Porting di un’applicazione nativa Android su tecnologia ibrida: analisi con Flutter = Porting of a Native Android Application to Hybrid Technology: Analysis with Flutter

Flutter è un framework per lo sviluppo di applicazioni cross-platform. La sua architettura permette di raggiungere performance equiparabili ad applicazioni scritte in linguaggio nativo (come Java o Kotlin per Android), fornendo al tempo stesso una vasta gamma di widget che velocizzano notevolmente la creazione di componenti grafiche. Nonostante la crescita in popolarità, molte aziende sono restie dall'investire tempo e risorse in una tecnologia relativamente recente per progetti importanti. Lo scopo di questa tesi è l'analisi dell'approccio sotto molti punti di vista, per valutarne la bontà. Il focus principale è la performance ed il consumo delle risorse, ma non solo. Un altro aspetto molto importante, trattandosi pur sempre di una tecnologia non nativa, sono le librerie. Senza di esse infatti non sarebbe possibile sfruttare tutte le potenzialità offerte dalla piattaforma sottostante. Trattandosi di un’applicazione di pagamenti, il processo di porting su Flutter ha presentato alcune sfide. Ad esempio, la complessa interazione col server, dovendo garantire la massima sicurezza durante una transazione. Altre peculiarità derivano dal dispositivo per il quale l’app è stata realizzata. In particolare la possibilità di stampare scontrini, che ha richiesto la creazione di un plugin. Sono state studiate soluzioni apposite per ogni problematica incontrata, al fine di mantenere la business logic. Al termine del porting i dati raccolti tramite funzioni di log, uniti ad altri strumenti da sviluppatore, hanno mostrato performance comparabili ed un consumo leggermente maggiore di risorse da parte di Flutter. Alla luce dei risultati ottenuti, il framework si dimostra più che valido anche in contesti di medie dimensioni. Il vantaggio più grande deriva dalla rapidità con la quale è possibile creare schermate grafiche, con tutte le componenti che ne conseguono. È stato infatti possibile replicare l’aspetto dell’app originale. Le librerie sono state sufficienti per gli scopi ed è sempre possibile implementarne di nuove. Non sono stati riscontrati limiti per cui non esistesse un workaround fatta eccezione per alcuni aspetti delle varianti di compilazione. Ricerche future potrebbero essere volte alla risoluzione di quest'ultimo punto, ad esempio approfondendo l'utilizzo di script esterni.