Myriam Montechiaro , Riccardo Rigo
Campus Bocconi : international competition.
Rel. Orio De Paoli, Carlo Ravagnati. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012
Abstract: |
L'attività di immaginazione che si esercita ogni volta nel progetto di architettura, necessita del riscatto di un'immagine perduta. Perché, in fondo, ogni buon progetto non è altro che la rappresentazione o la riformulazione di una o più immagini di architettura che appartengono o sono appartenute ad un luogo. Fuori da questa «tecnica di ripetizione», si entra nel campo del design, dell'ingegneria e si esce da quello dell'architettura. «Inventare Milano» è il compito che il progetto si è dato all'interno del programma edilizio, un tema tanto ambizioso quanto necessario. «Inventare Milano» significa ripartire dalla storia della città, da una storia che viene reinventata ogni volta attraverso il progetto per mezzo della scoperta di un'immagine impossibile ma plausibile. Giugno 2012. Un programma edilizio vasto che intende consolidare e rilanciare il ruolo dell'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano sul piano internazionale, con esplicito riferimento all'idea di campus universitario di primissimo livello dotato di una serie di attrezzature per il comfort sia degli studenti che dei docenti; una città come Milano, in radicale trasformazione nella propria immagine pubblica attraverso vasti interventi di riqualificazione e di nuova destinazione di spazi residuali o industriali in stato di abbandono: questo è il quadro generale, lo scenario nel quale il progetto per l'ampliamento della sede dell'Università Bocconi di Milano sull'area della ex Centrale del Latte prende le proprie mosse. L'idea sviluppata dal progetto è quella di costruire una risposta ordinata ai problemi posti dal programma edilizio che si sviluppi con attenzione, sul piano sia formale che tecnologico, ai caratteri dell'innovazione imposta dall'emergenza ambientale. Parallelamente il progetto intende definire i termini di una riflessione sull'architettura milanese, sul suo odierno stato di crisi determinato principalmente dal fatto che molte delle recenti trasformazioni non stabiliscono quella necessaria relazione con le vicende architettoniche di Milano, con l'architettura di una città, la più borghése città d'Italia, da sempre disponibile al cambiamento e all'innovazione scientifica, culturale e sociale, senza atteggiamenti nostalgici, ma anche da sempre legata ad un carattere proprio che ne ha definito una Scuola, la Scuola di Milano appunto, così chiaramente riconoscibile da influenzare anche i progetti e le realizzazioni degli architetti di volta in volta chiamati per rinnovare il patrimonio edilizio della città Non importa infatti se gli attori che costruiscono Milano nel tempo non siano sempre milanesi di formazione. Quando Giuseppe Terragni costruisce a Milano le sue celebri cinque case non ha il medesimo atteggiamento progettuale tenuto, ad esempio, nei progetti comaschi. Terragni coglie qui, nell'architettura milanese, quella sottile linea che le permette di essere razionale e insieme analitica e surreale. Si tratta di un'architettura che insegue il rapporto tra «l'astrazione della forma» e «la realtà della struttura costruttiva e dello spazio». Il suolo, la sua natura geomorfologica, di una pianura solcata solo da lievi valli fluviali, appena incise e quasi impercettibili, è certamente uno degli elementi che hanno fatto privilegiare il disegno di piani astratti, il disegno di pianta su tutto, ma anche le sottili impaginazioni delle facciate di cui Asnago e Vender o Gio Ponti hanno restituito saggi di alta fattura. Ma anche al di là dell'opera dei «soliti noti», è l'architettura milanese in sé che ha sempre cercato una reinvenzione di sé stessa, che ha sempre, negli esempi migliori, reinventato la propria storia urbana. Possiamo solo ricordare il rapporto tra le case a ballatoio delle prime periferie operaie e la reinvenzione di quel tipo edilizio operata da Aldo Rossi nell'unità