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Archeologia industriale a Cantalupo, Alessandria. La riqualificazione del complesso Morteo e Gianolio

Alice Bigotti

Archeologia industriale a Cantalupo, Alessandria. La riqualificazione del complesso Morteo e Gianolio.

Rel. Carla Bartolozzi, Cristina Coscia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2012

Abstract:

Introduzione

"UN POPOLO SENZA MEMORIA E' UN POPOLO SENZA FUTURO", così dicono le parole di Luis Sepulveda; non si parla di una memoria più importante e degna di essere ricordata e di una memoria meno rilevante, tutta la storia che ci ha preceduto è parte di quello che siamo nel presente. L'era industriale è sempre stata considerata meno dignitosa delle altre epoche storiche, per la prima volta in ambito architettonico non è stata espressione della società nobile e religiosa, non ha prodotto sontuosi palazzi e cattedrali ma è stata il riflesso di una società borghese e popolare. L'Ottocento, viene spesso ricordato per i suoi Revival Architettonici; per troppi anni vengono trascurate le sue innovazioni ingegneristiche ed architettoniche, come i numerosi ponti, considerati meno aulici perché facenti parte della quotidianità della società, considerati quasi degli "utensili".

Lo stesso trattamento hanno subito gli impianti industriali, definiti architettura minore ma testimoni di importanti innovazioni tecnologiche come l'avvento dell'utilizzo del calcestruzzo armato e l'avvento della produzione in serie senza i quali non avremmo le costruzioni odierne.

Fondamentale è quindi conservare la memoria dell'architettura industriale, fatta di edifici, di territori, di persone, di macchinari, di racconti: per fare questo ci viene in aiuto l'archeologia industriale, il cui obbiettivo è, come suggerisce Bergeron, "preservare la conoscenza e la memoria di una delle fasi maggiori nello sviluppo recente della nostra civiltà e "incitare a preservare le testimonianze essenziali di un periodo post-industriale poco favorevole alla loro conservazione".

La zona in cui sorge lo stabilimento Morteo e Gianolio è fortemente segnato dall'industria, che ha lasciato numerose tracce sparse per il territorio; queste non devono essere considerate come un elemento degradante il paesaggio ma come un segno che avvalora il paesaggio perché testimonianza di un'epoca, il lavoro da me condotto vuole essere una dimostrazione di come l'archeologia industriale dia un valore aggiunto ai luoghi in cui si trova e come meriti di essere conservato e riqualificato per dar vita a qualcosa di nuovo.

Relatori: Carla Bartolozzi, Cristina Coscia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
R Restauro > RC Restauro urbano
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2900
Capitoli:

Sommario

Introduzione

Indagine territoriale

Gli ambiti paesaggistici

Indagine storica

Il territorio prima della nascita dello stabilimento

Sviluppo architettonico del complesso

La forza lavoro

Ipotesi di riqualificazione

L'accessibilità

Percorsi ciclabili

L'alimentazione energetica

Le nuove funzioni

Agrigelaterìa

L'agrigelateria

Il polo culturale

Il polo sportivo e l'Associazione Volontari Cantalupo.

Valutazione economica

R computo metrico estimativo

Bibliografia

Allegati:

Tav.1: Inquadramento territoriale

Tav.2: Analisi Storica delle Infrastrutture

Tav.3: Sviluppo Planivolumetrico della fabbrica

Tav.4: Analisi dei sistemi produttivi

Tav.5: Stato di fatto

Tav.6: Masterplan - Viabilità e Accessi

Tav.7: Masterplan - Macrofunzioni e Percorsi

Tav.8: Masterplan - Funzioni

Tav.9: Agrigelateria

Bibliografia:

Bibliografia

S. BRUNO, Gli Oleifici, UTET, 1925

C. RONCHETTA, M. TRISCIUOLO (a cura di), Progettare per il Patrimonio Industriale, Torino, Celid, 2008.

Cfr. UFFICIO CENTRALE DI STATISTICA DELLE FERROVIE DELLO STATO, Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926",Roma, 1927.

Cfr. Piano Paesaggistico Regione Piemonte, Schede d'ambito A.S.C.AL, Strade nelle frazioni, serie II, categoria 5, fascicolo 12, 1910.

A.STO., Strade Ferrate, serie I, mazzo 91, fascicolo I.

Cfr. UFFICIO CENTRALE DI STATISTICA DELLE FERROVIE DELLO STATO, 1927.

A.S.C.AL., Tranvie e ferrovie, serie III, busta 1509, 1860-1864.

Cfr. PRG Alessandria, Norme di Attuazione

Cfr. Piano Regolatore Generale Alessandria, Relazione di Compatibilita Ambientale

P. Portinaro, Alessandria. Antiche stampe, Vercelli, 1984. S. Ricossa, archeologia industriale e dintorni, Torino, 1993.

A. Marotta, La cittadella di Alessandria, una fortezza per il territorio dal Settecento all'Unità, Cassa di Risparmio di Alessandria, 1991.

A. Dameri, Alessandria disegnata: città e cartografia tra XV e XVIII secolo, Alessandria, Collegio Costruttori ANCE.

G. Bovini, Un modello catalografico per l'archeologia industriale, Perugia, 1987.

Musso, Copperi, Particolari di costruzioni murali e finimenti di fabbricati, Torino, 1912.

L. Utz, Fabbricati ed impianti industriali moderni, costruzione dei fabbricati, distribuzione dei locali e del macchinario.

A. Bondonio, Il riuso delle aree dismesse in Italia: trenta casi studio, Firenze, 2005.

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