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Riqualificazione di un edificio a Settimo Torinese per combattere la fuel poverty

Andrea Ferraro

Riqualificazione di un edificio a Settimo Torinese per combattere la fuel poverty.

Rel. Andrea Bocco. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2012

Abstract:

Lo sviluppo sostenibile.

Oggigiorno sembra che non si possa fare a meno di parlare di "sviluppo sostenibile". Questa fortunata espressione che si è sviluppata alla fine degli anni ottanta e che, con la conferenza ONU del 1992 a Rio de Janeiro è stata ufficializzata e divulgata a scala mondiale, è ritornata negli ultimi anni per via dei drastici cambiamenti sullo scenario politico-economico che la globalizzazione ha imposto. Paesi quali ad esempio India e Cina, si sono imposti sul mercato con un ritmo di crescita vertiginoso che ha fatto aumentare a ritmo accelerato il prezzo delle risorse primarie. Questo fatto ha riacceso il dibattito in Europa e America sul tema dello sviluppo sostenibile e in particolar modo su come raggiungere un giusto compromesso per garantire uno sviluppo sostenibile a livello mondiale.

Ma che cosa si intende per sviluppo sostenibile e sostenibilità? Quando si parla di sostenibilità non si indica soltanto un modo di vivere tale per cui si faccia attenzione a preservare l'ambiente, ma si deve pensare a una visione più olistica del problema. La sostenibilità non riguarda solo la sostenibilità ambientale, che è comunque un pilastro fondamentale del dibattito in quanto interessa la "riproducibilità delle risorse naturali", ma anche altre questioni quali la sostenibilità economica, importante per generare valori di reddito e lavoro sufficienti per soddisfare la popolazione, la sostenibilità sociale, intesa come la capacità di garantire servizi equamente distribuiti alle varie classi sociali ed infine la sostenibilità istituzionale, che garantisce equamente la democrazia e la giustizia. Queste ultime due tipologie di sostenibilità per alcuni vengono classificate come una cosa sola: la sostenibilità socio-istituzionale.

Quando si parla di sviluppo sostenibile si deve tener conto di queste quattro aspetti: è ovvio che nella vita di ogni giorno il singolo individuo non può controllarli in toto, ma può fare delle scelte di stile di vita che possono influenzare in modo incisivo il sistema globale. Come ricordano i architetti Cindy Harris e Pat Borer, la ricerca di un modo di vivere alternativo più ecologico e più ecosostenibile è molto complessa, e deve trovare dei compromessi con gli stili di vita e le soluzioni pratiche. Questo per sottolineare che la "strada verso la sostenibilità" è tutt'altro che scontata e ovvia, ma comunque percorribile se svolta con coscienza e consapevolezza delle scelte fatte.

Sostenibilità e architettura, un binomio determinante.

Si è appena detto che la sostenibilità, per essere perseguita deve avere un approccio olistico come primo punto, e come secondo punto deve essere l'insieme di una serie di scelte ponderate, cioè quantificate e consapevoli di "quanto sostenibile" possa essere un'azione piuttosto che un'altra. Per fare questo occorre fare riferimento a parametri chiari con cui quantificare i nostri consumi. In genere vengono indicati vari parametri, a seconda di ciò che si vuole indicare. Uno dei più comuni è l'emissione di C02, un parametro correlato alla combustione e che indica "quanto si inquina". La C02 infatti è tra i principali responsabili dell'effetto serra che ha provocato il surriscaldamento del pianeta negli ultimi cinquant’anni.

Altro parametro molto utilizzato a causa dell'importanza che il petrolio assume sul mercato in termini di energia e materia prima, è il TEP, ovvero le Tonnellate di Petrolio Equivalente, dato che ormai, il petrolio è il principale combustibile e materia prima con cui molti prodotti vengono fabbricati.

