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Era barriera: studio sull’armonizzazione di un contesto periferico post-industriale

Alessandro Calindro

Era barriera: studio sull’armonizzazione di un contesto periferico post-industriale.

Rel. Enrico Moncalvo, Alfredo Mela. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2013

Abstract:

Come contrastare il degrado nelle periferie? Questo è il quesito da cui tutto il mio ragionamento è partito.

Penso che solo attraverso la cultura, si possa avere un aumento del livello di civiltà, dando alle persone gli strumenti per poter valutare le situazioni e decidere delle proprie azioni consapevolmente e liberamente.

Il problema più grande, è che l’istruzione di base impartita dalle istituzioni scolastiche non è sufficiente o, per alcuni, poco interessante, è necessario quindi che, le persone, vivano immerse in un contesto che stimoli e incoraggi quotidianamente la voglia di sapere, in modo da dare la possibilità di sviluppare il proprio potenziale, in base alle proprie caratteristiche.

Sono convinto (ciò è sicuramente dovuto alla mia formazione personale) che l’istruzione musicale sia fondamentale per lo sviluppo di un individuo, perché innanzitutto la musica è un motore di socializzazione sin dall’alba dei tempi, ma se la si vive attivamente è comunicazione, è cooperazione fra persone che lavorano per un obiettivo comune, è l'impegno a sviluppare le proprie capacità individuali per condividerle con gli altri.

Tutto ciò mi ha portato a pensare che la costruzione di un polo musicale, in una periferia come quella di Barriera di Milano, possa essere un fattore positivo per la collettività.

Inoltre, il quartiere è inserito nei grandi piani di trasformazione urbana, in atto da diversi anni, un'occasione in più per eseguire una, che potrebbe essere definita, opera accessoria a servizio del quartiere.

A questo punto dovevo compiere la scelta tra i due metodi di insegnamento più diffusi in quest'epoca: la scuola Classica e la scuola Jazz.

Ho scelto il jazz per diversi motivi: primo fra tutti è che Torino è stata la prima capitale Jazz d’Italia (vedi allegato "il Jazz a Torino”); perché è nato in modo quasi spontaneo attraverso l’incontro di diverse culture; perché dà più spazio all’interpretazione personale e quindi rende necessaria un’intesa più profonda tra gli esecutori; anche l’intesa fra suonatori e ascoltatori è fondamentale; inoltre la scuola jazz è, di nascita, più recente ed è cambiata e si è evoluta grazie all’ influenza delle culture di tutto il mondo; infine, per motivi personali.

Relatori: Enrico Moncalvo, Alfredo Mela
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
A Architettura > AL Edifici e attrezzature per l'istruzione, la ricerca scientifica, l'informazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3229
Capitoli:

Indice

Introduzione

1. STORIA E SOCIETÀ' IN BARRIERA DI MILANO

- La storia

- Spazi e società

- Mappa dei principali locali ed eventi Jazz a Torino e dintorni

2. TRASFORMAZIONI IN ATTO

- Obiettivi

- Urbans Torino, dossier P.I.S.U.

- La Variante 200

3. INDAGINI FINALIZZATE ALL’ INTERVENTO

- Introduzione

- Traccia d’intervista

- La scelta degli intervistati

- Intervistati

- Analisi e considerazioni generali sulle interviste

- El Sistema, Abreu

- Indicazioni per il progetto

4. IL PROGETTO

- Analisi dell’esistente

- Dati urbanistici

- Intervento

5. APPENDICI

- Estratti di P.R.G.C.

- Estratti di variante 200

- Bibliografia finale

6. ALLEGATI

- Tavole

- Interviste ai soggetti e contesto

- il Jazz a Torino (storia del jazz a Torino, mediante una raccolta di articoli del giornalista Gian Carlo Roncaglia).

CD - video, tavole.

Bibliografia:

Urban Center Metropolitano,"Gran Torino, appunti per la futura città metropolitana", Urban Centro Metropolitano, Torino, 2012.

Assessorato all'Urbanistica, Suolo Pubblico, Arredo Urbano, Politiche di Integrazione Direzione Centrale Ambiente, Sviluppo e Territorio e Lavoro, "Prodotto, Edificio, Città: il Protocollo Itaca per la qualità del costruito", Torino, 2012.

Regione Piemonte, Comune di Torino, "Programma Integrato di Sviluppo Urbano", Torino, 2010.

Urban Center MetropolitanoSempione-Gottardo, ex-trincea ferroviaria", Urban Centro Metropolitano, Torino.

Bando regionale programmi integrati per lo sviluppo locale, "Formazione, comunicazione tra cultura e imprenditorialità e mobilità sostenibile: riqualificazione e valorizzazione dell'are a Nord-Est della città di Torino, relazione ai sensi del bando", Torino, 2005.

Tavolo Sociale Zona Montebianco, " Non c’è Barriera senza Spina, indagine sugli insediamenti abitativi di spina 4 a Torino", Torino, 2007.

Piergiorgio Corbetta,"La ricerca sociale metodologia e tecniche Vol.3, Le tecniche qualitative", ed. 11 Mulino, Bologna, 2003.

Alfredo Mela, Maria Carmen Belloni, Luca Davico,” Sociologia dell'ambiente", ed.Carocci, Roma, 1998.

Angelo Costrovilli, Carmelo Seminara, "Storia della Barriera di Milano 1852 - 1945", Associazione Culturale "Officina della Memoria", Torino, 2004.

Siti web

http://www.comune.torino.it/urbanbarriera/

http://www.barrieracentro.it/

http://www.vicini.to.it/vicini/2013/07/il-programma-urban-barriera-di-milano/

http://it.wikipedia.org/wiki/El Sistema

http://www.iazzitalia.net/articoli/iazztorino.asp#.UdqStuDE4Vo

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