di abitazione al quartiere Gallaratese 2, l'invenzione di una topografia nel progetto di Piero Bottoni per il Monte Stella e i quartieri QT8 e Galla-ratese o la radicale invenzione del tema della casa urbana nelle esperienze e nei progetti della casa a ville sovrapposte di Luigi Figini e Gino Pollini, della casa al Parco e quella in via Marchiondi di Ignazio Gardella. Così come possiamo ricordare la lezione di chi, volendo tradurre in architettura eventi come il vedere un parco o la città, ha rinnovato alcune pratiche del moderno: Morassutti e Mangiarotti in via Quadronno, ma anche il cosiddetto professionismo colto di- architetti come Gigi Ghò, Luigi Caccia Dominioni o Vico Magistretti. Sono solo alcuni dei numerosi esempi nei quali, sempre senza eccessi, l'invenzione ritrova il proprio significato etimologico, di ritrovamento, proprio come le pierre ramasse e gli object trouvée che Le Corbusier trasformava secondo le tecniche della scultura e dell'architettura. Il rapporto sempre intricato tra analitica e poetica, a Milano, si risolve in uno spiccato accento surrealistico e fantastico. A proposito del «surreale» e del «fantastico» nell'architettura milanese si potrebbe dire, riprendendo la celebre definizione di Roger Caillois, che essi rappresentano «una rottura dell'ordine riconosciuto, irruzione dell'inammissibile all'interno dell'inalterabile legalità quotidiana e non sostituzione totale di un universo esclusivamente prodigioso all'universo reale». Il surrealismo che caratterizza l'architettura milanese vive sempre su questo delicato equilibrio, tra realismo e surrealismo, tra analitica e poetica. Questa descrizione del progetto si apre pertanto con un percorso, una promenade architetturale attraverso alcuni «capitoli architettonici» di Milano, alcuni «oggetti teorici» che il progetto ha voluto eleggere a questioni sottili per definire l'immagine di un'università proiettata verso un futuro internazionale, ma con le basi solidamente radicate nella cultura milanese da cui proviene. Ci sono storie, ci sono progetti, ci sono edifici che non possono essere semplicemente liquidati come appartenenti al passato di Milano: queste storie, questi progetti e questi edifici sono il futuro della città, senza nostalgie e senza retrospettive. |
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Relatori: | Orio De Paoli, Carlo Ravagnati |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AL Edifici e attrezzature per l'istruzione, la ricerca scientifica, l'informazione A Architettura > AO Progettazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2741 |
Capitoli: | 1. CAMPUS URBANO: Occasione d'espressione 1.1 Il sogno bocconiano 1.2 Il concorso studenti Bibliografia e sitografia 2. REPERTORIO ARCHITETTONICO: Università Commerciale Luigi Bocconi 2.1 Storia di una istituzione 2.2 I principali ampliamenti dagli anni 30 ad oggi 2.2.1 Giuseppe Pagano Pogatschnig, Gian Giacomo Predaval 1936/1941 2.2.2 Giovanni Muzio 1653/1956 2.2.3 Giovanni Muzio - Lorenzo Muzio 1962/1964 2.2.4 Vittore Ceretti 1984/1986 2.2.5 Ignazio Gardella - Jacopo Gardella 1990/2001 2.2.6 Grafton Architects 2004/2008 Bibliografia e sitografia 3. IL PROGETTO: Campus Urbano 3.1 Genesi progettuale - L'impostazione culturale 3.2 Una questione di composizione 3.2.1 Il palazzo imperiale e la costruzione di una immagine plausibie 3.2.2 La costruzione di una memoria collettiva 3.2.3 Una città di magazzini, fabbriche, terre e acque 3.2.4 La solitudine del grattacielo Bibliografia e sitografia 3.3 Sostenibile non scontato - Alibi o intenzionalità 3.4 Una questione di innovazione 3.4.1 La componente tecnologica 3.4.2 La filosofia della sostenibilità 3.5 Caratterizzazione degli elementi - I protagonisti del masterplan 3.5.1 Edificio corsi Master & Executive 3.5.2 Edificio per servizi Bocconi - Store e Bocconi Cafetteria 3.5.3 Edificio per Asilo 3.5.4 Edificio per Recreation Center 3.5.5 Edificio per Bocconi Dorms 3.5.6 Tabelle dati dimensionali e schede tecnologiche 3.6 L'immagine del progetto Le 5 tavole e il modellino Bibliografia e sitografia 4. ALLEGATO: Bando Ufficiale del concorso |