Questa unità di misura è stata utilizzata anche in Italia e l'ENEA ha comunicato che "il consumo energetico degli edifici ammonta fino ad oggi, in termini di energia primaria, a circa 84 milioni di TEP cioè circa il 45% del fabbisogno nazionale: di questi 84 milioni di TEP, circa 70 riguardano l'esercizio degli edifici, mentre i restanti riguardano la loro costruzione.

[...] Pertanto considerando che le famiglie italiane hanno a disposizione 26,5 milioni di abitazioni (di cui circa 9 milioni mono e bi-familiari), viene stimato che il consumo energetico medio annuo per abitazione occupata sia dell'ordine dì 1,3 TEP corrispondenti a circa 13,4 chili all'anno per metro quadrato di abitazione". Come si può leggere dal rapporto, la quantità di energia utilizzata per mantenere confortevoli in estate e inverno le abitazioni, o per costruirle è vicina alla metà del fabbisogno nazionale.

Questa considerazione, che è simile anche in altri paesi dell'unione europea, pone un obiettivo ben preciso ai progettisti: ridurre drasticamente il consumo energetico nel settore edile. Una simile considerazione può effettivamente dare un forte contributo per il risparmio energetico. Il problema diventa quindi il "come fare" o meglio, come progettare un edificio in modo che sia sostenibile; ciò sprona il progettista ad avere un approccio olistico del problema, dalla scala urbana a quella tecnologica. Detto ciò, si potrebbe obiettare che la progettazione di un edificio "sostenibile" faccia attenzione solo a una parte di quello che è lo sviluppo sostenibile di cui si accennava nel paragrafo precedente (sostenibilità ambientale). Per progettisti come Pat Borer e Cindy Harris non è così: i due architetti specificano nell'introduzione di un manuale che i tre elementi dello sviluppo sostenibile sono inscindibili, e chi progetta case, come chi progetta la città, ne deve assolutamente tener conto in quanto la casa è un bene fondamentale per l'individuo. Spiegano i due architetti "[...]la qualità del nostro ambiente costruito, come il nostro ambiente naturale, influenza le nostre vite in molti modi. Può influenzare positivamente la nostra salute, il nostro benessere, e permettevi rapportarsi con il mondo esterno. Idealmente dovremmo essere in grado di influenzare il nostro ambiente fisico circostante: le quattro mura all'interno delle quali noi spendiamo gran parte del nostro tempo, non solo scegliendo uno schema colorato, ma attraverso un apprezzamento critico dello schema strutturale e funzionale. [...] In termini di case costruite, le statistiche e i dati ufficiali mostrano che 1,5 milioni di case sono classificate come inadeguate, non idonee. Questa quantità rappresenta il 7,5% delle case fatte negli UK e la stessa proporzione si ritrova nel 1991.

La miseria, la mancanza di servizi soddisfacenti per la preparazione del cibo sono le principali cause dell'inadeguatezza degli edifici. [...] Una combinazione di bassa qualità progettuale, basso reddito disponibile e disoccupazione porta a una situazione chiamata fuel poverty (povertà / incapacità di pagare il combustibile), dove il 10% del reddito netto è speso per i costi del riscaldamento. Questo coinvolge otto milioni di case realizzate nel UK e succede in quanto questi manufatti edilizi hanno bisogno di più energia termica per raggiungere una temperatura accettabile. Il confort termico diventa quindi relativamente la più dispendiosa voce per quelli che hanno più bisogno e non possono permetterselo. Come diretta conseguenza, le famiglie povere e gli anziani in particolare dovranno passare gli inverni al freddo, e l'effetto domino di questa privazione in termini personali e socio economici, può essere catastrofico".

Le ultime parole si riallacciano alla situazione segnalata in Italia dall'ENEA. Il punto è dunque riuscire a trovare una soluzione che risolva in modo accettabile il problema in modo distico. Gli architetti Pat Borer e Cindy Harris indicano che ciò è possibile, anche se più e più volte ripetono "che non c’è una soluzione buona o cattiva, non ci si trova a fare scelte tra bianco o nero, ma sovente ci si trova in una scala di grigi che possono tendere più a uno o all'altro colore", suggerendo oltre ai metodi più avanzati per migliorare le prestazioni dell'involucro anche dei metodi di autocostruzione, essendo questa cultura tecnologica fortemente radicata nel Galles e anche molto ecologica.

