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La riconversione delle aree industriali dismesse - Monitoraggio conclusivo di 128 aree industriali dismesse a Torino

Lara Pallavicini

La riconversione delle aree industriali dismesse - Monitoraggio conclusivo di 128 aree industriali dismesse a Torino.

Rel. Agata Spaziante. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Progettazione Urbana E Territoriale), 2012

Abstract:

L'obiettivo di questa mia tesi è quello di concludere un iter analitico iniziato con il censimento effettuato a Torino nel 1989 dal Dott. Egidio Dansero, che catalogava le aree ex - industriali.

Questo lavoro venne effettuato per comprendere l'evoluzione del fenomeno della dismissione, e della possibile riqualificazione attraverso il riuso di queste aree dismesse.

I 128 casi individuati dal citato censimento sono stati presi in esame dapprima da Cristina Godone, nel suo lavoro per la tesi di laurea del dicembre 1997 "Aree urbane dismesse a Torino. Le prospettive di riuso di 128 aree industriali vuote al 1989", poi da Silvia Coppo, con un analogo lavoro di sviluppo e aggiornamento, nella tesi "Aree industriali dismesse. 20 anni d'osservazione sull'Area Torinese " dell'ottobre 2001, ed infine da Matteo Are e Matteo Venere, che hanno svolto l'ultimo aggiornamento sul tema del luglio del 2005, nell'elaborato di tesi "II riuso di 128 aree industriali a Torino: conclusione del monitoraggio 1989-' 2005 ".Ora a me spetta il compito di aggiornare il monitoraggio al 2012, dopo sette anni dall'ultima analisi, e cercare di dare una valutazione conclusiva a questo fenomeno.

Gli spunti di riflessione che vengono forniti da questi studi offrono la possibilità di analizzare il tema sotto molteplici aspetti, soprattutto alla luce di più di vent'anni di azioni di monitoraggio e ricerche. Nel 2005 risultavano dismesse e senza una precisa destinazione d'uso ancora 5 aree industriali; attraverso l'analisi di queste, ed attraverso il controllo di altre 16 aree che al 2005 risultavano con destinazione d'uso ma caratterizzate da stasi dei lavori, si vuole cercare di delineare un quadro complessivo che aiuti a comprendere come in questi ultimi ventitre anni sia mutato e si sia evoluto l'approccio nei confronti di questo fenomeno.

Partendo dagli anni Settanta, con il fenomeno della dismissione industriale ci si trova ad attraversare un momento di transizione, in cui le città passano da industriali a post - industriali, con la nascita del settore terziario, è questo il momento in cui si capisce quanto le aree industriali potessero diventare una nuova opportunità per quelle città segnate da questa importante eredità.

D rilancio delle città parte dal concetto di "restauro orientato al riuso", e molti singoli fabbricati iniziano una riconversione seppur conservativa e testimoniante le fabbriche passate, però slegate dal contesto, senza una precisa pianificazione.

Solo negli anni Ottanta inizia a introdursi il pensiero di sfruttare questa opportunità per generare una riqualificazione dell'intero tessuto urbano, come testimoniano importanti esempi Europei prima, e subito seguiti dall'Italia, qui troviamo primo tra tutti il caso di Torino.

La città-fabbrica per eccellenza ha qui la sua opportunità di rinascere a nuova vita, per trasformare ciò che in passato è sempre stato considerato il suo "elemento grigio", ora può diventare la nuova "luce" per la città. Dalla dismissione e riqualificazione della Fiat Lingotto, è tutto un susseguirsi di opportunità e scelte atte a questa rinascita, e con il nuovo PRG del 1995 vengono gettate le fondamenta per questo processo che ancora oggi occupa la nostra città.

Le Olimpiadi del 2006, la nascita dei Programmi Complessi e la nuova e fondamentale partnership tra ti pubblici e privati, accompagnano questa stagione, favorendone le tempistiche, i finanziamenti, e creando così un ambiente pronto ad affrontare l'enorme trasformazione che si prospettava davanti. Oltre alle aree ex industriali, si è messo mano anche sulla riqualificazione delle infrastrutture del territorio, sul riuso dei grandi e significativi edifici dell'Ottocento, e poi in occasione delle Olimpiadi Invernali 2006, la creazione di nuove architetture che non hanno tardato a diventare simboli moderni di Torino. Ad unificare tutti questi progetti ci ha pensato il PRG, che con il concept delle Spine, ha ridisegnato l'intero tessuto urbano ed ha inglobato tutte le restanti parti di città che necessitavano una seconda possibilità.

Affrontati tutti questi aspetti che sono alla base della nuova Torino, si potrà cominciare ad approfondire la situazione specifica delle aree ancora dismesse del censimento del Dottor Dansero del 1989. Sarà descritta la dimensione di tale fenomeno, la sua localizzazione all'interno della città, quali settori industriali ha principalmente interessato ed i vari studi e censimenti fatti a riguardo.

