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Il comfort indoor

Chiara Pollano

Il comfort indoor.

Rel. Mario Grosso, Gianni Cagnazzo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

SOMMARIO

La bioarchitettura si pone l'obiettivo di realizzare abitazioni in grado di soddisfare le esigenze fisiche, biologiche, spirituali degli abitanti unitamente a prestazioni di compatibilità ambientale. Questa particolare attenzione al benessere umano è il fulcro della mia tesi.

L'uomo trascorre più del 90% del proprio tempo nei "prodotti dell'architettura" ed è spontaneo chiedersi, in qualità di futuri architetti, se gli edifici possono influenzare o determinare il benessere fisico e psichico degli abitanti. La risposta ufficiale è arrivata nel 1987 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha definito come Sick Building Sindrome l'insieme di sintomi, statisticamente rilevabili e significativi, che colpiscono le persone occupanti uno stesso edificio. Questa sindrome si manifesta con irritazioni sensoriali ed è causata da un'errata progettazione fisico-tecnica (l'eccessivo isolamento degli edifici, la presenza d materiali e arredi inquinanti, un'errata ventilazione, temperatura e umidità dell'aria, i nuovi strumenti di lavoro), sopportata do aspetti soggettivi (sensibilità) e psico-sociali (stress, insoddisfazione).

Conseguentemente, negli ultimi vent'anni è maturata una sempre maggiore sensibilità per i problemi di salute e comfort che presentano gli ambienti confinati, in particolare nei confronti di quelli dedicati ad attività lavorative dove trascorriamo almeno un terzo della nostra giornata. Inoltre nei paesi industrializzati si è verificata una progressiva terziarizzazione delle attività con un conseguente aumento della percentuale di addetti al lavoro d'ufficio, a! commercio ed ai servizi, che tuttora supera il 60% dei lavoratori complessivi. E' proprio su questi ambienti di lavoro, di tipo non industriale, che si è concentrata Io mia attenzione.

Il peso sociale complessivo causato dai problemi di qualità dell'ambiente di lavoro deve essere valutato non solo in termini di effetti sulla salute dell'uomo, ma anche in termini di costi economici di riduzione della produttività e del benessere della popolazione. Ricerche condotte in Europa dalla Fondazione Europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro hanno evidenziato che l'assenteismo per problemi di salute sul lavoro interessa annualmente il 23% dei lavoratori (in media quattro giorni di lavoro persi per lavoratore); Risulta quindi evidente la stretto correlazione tra benessere dei lavoratori - produttività - ambiente di lavoro, ed è sempre più condivisa l'idea che sia opportuno, se non indispensabile. creare ambienti di lavoro che promuovano il benessere. Questa consapevolezza è sempre più concreta tanto da manifestarsi anche nelle iniziative legislative, come dimostra, per quanto concerne l'Italia, il Decreto Legislativo 626 del 1994, riguardante il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Questo decreto indica, talvolta con precisione, talvolta in modo approssimativo, le caratteristiche fisico-tecniche, e psico-sociali che devono avere i luoghi di lavoro per essere confortevoli e salubri.

Alla luce di tutte le considerazioni fatte fin ora ho voluto, nella mia tesi. identificare. organizzare e analizzare tutti gli aspetti che influenzano e determinano il benessere globale del lavoratore e realizzare uno strumento che permetta di valutare la qualità ambientale di un luogo di lavoro che contempli tuffi gli aspetti indagati.

Nel capitolo 2 ho suddiviso le caratteristiche che determinano il comfort indoor in quantitative, poiché misurabili tramite specifica strumentazione, e qualitative, perché misurabili solo tramite un'esperienza diretta e personale. Per ogni aspetto ho indicato le peculiarità, gli eventuali effetti negativi sull'uomo, i valori limite, se previsti dalle norme, e come rendere confortevole un ambiente di lavoro tramite la corretta progettazione della caratteristica indagata.

Quelle quantitative sono la qualità dell'aria. l'elettromagnetismo, l'illuminazione naturale ed artificiale e l'acustica.