Un possibile metodo alternativo: l'autocostruzione.

La cultura dell'autocostruzione, già utilizzata largamente dai coloni americani non è sconosciuta al vecchio continente: infatti in Galles in tempi non troppo lontani i contadini senza terra potevano diventare proprietari terrieri del terreno su cui sorgeva la casa se riuscivano a costruire una casa nel giro di 24 ore e far fumare il camino prima del sorgere del sole. La sostenibilità però prevede non solo un tetto e quattro mura, ma come si è già detto prima un buon comfort termo igrometrico e un basso consumo di combustibile per il riscaldamento. Anche i materiali con cui vengono costruite le case vengono sottoposti ad una attenta analisi al fine di determinare quanta energia è stata utilizzata per formare e trasportare un determinato elemento costruttivo: alla fine del processo anche l'energia spesa per costruire un determinato manufatto edilizio viene valutata.

Inoltre il costo dell'opera, sempre attentamente valutato dal committente, determina scelte progettuali a volte non ottimali.

Il coordinamento di diverse ditte poi non sempre è facile. Il sistema edificio infatti richiede per la sua realizzazione maestranze con competenze diverse; si pensi agli impianti idrici ed elettrici da una parte, a muratori e/o a falegnami dall'altra. Il coordinamento di tutti questi artigiani sul cantiere determina anche la buona riuscita del progetto. Non infrequenti i dissapori le critiche, le accuse, i palleggiamenti di responsabilità tra le diverse maestranze.

Si immagini ora che tutte le competenze di cui il cantiere ha bisogno siano presenti in unico individuo o in un gruppo di individui motivati a realizzare un edificio e che abbia cioè bisogno solo del materiale per costruirlo: sarebbe un buon risparmio dal punto di vista dei costi. Vi sono poi dei metodi di autocostruzione che non richiedono grande impegno e possono essere imparati molto velocemente. Ciò dipende anche dalle tecnologie utilizzate: non sempre l'high teck è semplice da utilizzare; spesso invece, i metodi "tradizionali" sono i più semplici nella realizzazione e i più affidabili da utilizzare.

A tal proposito già dalla seconda metà del XX secolo prende forma il metodo Segal, un metodo semplice ed efficace per l'autocostruzione.

Prima del cantiere. La progettazione sostenibile.

La prima domanda che un costruttore alle prime armi dovrebbe porsi è relativa al come costruire una casa.

Una possibile risposta alla precedente domanda consiste nel suddividere il progetto in più fasi: L'analisi del sito, il metaprogetto, il progetto di massima ed infine il progetto esecutivo.

Ogni fase è posta una in successione all'altra. Essenziale è però il feed-back che porta spesso, in base agli elementi acquisiti durante la fase successiva a riesaminare le fase precedente.

Prendendo in considerazione la fase dell'analisi del sito vediamo come i fattori climatici, l'energia solare, le precipitazioni, la velocità del vento,la temperatura, le sorgenti di rumore, la presenza di campi elettromagnetici sono elementi importanti da prendere in considerazione per poter proporre le più adeguate scelte progettuali.

La fase del meta progetto può essere definita come un brain storming: in questa fase vengono rappresentate idee e schizzi utili a far capire il tipo di casa che si vorrebbe realizzare.

Successivamente prima con il progetto di massima, poi con quello esecutivo si rappresenta come dovrà essere la realizzazione definitiva dell'edificio.

Nel progetto di massima si usano le scale 1:100 e 1:200, mentre nel progetto esecutivo si usano le scale 1:50, 1:20 e 1:10.

Al fine di rendere l'approccio sostenibile occorre prendere in considerazione spazio, forma e progetto, migliorare la biologia, rendere una casa sostenibile e pianificare una casa a bassa energia.