Bibliografia: | 1 - Campus Urbano • De Vito, L (2011) "Campus Bocconi ecco il progetto", La Repubblica, 28 marzo, 1 sezione Milano. • Bando ufficiale del concorso. • http://www.urbanfile.org/it/2012/01/nuovo-campus-uni-versita-bocconi • http://www.milanotoday.it/economia/bocconi-centrale-latte-campus-13-gennaio-2012.html • http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/ait/proget-ti-e-concorsi/2012-01-04/nuovo-concorso-bocconi 2 - Repertorio Architettonico • Brunetti, F. (1997) Giuseppe Pagano: l'università Bocconni di Milano, Firenze, Alinea. • Gamba, R.X2002) Ignazio e Jacopo Gardella, nuovo edificio per la didattica a Milano", Costruire in laterìzio, marzo - aprile, pp. 18 - 24. • Resti, E. (2011) L'università Bocconi, memorie di un testimone, Milano, Egea. • http://www.archinfo.it/grafton-architects-universita-bocconi • http://www.archisquare.it/grafton-architects-amplia-mento-delluniversita-bocconi-milano • http://archiviostorico.corriere.it/1994/maggio/26/Bocco-ni_allarga_approvato_progetto • http://fondazione.ordinearchitetti.mi.it/files/2009-07-20-17-05-27 UNIVERSITA_TOTALE.pdf • http://www.informagiovani-italia.com/universita_milano 3 - Il Progetto • Alfonsi, G. (1985) Luigi Mattioni architetto della ricostruzione, Milano, Electa. • Barazzetta, G. (2009) Bruno Morassutti : 1920-2008 opere e progetti, Milano, Electa. • Bignami, E. (1868) I canali di Milano, Milano, Zanetti F. • Bossa, A. (2004) Storia di un'architettura moderna : Mies van der Rohe e il Seagram Building, tesi di laurea magistrale in Architettura, Torino. • Bozzoni, C. (2011) Luigi Moretti: architetto del Novecento, Roma, Gangemi. • Cadario, M. (2008) Lombardia romana : arte e architettura, Milano, Skira. • Caillois, R. (1999) Nel cuore del fantastico, trad. di Guarino L, Milano, Feltrinelli. • Cattaneo, C. (1967- 74) Tutte le opere di Carlo Cattaneo, a cura di L Ambrosoli, Milano, Mondadori. • Cevini, R (1996) Grattacielo Pirelli, Roma, Nis. • Consonni, G. (2001) Piero Bottoni e Milano : case, quartieri, paesaggi, Milano, La vita facile. • Filarete (1972) Trattato di architettura, a cura di A. M. Finoli, Milano, II Polifilio. • Fiori, L (1982) La Torre Velasca : disegni e progetto della Torre Velasca, Milano, Abitare Segesta. • Gregotti, V. (1996) Luigi Figini, Gino Pollini:opera completa, Milano, Electa. • Heinle, E. (1990) Torri : architettura e storia dalla torre vdi Babele al World Trade Center di New York, Milano, Mondadori d'arte. • Irace, F. (1999) Vico Magistretti architetto e designer, Milano, Electa. • Irace, F. (2002) Luigi Caccia Dominioni: casa e cose da abitare, Venezia, Marsilio. • Rebecchini, M. (2002) Architetti italiani 1930-1990 : Giovanni Michelucci, Adalberto Libera, Mario Ridolfi, Ignazio Gardella, Giancarlo De Carlo, Carlo Aymonino, Aldo Rossi, Roma, Officina. • Rozzi, R. (1992) La Milano del piano Beruto (1884-1889): società, urbanistica e architettura nella seconda metà dell Ottocento, Milano, Guerini e Associati. • Sciolla, G. C. (1975) La città ideale nel Rinascimento, scritti di Alberti, Filarete, Francesco di Giorgio Martini, Cataneo, Palladio, Vasari il Giovane, Scamozzi, Torino, Utet • Terragni, G. (1996) Giuseppe Terragni- opera completa, a cura di G. Ciucci, Triennale di Milano, Centro Studi Terragni, Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Milano, Electa. • Vitruvius, P. (1997) De architectura, a cura di P. Gros, Torino, Einaudi. • Zucchi, C. (1999) Asnago e Vender:!' astrazione quotidiana : architetture e progetti 1925-1970, Milano, Skira. • http://www.edilportale.com/news/2009/04/aziende/ecoforum-di-clusone.-la-facciata-a-doppia-pelle • http://www.abacosolutions.com/facciate-ventilate/fac-ciate-a-ventilazione-naturale-in-vetro-a-doppia-pelle.php • http://www.idrotecnoclima.com/pannelli.htm • http://www.ecoedility.it • http:/ /www.enercretcom • http:/ /www.casaeclima.com |
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