli, eccentrica e anticonformista, ha saputo sfidare i canoni estetici del tempo. È proprio il carattere rivoluzionario della stilista che ha permesso di creare un punto di contatto con l’antica villa romana, quest’ultima difatti è frutto del genio creativo di un’altra figura assai particolare della storia, ovvero quella dell’imperatore Adriano, un uomo che mostrava un insieme di caratteristiche contrastanti: serio e brillante, rispettabile e scherzoso, riflessivo nel prendere decisioni ma rapido nell'agire, parsimonioso e generoso, astuto e ingenuo, crudele e compassionevole, e sempre variabile in ogni situazione. Questa collaborazione originale ha dato vita a un allestimento che, pur mantenendo i principi creativi della casa di moda, si è armoniosamente adattato ai canoni compositivi del luogo. Il risultato è stato una sinfonia di forme e spazi, pieni e vuoti, interruzioni e richiami, in perfetta sintonia con l'ambiente circostante e mantenendo alla rovina le sue proprie, inconfondibili, irrinunciabili caratteristiche.