Per quanto riguarda lo spazio, la forma e il progetto occorre precisare che è indispensabile l'uso di materiali, unitamente ad un progetto non mimetico ma rispettoso delle forme locali. Il coinvolgimento della comunità è indispensabile se il progetto è fatto su scala urbana. L'uso di uno schema modulare è necessario per organizzare casa e giardino.

Per migliorare la biologia occorre prendere in considerazione i seguenti elementi: struttura del suolo, biodiversità, alberi, tetti verdi.

Infatti orticultura organica,concimi verdi e compostaggio possono migliorare di molto la qualità di orti e giardini.

La realizzazione di aree aperte, l'uso di alberi nativi, arbusti e gramigne per sfumare i confini del giardino sono vivamente auspicati, come del resto è auspicabile l'installazione di cassette per pipistrelli e uccelli.

Devono inoltre essere piantati alberi in abbondanza per realizzare la biodiversità, per ottenere una fonte di approvvigionamento di materiale da costruzione, per ombreggiatura, schermatura dal vento e per motivi estetici.

I tetti verdi aumentano le superficie verde trasformando il tetto in giardino, il verde del tetto assorbirà l'anidride carbonica creata dall'abitazione e mediante la fotosintesi clorofilliana contribuirà a produrre ossigeno per gli abitanti (ogni abitante ha bisogno mediamente di 30 m2 di vegetazione) Per avere una casa sostenibile occorre esaminare i seguenti fattori: il basso consumo di energia, le fonti di energia rinnovabile, la fornitura di acqua, il trattamento fognario, il cibo, il riciclo e il riuso.

Il progetto di case a basso consumo di energia e costruite con prodotti che hanno una bassa impronta ecologica contribuisce fortemente a ridurre il consumo di carburanti fossili o di idrocarburi. Come pure il riscaldamento solare passivo e attivo, il fotovoltaico, l'eolico, il biocarburante, l'energia posseduta dall'acqua possono contribuire a diminuire la dipendenza da fonti energetiche quali il carbone e gli idrocarburi. Un giardino che faccia uso di specie che richiedano un quantitativo di acqua minimo resistenti quindi alla siccità, la raccolta delle acque meteoriche, il riciclo delle acque grigie può sicuramente avere un impatto positivo sul risparmio di un bene prezioso come l'acqua. Con il sapiente uso di pozzetti per rifornire la falda si potrebbe conseguire il risultato di evitare inondazioni a valle. Ulteriore risparmio di acqua potrebbe, dopo attenta valutazione, essere conseguito dal trattamento delle acque fognarie, dal gabinetto di compostaggio e dal riciclaggio delle acque grigie. La riduzione della dipendenza dai centri commerciali, il consumo di cibi non trattati, il consumo di frutti del giardino e dell'allevamento, la piantumazione di alberi da frutto sicuramente è positiva in termini energetici ma anche di ricadute sulla salute umana.

La produzione di compost, l'immagazzinamento dei rifiuti, il riciclaggio dei rifiuti prodotti ha sicuramente effetti benefici sull'ambiente ma anche sulla dipendenza da materie prime e sul consumo di energia.

Se il posto di lavoro è vicino a casa o addirittura è in casa è indubbio il minor consumo di energia dovuto al trasporto.

Per progettare infine una casa a bassa energia occorre considerare: gli aspetti solari, la schermatura dal vento, la coltivazione di biocarburante.

Se si sceglie un sito in cui l'erigenda costruzione "vede" il sole tutto l'anno saremo certi che essa sarà potenzialmente in grado di beneficiare di un apporto di energia solare durante l'intero anno. Analogamente dovrà essere esposto a sud.

Anche la schermatura dal vento dovrà essere opportunamente valutata non solo per lo sfruttamento dell'energia eolica, ma anche in quanto colline, altre case prospicienti, alberi possono proteggere o al contrario incanalare e concentrare i venti.