Una buona qualità dell'aria è funzione c aspetti fisico-tecnici che determinano il microclima. ovvero il benessere termo-igrometrico dell'individuo. Innanzitutto il clima interno dipende dall'ubicazione dell'edificio nel territorio, quindi il suo soleggiamento e l'esposizione a venti, le caratteristiche geoclimatiche del sito definiscono la temperatura e l'umidità dell'aria esterna che ovviamente influenza quella interna, infine le scelte tecnico-impiantistiche determinano la temperatura, l'umidità e la salubrità dell'aria interna. Il benessere dell'uomo si ha solo in una lascia ristretta di valori di temperatura, umidità e velocità dell'aria, ma questi non sono comunque sufficienti per valutare in modo completo un ambiente poiché non tengono conto della sensazione termica. A questo proposito sono stati definiti indici di disagio globale (Predisted Mean Vote e Effective Temperature) e indici di disagio locale (differenza verticale di temperatura, pavimento troppo caldo o troppo freddo, asimmetria della temperatura piana radiante, correnti dada) che permettono, insieme a temperatura e umidità, di individuare le condizioni microclimatiche che soddisfano almeno il 95% degli occupanti. Se vengono rispettati tutti questi parametri m vengono utilizzati materiali, arredi, attrezzature tecniche, colle, solventi, prodotti per la pulizia che emettono inquinanti chimici, fisici o biologici la qualità dell'aria risulta compromessa. E' fondamentale perciò un'attenzione globale a ciò che viene adoperato negli ambienti confinati per evitare la presenza di sostanza tossiche quali monossidi di carbonio, ossidi di zolfo e azoto, ozono, composti organici volatili, fibre minerali, radon, elettromagnetismo e contaminanti microbiologici nocivi all'uomo. Bisogna precisare che uno corretta ventilazione riduce notevolmente i rischi per la salute correlati alla permanenza in luoghi inquinati.

Fra gli inquinanti di natura fisica risulta l'elettromagnetismo, caratterizzato da campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali non attribuibili al fondo naturale terrestre, ma all'utilizzo sempre più diffuso di apparecchi elettrici ed elettronici. Le radiazioni elettromagnetiche sono suddivise, in campi elettromagnetici ad alta frequenza e campi elettrici, e magnetici, a bassa frequenza. Gli studi finora effettuati non giungono a conclusioni universalmente accettate, anche perché il fenomeno dell'inquinamento elettromagnetico, soprattutto ad alta frequenza, è recente. Numerosi sono i disagi, presunti o accertati, che le onde elettromagnetiche provocano all'uomo, ma alcuni accorgimenti cautelativi li possono ridurre. In particolare negli uffici i computer, i videoterminale e gli apparecchi di illuminazione rappresentano le fonti principali, un'attenta collocazione e scelta deve attrezzature permette di ridurre l'esposizione a queste onde ancora poco conosciute.

Un aspetto importante per il benessere sia tisico che psicologico dei lavoratori è la luce, sia esso naturale che artificiale. La luce naturale all'interno di un edificio lavorativo è importante perché crea un ambiente accogliente e piacevole, la presenza di finestre permette di avere un contatto visivo con l'esterno e di percepire il trascorrere delle giornate e delle stagioni, consente di ridurre il consumo di energia elettrica, quindi di risparmiare. La dimensione e la collocazione delle aperture devono esser ben valutate poiché se da una parte favoriscono il comfort visivo e psicologico, dall'altra possono incidere negativamente sul comfort termico surriscaldando o raffreddando eccessivamente gli ambienti che necessitano così di impianti di climatizzazione, con costi aggiuntivi.

La scelta della tipologia di illuminazione artificiale deve essere fatta accuratamente perché influenza il benessere visivo, i consumi e le spese di gestione, la facilità di manutenzione. Per una corretta progettazione dell'illuminazione artificiale bisogna perciò determinare la quantità di luce necessaria al compito visivo da svolgere(livelli di illuminamento), scegliere il tipo di illuminazione, valutare parametri necessari per una buona illuminazione ed infine scegliere a lampada e l'apparecchio illuminante. Il comfort visivo è quindi funzione di diversi accorgimenti che non devono mancare nella progettazione di un ufficio, soprattutto se nella postazione è presente un videoterminale.

