La catastrofe e il processo di ricostruzione: i dibattiti politici, tecnici e sociali. Il caso del terremoto del 1887 in Liguria e basso Piemonte. = The catastrophe and the reconstruction process: political, technical, and social debates. The case of the 1887 earthquake in Liguria and lower Piedmont.

La catastrofe e la ricostruzione: i dibattiti politici e tecnici nel processo di riedificazione. Il caso del terremoto del 1887 in Liguria e basso Piemonte. Ogni terremoto sottopone le comunità colpite alla riflessione che il dominio della propria esistenza sia stato scomposto in un periodo preterremoto e in uno post-terremoto. La distruzione dello spazio urbano – modificato nella viabilità, nelle proporzioni e nelle relazioni spaziali – esaspera il contrasto tra i due periodi richiedendo, inoltre, enormi sforzi per elaborare nuove immagini urbane in vista del processo di ricostruzione. In queste premesse si ritrovano i principali aspetti descrittivi di una catastrofe, ma per studiare un evento sismico in relazione a un preciso contesto storico non è sufficiente riferirsi solo a tali caratteri generali: si devono indagare le strutture culturali sottese che hanno guidato le ermeneutiche del terremoto, gli interventi di ricostruzione e la sedimentazione dell’evento nella memoria collettiva di lungo periodo. Con questo approccio si è affrontato il tema del terremoto del 1887 verificatosi nel Ponente Ligure e nel Cuneese. Le fonti bibliografiche e l’esegesi delle fonti storiche e d’archivio restituiscono un quadro completo dell’insieme di attori che hanno dominato la scena di quegli anni e che hanno contribuito, con pesi diversi, alla formazione di un significato condiviso dell’esperienza del sisma. La comunità scientifica incaricata di studiare l’eziologia del terremoto inserì, nelle relazioni, importanti avanzamenti nel campo della sismologia. Nel frattempo, il giovane Regno d’Italia ebbe occasione di testare la macchina governativa coordinando l’iter burocratico per la richiesta di mutui e sussidi allo scopo di supportare la ricostruzione urbana di molti paesi liguri. Oltre alle figure di rilievo in politica e nel comitato scientifico, in questo studio la popolazione colpita occupa una posizione prioritaria, perché non assume solo il ruolo di comunità che si muove passivamente entro i confini di un quadro legislativo, ma partecipa alla propria rinascita. Per questa ragione nel corso della ricerca si sono individuati non solo atti amministrativi istituzionali, ma anche frammenti narrativi e testimonianze che ritraessero appieno le impressioni e le percezioni avute al momento del terremoto. Tra i centri urbani colpiti figura il paese di Diano Marina, ove si registrarono maggiori crolli e compromissioni strutturali dell’edificato. La ricerca ha dunque approfondito ed è entrata nel merito della ricostruzione del paese attraverso l’analisi delle fonti conservate nell’archivio storico comunale; delibere, atti notarili, lettere, dispacci e poi ancora perizie sui danni e ricostruzioni, elaborati grafici. L’operazione ha permesso di distinguere le circostanze che hanno condotto alla redazione del piano regolatore e di risanamento della città, progettato dall’ingegnere Giacomo Pisani. Quello che la tesi dimostra è che lo studio delle fonti di prima mano permette di introdursi negli eventi storici gradualmente, considerando via via un numero maggiore di aspetti con lo scopo di comprendere l’intricato processo che ha portato le popolazioni liguri dall’elaborazione collettiva della catastrofe alla ricostruzione del contesto urbano e sociale.