Essendo nota la bizzarria dei venti è consigliabile avvalersi dell'esperienza di chi ci ha preceduto studiando la forma vernacolare utilizzata nelle case circostanti.

La coltivazione in zona di biocarburante, legno ad esempio utilizzato come lega da ardere, ci permetterà un considerevole autonomia energetica ci basti pensare che un ettaro di raccolto può rendere da 10 a 25 tonnellate all'anno.

Relatori: Andrea Bocco
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2771
Capitoli:

1 La fuel poverty e l'autocostruzione

1.1 Introduzione

1.1.1 Lo sviluppo sostenibile

1.1.2 Sostenibilità e architettura, un binomio determinante

1.1.3 Un possibile metodo alternativo: l'autocostruzione

1.1.4 Prima del cantiere, la progettazione sostenibile

1.2 Il metodo Segal

1.2.1 Cos'è il metodo Segal, perché l'autocostruzione

1.2.2 L'approccio originale di Walter Segal e del suo metodo

1.2.3 Caratteristiche essenziali del metodo

1.3 Considerazioni sul metodo Segal

1.4 Lo sviluppo del metodo: un caso studio

1.4.1 Il caso di Self Build in Cambridge

2. La fuel poverty e il costruito

2.1 Introduzione

2.1.1 L'opportunità del costruito

2.1.2 Gli ostacoli alla riqualificazione

2.2 La politica pubblica per combattere la fuel poverty

2.2.1 La riqualificazione del pubblico

2.2.2 Le politiche per la riqualificazione dei quartieri residenziali in Europa

2.2.3 L'esempio Francese

2.2.4 L'esempio Tedesco

2.2.5 L'esempio Olandese

2.2.6 L'esempio Italiano

2.3 I metodi d'intervento

2.3.1 Il progetto di ristrutturazione e trasformazione del costruito

2.4 Alcuni progetti di riqualificazione energetica in Europa

2.4.1 Una riqualificazione sostenibile: il caso di Gårdsten (Svezia)

2.4.1.1 Principali problemi prima del recupero

2.4.1.2 Le strategie

2.4.1.3 I provvedimenti per la riqualificazione e rifunzionalizzazione dei piani terra

2.4.1.4 Recupero energetico

2.4.1.5 Adozione del "doppio guscio" per il restauro dell'involucro edilizio

2.4.1.6 Gli effetti

2.4.2 Riqualificazione urbana, funzionale ed energetico-ambientale in Italia

2.4.2.1 Il quartiere Barca di Bologna

2.4.2.2 I nuovi blocchi: la progettazione

2.4.2.3 La ristrutturazione del costruito

2.4.2.4 Intervento sull'involucro

2.4.2.5 Analisi economica

2.4.3.1 Complesso residenziale a Ravenna

2.4.3.2 Il complesso

2.4.3.3 Il progetto

2.4.3.4 La tecnologia

2.4.4 Un' esperienza italiana: la riqualificazione energetica in Alto Adige

2.4.4.1 Il "Premio ottimizzazione energetica nelle ristrutturazioni"

2.4.4.2 Il complesso abitativo di Millan Bressanone

2.4.4.3 Gli interventi a scala architettonica

2.4.4.4 Gli interventi a scala tecnologica

2.4.4.5 Il costo dell'opera

3. Il villaggio Fiat di Settimo Torinese

3.1 Introduzione

3.2 La vicenda del villaggio Fiat di Settimo Torinese

3.2.1 Settimo Torinese e lo sviluppo industriale tra gli anni 50 e 60

3.3.2 La nascita del villaggio Fiat a Settimo Torinese

3.2.3 Le case Fiat

3.2.3.1 La discussione sugli oneri di urbanizzazione

3.2.3.2 La scuola

3.2.3.3 La chiesa la casa parrocchiale

3.2.3.4 L'asilo

3.2.3.5 La prospettiva urbanistica

