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Isfahan e i Segreti Celati Sotto di Essa: Le Attività di Eugenio Galdieri nella Vecchia Capitale Safavide = Isfahan and the Secrets Laid Beneath It: Eugenio Galdieri Activities in the Old Safavid Capital

Amir Abbas Mansoori Mehr

Isfahan e i Segreti Celati Sotto di Essa: Le Attività di Eugenio Galdieri nella Vecchia Capitale Safavide = Isfahan and the Secrets Laid Beneath It: Eugenio Galdieri Activities in the Old Safavid Capital.

Rel. Rosa Rita Maria Tamborrino, Pamela Karimi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Patrimonio, 2024

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Abstract:

Il termine "disclosure" (rivelazione) racchiude adeguatamente gli sforzi estesi di IsMEO e Eugenio Galdieri nel far luce sulla storia architettonica e urbana di Isfahan. Nonostante ricerche significative avviate nel ventesimo secolo, molti edifici di Isfahan rimangono enigmatici. La trasformazione di Isfahan da parte di Shah Abbas il Grande 436 anni fa in un magnifico centro urbano con complessi punti di riferimento architettonici è un risultato storico notevole. La dinastia safavide, riconosciuta come il primo significativo impero iraniano autonomo post-conquista araba, si posizionò tra gli imperi ottomano e moghul, cercando di elevare lo status di Isfahan a quello di Istanbul ottomana attraverso competizioni politiche, religiose e architettoniche, ottenendo notevole successo secondo i viaggiatori occidentali dell'epoca. Dopo il declino dei Safavidi e la caduta di Isfahan nel 1722, la città attraversò un periodo di distruzione sotto il dominio afghano e successivo abbandono sotto Nader Shah Afshar e la dinastia Qajar. Questo periodo di declino terminò con l'ascesa della dinastia nazionalista Pahlavi, che mise nuovamente l'accento sulla preservazione delle città storiche dell'Iran, inclusa Isfahan. Durante l'era del secondo Pahlavi, l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsMEO) iniziò progetti archeologici e di restauro a Isfahan, con Galdieri che svolse un ruolo cruciale dal 1964 fino alla Rivoluzione Islamica nel 1978. I contributi di Galdieri, che comprendevano sia il restauro pratico che la ricerca accademica, arricchirono significativamente la comprensione del patrimonio architettonico di Isfahan. Il suo lavoro si concentrò su cinque edifici prominenti: la Moschea Juma, il Palazzo Ali Qapu, il Padiglione Hasht Behesht, il Palazzo Chehel Sotoun e la Piazza Maydan-e Shah, diversi dei quali sono Siti del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Questa tesi fornisce una revisione completa delle attività e delle scoperte di Galdieri a Isfahan, valutando il suo approccio attraverso la lente delle prospettive orientaliste. Esplora inoltre il suo rapporto con il regime di Mohammad Reza Shah Pahlavi e i suoi sforzi nazionalisti, fornendo una valutazione critica dei suoi contributi nel campo del restauro e della ricerca storica.

Relatori: Rosa Rita Maria Tamborrino, Pamela Karimi
Anno accademico: 2023/24
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 281
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: Politecnico di Torino
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/31635
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