Partendo dalle tesi svolte precedentemente sul tema, e soprattutto dall'ultima del 2005, farò un monitoraggio 2012 di quali sono state le evoluzioni di questi 128 siti presi in esame, facendo un confronto con i censimenti precedenti, in modo da poter stilare una conclusione aggiornata.

Inoltre ci si vuole interrogare sui recenti vuoti urbani (aree dismesse dopo il 1989) e sui prossimi futuri, siano si contenitori di grandi servizi (come le caserme e gli ospedali) o attività con importanti rischi di impatti ambientali dannosi (per esempio i distributori di benzina) o ancora altre realtà industriali destinate con molta probabilità a cambiare localizzazione (tra tutte, la FIAT).

Ciò a cui si giungerà alla fine tenderà ad essere un quadro generale conclusivo, o almeno attualizzato, di un lavoro che dura da più di vent'anni, e che porrà delle basi per ipotizzare gli sviluppi urbani futuri. Questo quadro generale non sarebbe esaustivo e risulterebbe come una semplice immagine statica se alla fine non si cercassero e proponessero nuove forme di individuazione delle aree che vengono via via dismesse. Il più grosso interrogativo sembra infatti essere ancora oggi non tanto come o perché intervenire sul patrimonio industriale dismesso, ma ancor prima riuscire ad individuare prontamente quali sono le aree che vengono dismesse. Dal 1989 non è stata più ripetuta un'analisi come il censimento del dott. Dansero, che aveva riconosciuto i vuoti a partire dalla cessazione dei pagamenti per le tasse sui rifiuti di tali impianti; io penso che oggi siano possibili altre vie di indagine e di censimento, soprattutto da parte di enti appropriati, come ad esempio il Comune di Torino, capaci e abilitati a visionare nozioni altrimenti protette delle leggi sulla privacy.

L'individuazione delle aree produttive che vengono dismesse è il primissimo e fondamentale passo per poter venire strategicamente contro il degrado urbano, per innalzare la qualità della città e per il suo continuo sviluppo, anche se ad oggi, come si noterà al termine del mio lavoro, la dimensione del fenomeno della dimissione si sia notevolmente ridotta.

Relatori: Agata Spaziante
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Progettazione Urbana E Territoriale)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2672
Capitoli:

Sommario

1. Il fenomeno delle aree industriali dismesse

Introduzione

Recupero urbano: II patrimonio storico industriale diventa occasione di rinnovo per le città moderne

Una i ri - destinazione urbanistica per le differenti situazioni delle aree dismesse

Da problema a risorsa

Tra riuso e valorizzazione: II riferimento teorico per la comparsa dei vuoti urbani

La De-territorializzazione per una Ri-territorializzazione

La versatilità dei manufatti industriali - casi di riconversione di singoli fabbricati a livello internazionale e nazionale

Ho internazionale e nazionale

Bibliografia

2. La riconversione delle aree industriali dismesse

Introduzione

La fase della riconversione: Analisi critica di alcuni casi europei di riconversione di ex aree industriali Analisi critica di alcuni casi italiani di riconversione di ex aree industriali

Torino - La riconversione delle aree industriali tra passato e presente

Valutazione sul fenomeno della riconversione industriale

Bibliografia

3. Operatori pubblici e privati nella riconversione delle aree industriali dismesse

Introduzione

Uno scenario complesso tra soggetti e risorse

Le problematiche

Il nuovo rapporto pubblico - privato

Il ruolo della Pubblica Amministrazione

Il ruolo del Privato

Il ruolo dei Programmi Complessi

La bonifica dei siti dismessi

Valutazione sul rapporto pubblico - privato e sulle sue componenti

Bibliografia

4. I programmi complessi ed il loro impiego nella riconversione industriale

Introduzione

Nuove politiche urbane: Dal PRG ai Programmi Complessi

I Programmi Complessi come nuovi strumenti di programmazione urbanistica

Classificazione dei Programmi Complessi

Un tema trasversale: la sostenibilità

I Programmi Complessi: L'utilizzo nel recupero delle aree industriali dismesse a Torino

La riqualificazione della città compatta - la Spina Centrale ed i Programmi Complessi

Olimpiadi Invernali 2006 ed il legame con il PRG

Valutazione dei Programmi Complessi applicati alla riconversione industriale

Bibliografia

5. Monitoraggio della dismissione delle aree industriali a Torino nell'arco di 23 anni Introduzione

I metodi di ricerca

Le aree dal 1989 al 2012: Tavole rappresentative l'evoluzione del fenomeno

Risultati della ricerca: Le tempistiche del riuso delle 128 aree

Le nuove destinazioni d'uso delle 128 aree

La localizzazione delle aree per singoli riusi

Analisi dei dati dimensionali

I cambiamenti di destinazione d'uso

Bibliografia

6. Conclusioni

Valutazioni conclusive

Conclusione tesi

Bibliografia:

Capitlo 1. Il fenomeno delle aree industriali dismesse

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Capitolo 5. Monitoraggio della dismissione delle aree industriali a Torino nell'arco di 23 anni

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