4. Il progetto

4.1 Perché intervenire sull'involucro edilizio

4.2 Le tecniche di intervento

4.2.1 Isolamento applicato dall'interno

4.2.2 Isolamento applicato dell'esterno

4.2.3 Isolamento con materiali costruttivi coibenti

4.2.4 Muratura a intercapedine coibente

4.2.5 I materiali isolanti e il loro impiego

4.3 La strategia proposta per Settimo Torinese

4.4 Caratteristiche dell'edificio

4.5 Gli interventi proposti

4.5.1 Isolamento interno

4.5.2 Isolamento interstiziale

4.5.3 Isolamento esterno

4.5.4 Parete ventilata

4.6 L'involucro opaco: due metodi a confronto

4.7 Calcolo del tempo di ritorno

4.8 I serramenti esterni

4.9 Conclusioni

Allegato A

Stima approssimata del tempo di ritorno

- Isolamento a cappotto

- Sostituzione finestra

- Isolamento parete ventilata

- Isolamento all'isolamento del solaio inferiore

- Isolamento del tetto

Calcolo sbalzo in C.A.

- Con ringhiera, agli stati limite

- Con veranda, agli stati limite

- Con ringhiera, tensioni ammissibili

- Con veranda, tensioni ammissibili

Computo metrico estimativo

Dati geometrici unità immobiliari

Tavole descrittive dell'edificio

- Tavola 1: Individuazione delle zone termiche del piano primo, quantizzazione di volume e superficie lorda e netta degli alloggi;

- Tavola 2: Individuazione delle zone termiche del piano tipo, quantizzazione di volume e superficie lorda e netta degli alloggi;

- Tavola 3: Prospetti in scala 1:200

- Tavola 4: Trasmittanza dei componenti trasparenti

- Tavola 5a: Trasmittanza dei componenti opachi;

- Tavola 5b: Trasmittanza dei componenti opachi;

- Tavola 5c: Trasmittanza dei componenti opachi;

- Tavola 6: Schedatura dei ponti termici

Allegato B

In questo allegato sono presenti alcune fotografie dei disegni e dei documenti ritrovati in archivio edilizio a Settimo Torinese e all'archivio Maire Tecnimont Milano usati per ricostruire la storia e come base per il progetto proposto.

Allegato C

Tavole di progetto:

- Tavola 1: tavola di inquadramento;

- Tavola 2: stato di fatto prospetti scala 1:100;

- Tavola 3: tavola tecnologica stato di fatto: sezione longitudinale e stralcio di facciata scala 1:20. Particolari tecnologici dei serramenti scala 1:10.

- Tavola 4 : tavola tecnologica-architettonica: stato di fatto. pianta tipo scala 1:50.

- Tavola 5 : progetto: prospetti scala 1:100

- Tavola 6: tavola tecnologica: progetto. Sezione longitudinale e stralcio di facciata in scala 1:20. Particolari tecnologici dei serramenti in scala 1:2.

- Tavola 7: Tavola tecnologica-architettonica: progetto. Pianta piano primo in scala 1:50. Particolare muro in scala 1:2. stratigrafia in scala 1:5.

- Tavola 7: Tavola tecnologica-architettonica: progetto. Pianta piano primo in scala 1:50. Particolare muro in scala 1:2. stratigrafia in scala 1:5.

- Tavola 8: Tavola tecnologica-architettonica: progetto. Pianta piano tipo in scala 1:50. Particolare finestra in scala 1:2. Spaccato assonometrico scala 1:5.

Bibliografia:

Parte I:

- Cindy Harris; Pat Borer, "The whole house book. Ecological Building Design and Material", Machynlleth, 2005.

