Economia comportamentale: euristiche e bias cognitivi = Behavioural economics: heuristics and cognitive biases

L’economia comportamentale è una branca dell’economia che integra la teoria economica tradizionale con i risultati della ricerca psicologica. La presente tesi si propone di analizzare l’evoluzione dell’economia comportamentale, per comprendere quanto una serie di distorsioni cognitive, chiamate bias, influiscano nelle decisioni economiche. Nella prima parte della tesi, viene analizzata brevemente la teoria economica tradizionale, nell’ambito delle decisioni in condizioni di incertezza. Alla base della teoria economia classica, vi è il concetto di homo oeconomicus, le cui scelte sono caratterizzate da completa razionalità e indipendenza della scelta. In particolar modo, viene descritta la Teoria dell’Utilità Attesa, la quale afferma che gli individui, in condizioni di incertezza, scelgano in modo da massimizzare la loro utilità attesa. In seguito, vengono analizzate alcune delle principali critiche rivolte alla Teoria dell’Utilità Attesa, avanzate a causa di comportamenti irrazionali sistematici riscontrati negli individui, in contraddizione con gli assiomi razionali su cui si basa il modello. Viene, quindi, illustrata la prospect theory, teoria alternativa alla Teoria dell’Utilità attesa, il cui obiettivo è stato quello di descrivere, quanto più accuratamente possibile, il comportamento reale degli individui. In modo specifico, viene analizzato il contributo fondamentale degli autori della prospect theory, Daniel Kahneman e Amos Tversky, nella descrizione di euristiche, cioè procedure mentali che permettono di ridurre compiti complessi di valutazione, in operazioni di giudizio più semplici, ma che conducono a errori sistematici, e prevedibili, i bias cognitivi.