L'inquinamento da rumore interessa aree urbane sempre più estese e percentuali dì popolazione sempre maggiori: i suoi effetti disturbanti o lesivi contribuiscono notevolmente a determinare le condizioni di insalubrità ambientale. Il rumore presente negli uffici proviene sia dall'esterno che dall'interno dell'edificio e può compromettere la concentrazione dei lavoratori costringendoli ad un considerevole dispendio di energie che può influenzare negativamente la loro salute psicologica e fisica.

Tutti gli elementi tino a qui citati hanno una forte componente oggettiva misurabile con strumentazione tecnica apposita, le caratteristiche qualitative che citerò di seguito invece coinvolgono aspetti sensoriali per buona parte soggettivi, che vanno necessariamente considerati per avere uno visione globale del comfort che un ambiente può generare.

Innanzi tutto la qualità dell'aria è influenzata non solo da proprietà fisico- tecnici ma anche da percezioni sensoriali provenienti da aspetti materici e olfattivi presenti all'interno di un ambiente. Infatti a scelta dei materiali e dei rivestimenti deve essere fatta in funzione alte loro qualità tattili e olfattive. Il tatto, insieme alla vista, è una fonte indispensabile d informazioni circa la qualità dell'ambiente, il primo fornisce indizi immediati e personali. la seconda dà indicazioni più generali su forma e colore dello spazio. Questi due sensi sono strettamente legati in quanto ci consentono di trasformare in termini visuali delle informazioni sensoriali, tale meccanismo permette di risparmiare tempo, energie e di ritrovare velocemente nella memoria combinazioni di proprietà senso-percettive. Gli stimoli olfattivi, se hanno caratteristiche gradevoli, determinano, insieme ad adeguati requisiti di comfort termico, la qualità dell'aria. influenzando la piacevolezza di un ambiente, ma anche meccanismi neurofisiologici. Diversi sono infatti gli studi che utilizzano i profumi per migliorare lo status fisico e psicologico delle persone.

I nostri sensi sono colpiti da stimoli che riconosciamo tramite il processo della percezione, la quale ci permette di interpretare l'ambiente intorno a noi. La percezione è un meccanismo complesso descritto da numerose teorie, in particolare ho analizzato quelle proposte dalla scuola gestaltica che esemplifica i meccanismi necessari al riconoscimento di configurazioni visive e di immagini. Andando oltre alla singola figura, la percezione e l'organizzazione dello spazio (prossemica) hanno delle regole formali che variano in funzione alla cultura propria di un luogo e possono influenzare, anche notevolmente. il comportamento umano., il principale esponente di questa teoria è Hall che ha classificato le distanze, stabilite inconsapevolmente, con cui ci relazioniamo alle altre persone. La conoscenza di queste distanze permette una corretta progettazione delle postazioni di lavoro affinché sia rispettata la privacy di ogni lavoratore, ma anche garantita la collaborazione necessaria ad un team di Lavoro.

Un aspetto fondamentale della percezione è il colore, spesso utilizzato e scelto in modo improprio con implicazioni psicologiche negative. In particolare negli ambienti di lavoro se si sceglie il colore adatto delle rifiniture e degli elementi di arredo si possono ottenere effetti quali la riduzione della fatica, l'aumento della produttività, del rendimento, della concentrazione, il miglioramento dell'umore e dei rapporti interpersonali. Per questo ho individuato gli aspetti psicofisiologici che la visione di un colore può generare, indicando i colori più adatti per gli ambienti produttivi.