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- John Broome, "The Segal Method", Architect Journal database, 1985

Siti consultati:

http://www.segalselfbuild.co.uk

http://www.sobenboard.com/products_wpcp.shtml

Parte II:

- Direttiva 2002/91/CE

- E. Zambelli a cura di, Ristrutturazione e trasformazione del costrutto, Il sole 24 ore, Milano

Direttiva 2010/31/Parlamento Europeo

- Paolo Melis, "La valutazione della qualità globale degli edifici residenziali nella programmazione degli interventi di riqualificazione alla scala del patrimonio edilizio", Università degli studi di Cagliari, tesi di dottorato A.A. 2009-2010

- Christer Nordström, "Möjligheter för miljonprogrammet'', A B Svensk Byggtjänst och författaren, Trelleborg 1999

- Emanuele Piaia, "Riqualificazione sostenibile: un'esperienza svedese"., L'ufficio tecnico, n. 2/2009

- Michele Zanelli, "Riqualificazione urbana e rigenerazione del costruito", Paesaggio Urbano, 4. 2010, pag. II

- Enrico Arbizzani, Giovanni Avosani, Marta Calzolari, Luca Magarotto, Cristina Vanucci, "Riqualificazione urbana, funzionale ed energetico ambientale del quartiere Barca di Bologna", Paesaggio Urbano, 4. 2010, pag. XIII

- P. Davoli,"Il recupero energetico - ambientale del costruito", Rimini, 2010, Maggioli Editore

Siti consultati

http://gardstensbostader.se/

Parte III:

- Roberto Gabetti "Architettura industria : Piemonte negli ultimi cinquant’anni'', CRT, 1977

- Paolo Silvetti, "il villaggio FIAT di Settimo Torinese: la storia, le immagini, le parole", Torino, Editore L'Artistica, 2010

- Silvio Bertotto," La città solidale", Roma, Carrocci editore, 1999

- Sabrina Contiero, Simona E. Scalafiotti, "Lo sviluppo urbanistico della città di Settimo Torinese attraverso la lettura del PRGC", Tesi di Laurea in Architettura, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura A. A. 1999/2000 Relatore Fabio Minucci

- G. Ferracuti, M. Marcelloni, "la casa, mercato e programmazione", Torino ,Einaudi Editore, 1982

- Sergio Pace, "Abitare FIAT. I piani per quartieri residenziali progettati e costruiti dal gruppo Fiat in Italia e all'estero nel secondo novecento", in "Maire Tecnimont. I progetti Fiat Engeneering 1931-1979 "a cura di Michela Comba, Silvana Editoriale, 2011, Cinisello Balsamo, Milano.

- Magnaghi, M. Monge, L. Re, "Guida all'architettura moderna di Torino", Celid, aprile 2005, Torino

Parte IV:

- Ilaria Oberti, "isolamento termico dell'edificio", Maggioli Editore, Sant'arcangelo di Romagna (RN), maggio 2011.

- U. Sasso., "Il nuovo manuale europeo di bioarchitettura", Roma, Mancosu, 2007

- A. Ursini Casalena, "Riqualificazione energetica edifici esistenti: stima del tempo di ritorno di un investimento per l'isolamento termico", 18 gennaio 2010

- Pagliaro Mario, "Risanamento energetico. Sviluppo economico e sociale e risanamento ambientale", Maggioli editore, Sant'arcangelo di Romagna (RN), 2011

- Marco Carta, Sara Nobili, "Calcolo energetico degli edifici, guida al progetto ed alla certificazione energetica secondo le procedure contenute nelle norme UNI TS 11300", Palermo, Grafill, settembre 2011

- T. Gallauziaux, D. Fedullo, "Manuale pratico dell'isolamento termico e acustico", Napoli, Esselibri S.p.a., 2011

- Luigi Pera, "Tecnica dell'architettura, tipologia strutturale", Pisa, Edizione Goliardica, 1979

- Giancarlo Paganin a cura di, "Quaderni dell 'edilizia, Guida alle Tecniche di Costruzione. Serramenti e vetrazioni", Napoli, Esselebri S.p.a., 2004-2005

- Luigi Caleca, "Architettura tecnica", Palermo, Dario Flaccovio editore, 2000

- Paolo Rava, "Tecniche costruttive per l'efficienza energetica e la sostenibilità ", Santarcangelo di Romagna (RN), Maggioli Editore, 2007.

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