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Pescara deriva urbana : riqualificazione area ex depositi industriali del Porto di Pescara

Matteo Basta, Claudia Di Pietro

Pescara deriva urbana : riqualificazione area ex depositi industriali del Porto di Pescara.

Rel. Enrico Moncalvo, Pepe Barbieri. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

A metà degli anni Cinquanta si forma in Europa l'Internazionale Situazionista, un movimento rivoluzionario di artisti, architetti e studiosi che aspira a importanti trasformazioni sociali e politiche. Il movimento resta attivo per tutti gli anni Sessanta e il suo programma ha lo scopo di “creare situazioni, definite come momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l'organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi”.

Si propone, dunque, un rinnovamento anche nel campo urbano, attraverso l'Urbanismo Unitario, un nuovo ambiente spaziale di attività che genera tali situazioni. Una polemica al funzionalismo, che dilaga in questi anni, attraverso una nuova architettura e l'esplorazione psicogeografica dei siti: la deriva . Gli studi psicogeografici si propongono di esaminare come le percezioni e le sensazioni soggettive, i desideri e le preoccupazioni individuali siano influenzati dalla geografia dell'ambiente.

La tecnica principale della psicogeografia consiste dunque nella deriva urbana: “un percorso libero, ma critico, sul terreno urbano. Compiere una deriva significa lasciarsi andare alle sollecitazioni dell'ambiente, scegliere in modo non razionale il percorso da seguire, smarrirsi consapevolmente fra le pieghe della città. E' una tecnica spontanea di esplorazione urbana che mira alla comprensione e alla conoscenza della città, percorrendola fuori dagli itinerari turistici e seguendo direzioni accidentali, senza alcun tipo di limitazione o delimitazione. Questo per soddisfare non soltanto un interesse esplorativo, ma soprattutto per raggiungere un disorientamento emozionale nell'osservare un nuovo contesto ambientale o i dintorni di un quartiere conosciuto, ma mai attentamente osservato".

Frammenti di città, per lungo tempo considerati al margine, spesso diventano nodi strategici da cui ripartire per rigenerare interi quartieri. I progetti che propongono di restituire a questi luoghi una nuova centralità devono generare integrazione; stimolare i cittadini ad avvicinarsi e usufruire in prima persona di questi spazi, farli propri "creando situazioni".

Partendo da questi principi, il progetto PescaraDerivaUrbana si presenta come una proposta di rigenerazione di una porzione di città dal forte potenziale, data la sua posizione strategica e il legame con il genius loci. Gli ambiti identificati si trovano in prossimità del porto che, pur avendo attualmente una funzione prettamente turistica, assiste alle attività tipiche delle città di mare, come il commercio ittico. In questo contesto risiede la tradizione di Pescara, una città che in passato ha sempre fatto della pesca la sua attività principale.

La correlazione con il professor Pepe Barbieri, docente della Facoltà di Architettura Gabriele D'Annunzio di Pescara, ci ha permesso di individuare l'area di progetto. Con il suo contributo abbiamo potuto individuare le criticità del contesto e le linee guida da seguire, principalmente a scala urbanistica; nello specifico il nuovo assetto viario previsto nei progetti di trasformazioni dell'area portuale, che prevede una connessione tra l'autostrada e il porto.

Una rigenerazione dell'ambito , per essere vincente, deve tener conto prima di tutto della vivibilità dello spazio pubblico che appartiene a tutti i cittadini. Non un semplice progetto di social housing, destinato solo ai potenziali fruitori, ma uno studio approfondito per provare a rispondere, almeno in parte, alle esigenze attuali della città di Pescara, in termini di abitazione, servizi e attività attrattive.

Un progetto che non si imponga come un landmark nel panorama pescarese, ma che stimoli ad essere scoperto, attraversato, percorso e vissuto da tutti, attraverso una piena riappropriazione del luogo.

Relatori: Enrico Moncalvo, Pepe Barbieri
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
R Restauro > RC Restauro urbano
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: Facoltà di Architettura - Dipartimento di Architettura - Università degli Studi G. D'Annunzio - Chieti Pescara
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2730
Capitoli:

PREMESSA

cap.l Pescara

1.1 da insediamento romano a fortezza borbonica

1.2 il XIX secolo e la divisione di Piscaria

1.3 Pescara e il suo ampliamento novecentesco

1.4 gli anni della ricostruzione

cap.2 Lo stato di fatto

2.1 il disegno urbano: percorsi viari e verde pubblico

2.2 il contesto sociale

cap.3 L'area di intervento

3.1 l'individuazione degli ambiti

3.2 la viabilità

3.3 la relazione tra le città e i loro porti

3.3.1 il caso di Pescara: porto - fiume - città

cap.4 Verso il progetto

4.1 la scelta del contesto e l'analisi storico-territoriale

4.2 l'indagine sociale

4.3 i progetti del laboratorio

4.4 la proposta del Comune

4.4.1 il processo partecipativo

cap.5 Deriva urbana

5.1 lo spazio pubblico

5.2 la viabilità

5.3 il social housing e il riequilibrio sociale

5.3.1 sistema costruttivo a "compensato di tavole"

5.4 gli edifici pubblici come strumento di integrazione

cap.6 Elaborati grafici

Conclusioni

Riferimenti bibliografici

Ringraziamenti

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SITOGRAFIA

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http://europaconcorsi.com/projects/201010?utm_campaign=ec_newsletter&utm_

content=project_201010&utm_medium=email&utm_source=newsletter_256

(28 maggio 2012)

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