Nel decreto legislativo 626/94 viene richiesto I "rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nello scelta delle attrezzature e nello definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e ripetitivo" (art. 3 comma I). Viene citata, per la primo volta in una legge italiana. la parola ergonomia. disciplina che si avvale di contributi provenienti da diverse materie di studio, e che ha il compito di analizzare le caratteristiche umane (fisiche, metriche e psicologiche) al fine di realizzare oggetti e attrezzature adatte, che comportino il minor sforzo possibile nell'utilizzo. In particolare mi sono soffermata sulle postazioni di lavoro che contemplano l'utilizzo di videoterminale. le più diffuse attualmente nel terziario, e sulla progettazione dei software utilizzati per i computer, anch'essi oggetto di studi ergonomici. Infine non sono da sottovalutare le implicazioni psicologiche che l'organizzazione del lavoro ho sull'uomo. Un lavoro monotono e ripetitivo la mancanza di gratificazioni, un carico di lavoro eccessivo o troppo ridotto, le responsabilità, la struttura aziendale rigida, sono tutti fattori che, insieme a tutti quelli precedentemente esposti. influenzano l'uomo, la sua produttività e quindi il successo di una azienda. Per questo è importante creare ambienti confortevoli e allo stesso tempo stimolanti in tutte le loro componenti.

Il progetto di un ambiente lavorativo deve avere come presupposto fondamentale che il benessere fisica dell'uomo non può prescindere da quello psicologico: stimolare in maniera corretta e sinergica i nostri sensi è essenziale per creare un ambiente non solo funzionale ma anche emozionale, che faccia sentire bene e motivi al lavoro senza stress.

Dopo aver organizzato e approfondito le caratteristiche che influenzano il comfort indoor ho realizzato uno strumento che permette di valutare la qualità ambientale di un luogo di lavoro che considera tutti questi aspetti.

Lo strumento stilato è un questionario che ha permesso di svolgere un indagine in diverse strutture dedicate al lavoro. è stata effettuata sia in edifici di enti pubblici. in particolare in sette Comuni della provincia di Torino) che in aziende private, per poter tare un confronto tra le due diverse realtà. Il questionario è stato formulato secondo i principi della Post Occupancy Evaluation, metodo che consente di valutare le prestazioni di un edificio, dopo che è stato utilizzato, tramite l'analisi di aspetti oggettivi e di aspetti soggettivi. Il questionario è composto da domande a risposta chiusa suddivise in dieci sezioni. che indagano aspetti oggettivi dell'ambiente o richiedono pareri soggettivi sulla percezione che si ha del luogo di lavoro. La valutazione dell'ambiente è espressa tramite un giudizio definito in funzione al punteggio ottenuto dal questionario. Infatti cd ogni risposta ho attribuito un punteggio, che, sommato agli altri, definisce quanto l'ambiente appaga le esigenze dell'individuo e quanto gli elementi presenti nell'ufficio influenzano il benessere dei lavoratori.

L'indagine, svolta tramite i questionari, ho permesso di evidenziare le criticità degli ambienti, l'esistenza di relazioni tra le scelte progettuali e le sensazioni che si generano negli utenti, infine il loro grado di soddisfazione.

Alla luce di questa indagine appare evidente che le scelte progettuali non solo influenzano ma determinano il benessere, e quindi la produttività, dei lavoratori, è perciò notevole Io responsabilità che investite i progettisti nell'ideare un edificio sia esso lavorativo o abitativo. Per questo è fondamentale porre attenzione a tutti gli elementi che concorrono sinergicamente a determinare la sensazione di comfort necessaria al raggiungimento del benessere globale.

Relatori: Mario Grosso, Gianni Cagnazzo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: comfort, indoor - bioarchitettura - lavoro - ufficio
Soggetti: S Scienze e Scienze Applicate > SA Acustica
A Architettura > AL Edifici e attrezzature per l'istruzione, la ricerca scientifica, l'informazione
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/305
Capitoli:

INTRODUZIONE

1. AMBIENTI DI LAVORO, COMFORT E SALUTE

1.1 IL COMFORT NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

1.2 SICK BUILDING SINDROME

1.2 IL D.LGS. 626/94

ASPETTI CHE INFLUENZANO IL COMFORT INDOOR

2.1 CARATTERISTICHE QUANTITATIVE

2.1.1 Qualità dell'aria

2.1.1.1 Microclima interno

2.1.1.1.1 Indici di disagio globale

2.1.1.1.2 Indici di disagio locale

2.1.1.2 Inquinanti indoor

2.1.1.2.1 Inquinanti chimici

2.1.1.2.2 Inquinanti fisici

2.1.1.2.3 Inquinanti biologici

2.1.1.2.4 Ventilazione e inquinamento

2.1.2 Elettromagnetismo

2.1.2.1 Campi elettromagnetici ad alla frequenza

2.1.2.2 Campi elettrici e magnetici o bassa frequenza

2.1.2.2.1 Videoterminali

2.1.3 Illuminazione

2.1.3.1 Luce e visione

2.1.3.2 Grandezze fotometriche

2.1.3.3 Illuminazione naturale

2.1.3.4 Illuminazione artificiale

2.1.3.5 Comfort visivo negli uffici

2.1.3.5.1 Lavoro al videoterminale

2.1.4 Acustica

2.1.4.1 Il suono come fenomeno fisico

2.1.4.1 Il suono come fenomeno percettivo

2.1.4.2.1 Effetti del rumore sull'uomo

2.1.4.3. Il comfort acustico

2.2 CARATTERISTICHE QUALITATIVE

2.2.1 Qualità dell'aria

2.2.1.2 Arredi e materiali

2.2.1.1.1 Qualità tattili

2.2.1.2 Qualità olfattive

2.2.2 Percezione

2.2.2.1 Organizzazione della percezione

2.2.2.2 Prossemica

2.22.2.1 Percezione e organizzazione dello spazio

2.2.2.2.1 Territorialità e privacy

2.2.2.3 Colore

2.2.2.3.1 Classificazione dei colori

2.2.2.3.2 Luce e colore

2.2.2.3.3 Effetti psicofisiologici

2.2.2.3.4 Sinestesie

2.2.2.3.5 Gli ambienti di lavoro e i colori

2.2.3 Ergonomia

2.2.3.1 Discipline dell'ergonomia

2.2.3.2 Sistema uomo-macchina

2.2.3.2.1 Postazione con videoterminale

2.2.3.2.2 Progettare il software

2.2.3.2.3 Qualità e usabilità del prodotto

2.2.4 Psicologia

2.2.4.1 Carico di lavoro mentale, fatica e stress

2.2.4.2 Noia e monotonia

2.3 UN UFFICIO MULTISENSORIALE

3. INDAGINE

3.1 POST OCCUPANCY EVALUATION

3.2 L'INDAGINE

3.2.1 Il questionario

3.2.2 La valutazione

3.2.3 Il campione

3.2.3.1 Comune di Almese

3.2.3.2 Comune di Avigliana

3.2.3.3 Comune di Bruino

3.2.3.4 Comune di Condove

3.2.3.5 Comune di Giaveno

32.3.6 Comune di Pianezza

3.2.3.7 Comune diSusa

3.2.3.8 Confronto tra i Comuni

3.2.3.9 Azienda Autoblok

3.2.3.10 Azienda Finder

3.2.3.11 Azienda KGR

3.2.3.12 Azienda MTH

3.2.3.13 Azienda PromaSSA

3.2.3.14 Confronto tra le aziende

3.2.4 Conclusioni

ALLEGATI

Questionario distribuito ai lavoratori

Risultati questionario

1. Comune di Almese

2. Comune di Avigliana

3. Cormune di Bruma

4. Comune di Condove

5. Comune di Giaveno

6. Comune di Pianezza

7.Comune di Susa

8. Totale Comuni

9. Azienda Autoblok

10. Azienda Finder

11. Azienda KGR

12. Azienda MTH

13. Azienda PromaSSA

14. Totale aziende

Decreti Legislativi

Decreto Legislativo 19 Settembre 1994 n. 626

Decreto 2 ottobre 2000

BIBLIOGRAFIA

TESTI

TESI DI LAUREA

RIVISTE

SITI CONSULTATI

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