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Biomimetica : insegnamenti dalla natura per strutture ottimizzate del futuro

Andrea Mariani

Biomimetica : insegnamenti dalla natura per strutture ottimizzate del futuro.

Rel. Paolo Mellano, Bernardino Chiaia. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2012

Abstract:

"L'ingegno umano mai troverà invenzione più bella, né più facile né più breve della natura, perché nelle sue invenzioni nulla manca e nulla è superfluo "(Leonardo da Vinci).

"La biomimetica è un nuovo modo di vedere e valutare la natura basato non su cosa possiamo estrarre da essa ma su cosa possiamo imparare " (Janine Benyus).

La tesi oggetto di esame vuole manifestare quelli che sono i caratteri, i concetti e i principi di un metodo progettuale orientato dalla biomimetica. Tale termine fu coniato Nel 1997 da Janine Benyus ("biomimicry") in occasione della pubblicazione del suo libro Biomimicry: Innovation Inspired by Nature.

Benyus, biologa e scrittrice, definisce la biomimetica come la "cosciente imitazione del genio della natura". In altre parole, "lo studio consapevole dei processi biologici e biomeccanici della natura, come fonte di ispirazione per il miglioramento delle attività e tecnologie umane.

La natura viene vista come Modello, Misura e come Guida della progettazione degli artefatti tecnici."

Tutti i sistemi naturali rispettano alcuni principi fondamentali:

• funzionano secondo cicli chiusi: non esiste il concetto di rifiuto

• si fondano su interdipendenza, interconnessione, cooperazione, processi che sono alla base di tutti i sistemi viventi.

• funzionano ad energia solare

• rispettano e moltiplicano la diversità.

Questo deve indurre i progettisti a intendere la natura non come un serbatoio di risorse da cui attingere, bensì come una riserva di conoscenze, informazioni, ispirazioni. I campi di studio della biomimetica sono numerosi e cercano risposte a fenomeni che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Un gran numero di applicazioni ispirate alla natura è già stato tradotto in applicazioni tecniche ed è commercialmente disponibile, come il velcro, le superfici autopulenti ispirate alle foglie di loto e gli adesivi strutturali, sviluppati a partire dal geco e dalle valve di alcuni molluschi.

La caratteristica principale del pianeta Terra è quella di essere un insieme di elementi tra loro in relazione utilitaristica e consumistica, quindi è un sistema limitato che tende al collasso. La città e il territorio antropizzato sono sistemi naturali come un formicaio, un alveare.

Gli esseri viventi che popolano tale sistemi, seguono una sorta di istinto che li porta a consumare, a costruire e a produrre inevitabili scorie. In natura il collasso è un momento di rinascita, basti pensare ad un incendio: il bosco brucia, per poi ricrescere più forte e rigoglioso. E' altresì vero, che tali processi di collasso e rinascita sono caratterizzati da tempi relativamente lunghi, che seguono leggi naturali. Ogni nostra azione è inevitabilmente un atto di trasformazione del sistema naturale in cui viviamo.

Costruire è l'azione umana a più alto impatto ambientale e quindi progettare un nuovo edificio è oggi di per sé un inevitabile ulteriore passo verso il collasso.

Di fatto un nuovo edificio, un automobile, un oggetto, pur non essendo esseri viventi si comportano come tali, poiché consumano, occupano spazio, modificano il territorio, si inseriscono di fatto nel sistema naturale.

Spetta quindi all'uomo (a noi) introdurre leggi che governino le cicliche dinamiche di questi "esseri viventi" che esulano dalle capacità di controllo della natura. In questo modo è possibile rallentare, rinviare il collasso concedendo alla natura i corretti tempi necessari per l'auto rigenerazione.

Il momento di crisi economica globale, il senso di incertezza generale, il continuo ed insostenibile consumo di risorse primarie vitali, mostrano il fallimento di una società contemporanea che assuefattasi al consumismo e al benessere materiale si sta ora dirigendo verso l'auto-consumo ed il collasso.

Il progresso storico ci insegna che questo è il destino di ogni civiltà umana e del suo continuo e progressivo divenire.

Consci che ad ogni nuova civiltà, corrisponde un nuova scoperta tecnologica, si propone attraverso la Biomimetica di guardare al futuro.

L'architettura, in quanto diretta espressione della società, in un dato tempo e in uno specifico luogo dovrà probabilmente anch'essa assimilare questa nuova ottica di concepire e "leggere" il circostante.

Relatori: Paolo Mellano, Bernardino Chiaia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2713
Capitoli:

Introduzione

Un cambiamento in atto

1. UN' OTTICA PROGETTUALE DIFFERENTE

1.1 La biomimetica

1.2 II rapporto tra architettura e natura nel tempo

1.3 Logiche e poetica progettuale auspicabili

2. STRUTTURE GEOMETRICHE PARTICOLARI

2.1 Strutture a guscio in architettura, le cupole

2.2 Strutture a guscio in natura, le conchiglie

3. IL PADIGLIONE "CONCHIGLIA"

3.1 II sito

3.2 II progetto

3.3 Una struttura Ottimizzata, calcoli e verifica all'equilibrio

Conclusioni

Allegati grafici

Bibliografia

Bibliografia:

Libri

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Fonti delle illustrazioni

• Archivio Canobbio

• Archivio Finmeccanica

• Archivio Gris, foto di C. Guizzo

• www.paolobodega.com

• www.artietecnologie.it

• www.canobbio.com

• www.form-tl.de

• www.archinode.com/bienal.htlm

• www.greatbuilding.com

• www.wikipedia.com

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