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Mobilità clicabile per la riqualificazione urbana

Antonio Macchia

Mobilità clicabile per la riqualificazione urbana.

Rel. Roberta Ingaramo. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012

Abstract:

Introduzione

L'aumento del traffico automobilistico nelle città e nelle aree urbane rappresenta un vero problema ambientale, sia con riferimento all'occupazione dello spazio pubblico sottratto ad altri importanti utilizzi quali la vita di relazione, il passeggio, il gioco dei bambini sia per la produzione di inquinamento dell'aria e di rumore. Tutelare l'ambiente oggi significa dunque anche ripensare il nostro modo di muoverci cominciando a cambiare, ove possibile, le abitudini di trasporto e restituendo spazio ai mezzi alternativi all'automobile, rivalutando quindi percorsi pedonali e ciclabili.

Sondaggi recenti mostrano come una gran parte della popolazione sia non solo favorevole ma anche affezionata all'uso della bicicletta, un mezzo "simpatico" che consente di fare attività fisica, guardarsi intorno, socializzare e risparmiare. Tuttavia l'organizzazione del tessuto urbano spesso non consente un agile uso di questo mezzo "ecologico" che solleva invece problemi legati alla sicurezza, per la mancanza di adeguate infrastnitture. La possibilità di costruire piste ciclabili deve essere quindi affiancata ad una politica di vero e proprio Marketing, unita ad un rinnovamento globale delle abitudini del cittadino tipo che, dall'auto deve passare alla bici o ai mezzi pubblici, dalla passeggiata nel parco la domenica mattina deve cominciare a considerare il parco come una estensione del proprio giardino-balcone, vivendo quindi la città come un luogo di piacere oltre che di lavoro. Per fare ciò le amministrazioni, i tecnici e i singoli cittadini, devono considerare l'ipotesi di cambiare il volto della propria città, trasformarla in funzione di quelle che sono le necessità della nostra epoca.

Mai come in questo periodo ci rendiamo conto di quanto sia insostenibile il nostro modo di vivere. Per dare una svolta globale, per puntare al raggiungimento delle intese stabilite dal Protocollo di Kyoto, bisogna cambiare il proprio isolato, guardando al quartiere e poi alla città, infine vivere la città come un trampolino di lancio verso un

concetto di Paesaggio non più astratto ma concreto, e concretamente calato nella vita di ogni cittadino (nel senso stretto del termine).

Il Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, all'Art. 131 relativo ai Beni Paesaggistici, definisce che "Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni ". In ambito urbano, dove la mano dell'uomo è preponderante rispetto al lascito della natura, il paesaggio è caratterizzato da ciò che l'uomo, inteso in questo caso come l'abitante del luogo, ritiene necessario per la propria sopravvivenza, per il proprio benessere. Il contesto urbano, il paesaggio urbano, è quindi caratterizzato dalla prepotente prevalenza di strade, edifici, grandi infrastrutture.

Utopicamente si potrebbe affermare che tutto ciò è esagerato, ma non lo è. L'uomo cittadino ha delle necessità che l'uomo di campagna non ha, e viceversa. Per raggiungere quindi uno stile di vita più sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale, oltre che sociale, è necessario modificare le proprie abitudini e di conseguenza anche il proprio contesto sociale ed ambientale, andando a ricercare il rapporto diretto e quotidiano con ciò che invece nel mondo attuale ricerchiamo solo un paio di volte a settimana. Tutto questo porta alla ridefinizione di spazio urbano inteso non più come spazio adibito alle attività della città e dei suoi cittadini, ma uno spazio ragionato in funzione dell'Uomo che deve viverci. Una pista ciclabile, un parco, un fazzoletto di terra da coltivare, tutte queste cose, che oggi entrerebbero nel mondo del cosiddetto green style, rappresentano piccole chiavi di lettura di un nuovo paesaggio urbano che nascerà negli anni avvenire non soltanto perché il Protocollo di Kyoto ci impone di ridurre i Gas Serra, ma principalmente perché il Mondo ce lo chiede.

Relatori: Roberta Ingaramo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
U Urbanistica > UF Parchi
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2893
Capitoli:

Indice

Introduzione

Ciclabilità delle nostre città attraverso il parametro del MODAL SPLIT

-Il Modal Split nel dettaglio

-Il caso di Bolzano: la città più intermodale d'Italia

Il caso di Torino

-Le piste ciclabili torinesi

Intermodalità

-Perché l'integrazione modale dei trasporti: vantaggi, carenze e possibili soluzioni

Progettazione piste ciclabili

-La viabilità ciclabile primaria

-Tipologia di percorsi ciclabili

Il Progetto

-Individuazione dell'area

-Studio dell 'area e sue peculiarità

Il masterplan

-Il parco

-Gli orti urbani

Conclusioni

Bibliografia

Sitografia

Bibliografia:

Bibliografìa

PUMS- Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; Comune di Torino, Divisione Infrastrutture e mobilità, Marzo 2008

Atti del Convegno "Numeri e buone pratiche sulla ciclabilità urbana in Italia", Bologna 3 marzo 2012; FIAB - Legambiente- Città in bici

"La mobilità delle famiglie a Bolzano ", Indagine 2009, a cura di Helmuth Pornbacher, Assessorato all'ambiente e alla mobilità del Comune di Bolzano, Bolzano 2010

"La mobilità ciclabile di Bolzano ", a cura di Geom. Marco Giurala, Ufficio mobilità - Comune di Bolzano; Vicenza 3 ottobre 2008

Obis handbook: Ottimizzare i Sistemi di Bike Sharing nelle città europee. AA.VV., Obis, Giugno 2011

Reti ciclabili in area mediterranea - Vademecum della ciclabilità. AA.VV., Regione Puglia, Maggio 2011.

Modalità di progettazione delle piste. Arch. Giulio Rigotti, Prima conferenza nazionale della bicicletta, Milano 9-10-11 novembre 2007

La città in bicicletta, AA.VV., Regione Veneto, Febbraio 2007

Progettare i percorsi verdi: manuale per la realizzazione di greenways, A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes, Rimini, Maggioli 2004

Sitografia

www.comune.torino.it

www.urbancenter.to.it

www.fiab-unlus.it

www.legambiente.it

www.cittainbici.it

www.comune.bolzano.it

www.eurovelo.com

www.ancisicurezzastradale.it

www.rottensteiner.eu

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