Gli invasi a uso plurimo: lo stato dell'arte e le sfide future = Multipurpose reservoirs: state of art and future challenges

Lo sviluppo tecnologico del XX secolo è risultato propulsivo per la realizzazione di grandi dighe, spesso caratterizzate dalla compresenza di molteplici utilizzi, assolti ripartendo le risorse idriche immagazzinate nell’invaso per diverse necessità. Gli invasi inizialmente concepiti per uso plurimo si sono affermati soprattutto negli Stati Uniti già a partire dalla prima metà del XX secolo, supportando lo sviluppo dei territori circostanti. L'Europa e l'Italia hanno, al contrario, dimostrato una maggiore inclinazione all'impiego di invasi a uso singolo. I dati presenti in due database a copertura globale sono stati utilizzati nella presente tesi, focalizzandosi su diverse regioni geografiche, per valutare la variabilità dei volumi immagazzinati in funzione delle modalità di utilizzo, singolo e multiplo, e delle possibili combinazioni di funzioni assolte. La configurazione degli invasi e la molteplicità degli usi si dimostrano, grazie al sostegno dei dati, essere particolarmente legati al contesto geografico e alle esigenze locali. Un’approfondita analisi della letteratura in materia ha inoltre portato a identificare e descrivere molteplici vantaggi e svantaggi legati alla presenza di invasi, in particolare per gli invasi a uso plurimo in cui le varie esigenze di utilizzo entrano in competizione. Dagli studi esistenti in merito traspare un forte legame con il contesto geografico e socio-economico del territorio di destinazione, anche a causa dei diversi approcci normativi e pianificatori presenti nelle diverse aree geografiche studiate. Le sfide più importanti, emerse nella tesi e che dovranno trovare risposta nel dibattito internazionale, riguardano la necessità e la difficoltà di distribuire in modo equo impatti e benefici tra i vari usi, compresi i vantaggi e gli svantaggi che si riflettono sulle popolazioni dei territori interessati dagli invasi stessi.