polito.it
Politecnico di Torino (logo)

La luce come strumento di progetto: una proposta per il parco Dora

Deborah Gueli, Riccardo Nolli

La luce come strumento di progetto: una proposta per il parco Dora.

Rel. Chiara Aghemo, Rossella Taraglio. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012

Abstract:

Il tema dell'illuminazione artificiale è un fattore importante nella progettazione a scala urbana, in quanto influisce sull'impatto ambientale, sulla sicurezza sociale, e sulla qualità del territorio.

Sulla base di questo principio è sorto l'interesse per un'area di Torino in piena trasformazione, indicata come "Spina 3" nel Piano Regolatore Generale attuale.

Un elemento fondamentale di tale luogo è sempre stato, a partire dai primi decenni del Novecento, la presenza del fiume Dora; infatti, i primi manufatti sorti a ridosso delle sponde di quest'ultima erano stabilimenti industriali, che sfruttavano la vicinanza del corso d'acqua per la loro produzione.

La presenza delle fabbriche ha fatto si che, col tempo, si insediassero nel territorio limitrofo quartieri operai, caratterizzando l'area come una vera e propria città industriale, determinando una chiusura rispetto al territorio urbano circostante.

Con l'aumento della produzione e l'introduzione di nuove tecniche produttive, nacque l'esigenza di spostare le attività in nuovi territori più idonei alle finalità previste, con una conseguente dislocazione delle aziende ed una successiva cessazione dell'attività pro¬duttiva sulla Dora.

L'area rimase in stato di degrado fino alla redazione del PRG del 1995, quando Gregotti e Cagnardi si concentrarono sulla riqualificazione di aree dismesse nella città di Torino, suddividendo il territorio cittadino in macroaree - definite "Spine" - collegate da un asse centrale che attraversava la città da nord a sud e ricuciva le due parti est ed ovest separate dalla linea ferroviaria.

Il progetto per Spina 3 ha un'identità molto complessa, in quanto mira alla riqualifica¬zione di un'area ricca da un punto di vista storico-culturale e punta ad una integrazione con le architetture industriali preesistenti, con l'obiettivo di garantire una migliore vivibilità della zona. A tal fine, nel 1998 viene definito il Programma di Riqualificazione Urbana (PRIU), con l'intento di trasformare l'area industriale in un parco in cui siano sfruttate le risorse del paesaggio e di dare al quartiere una nuova identità. L'approccio progettuale così definitosi si basa su tre punti di riferimento fondamentali, ossia la presenza del fiume Dora, la riconfigurazione "metamorfica" delle preesistenze industriali e la connessione del parco con la città.

L'area di Spina 3 è collocata nel quadrante nord-ovest della città, a cavallo del fiume Dora, adiacente al centro storico e tangente il passante ferroviario; è suddivisa sul ter¬ritorio amministrativo della IV e V Circoscrizione ed è compresa tra la ferrovia e Corso Potenza, Corso Umbria e Via Verolengo; è servita da Via Livorno e Via Borgaro ed attra¬versata da Corso Mortara.

L'elemento di congiuntura di questa distesa parte di territorio è un grande parco urbano, denominato "Parco Dora", la cui funzione è quella di reintegrare nel contesto urbano una porzione di città rimasta isolata fino a pochi decenni fa, senza tuttavia cancellare i segni lasciati dalle preesistenze industriali e offrendo agli abitanti del luogo un nuovo spazio di vita sociale.

In tale contesto, il progetto illuminotecnico per quest'area mira ad accentuare tali obiettivi, per restituire ai fruitori del luogo un'adeguata sicurezza sociale, una soddisfa¬cente qualità ambientale, nonché una necessaria valorizzazione degli elementi cardine del paesaggio, senza trascurare i fattori ambientali, quali l'inquinamento luminoso, l'inquinamento ottico e il risparmio energetico. In particolare, le finalità devono essere interpretate secondo la percezione dei fruitori del luogo, ossia l'uso della luce artificiale mira a stimolare nei cittadini una percezione positiva dell'area.

Nei capitoli successivi si approfondirà un'indagine dal punto di vista storico e territoriale, per definire le basi di partenza per un intervento progettuale di tale tipo. Fase che permetterà lo sviluppo del progetto illuminotecnico, la cui fattibilità sarà verificata tramite calcoli computerizzati.

Relatori: Chiara Aghemo, Rossella Taraglio
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 158
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
S Scienze e Scienze Applicate > SJ Illuminotecnica
U Urbanistica > UF Parchi
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2577
Capitoli:

Introduzione

1. Analisi territoriale

1.1 La Spina 3prima della trasformazione

1.2 La trasformazione

1.3 II progetto Parco Dora

2. Riferimenti

2.1 Riferimenti progettuali

2.2 Riferimenti normativi

3. Analisi della situazione illuminotecnica attuale

3.1 Disposizione degli apparecchi di illuminazione

3.2 Caratteristiche degli apparecchi esistenti

3.3 Analisi percettiva dell'area in esame

3.4 Misure sperimentali in situ

4. Sviluppo di un concept di progetto

4.1 Descrizione delle idee progettuali

5. Sviluppo del progetto illuminotecnico: confronto tra tipologie tradizionali e LED

5.1 Valdocco Sud

5.1.1 Ipotesi A - Integrazione

5.1.2 Ipotesi B - Sostituzione con apparecchi tradizionali

5.1.3 Ipotesi C - Sostituzione con apparecchi a LED

5.2 Valdocco Nord

5.2.1 Ipotesi A - Sostituzione con apparecchi tradizionali

5.2.2 Ipotesi B - Sostituzione con apparecchi a LED

6. Elaborazione del progetto illuminotecnico definitivo: una scelta integrata

7. Sostenibilità con fonti rinnovabili

Conclusioni

Bibliografia

Bibliografia:

TESTI

Andrea BOCCO GUARNERI, Il fiume di Torino. Viaggio lungo la Dora Riparia, Città di Torino, 2010, pp. 68-83

Mauro Silvio AINARDI, Alessandro DEPAOLI, Il territorio storico. San Donato - Campidoglio - Parella: un racconto per immagini e testimonianze, Città di Torino, 2008, pp. 51-62

AA. VV., Torino che cambia: dalle Ferriere alla Spina 3. Una difficile transizione, Torino, Angolo Manzoni, 2009

Michele BONINO, Torino 1984-2008: atlante dell'architettura/Urban Center Metropolitano, Torino, Allemandi, 2008

Pierre GABERT, Turin ville industriale. Étude de géographie économique et humaine, Presses Universitaires de France, Paris 1994

D. JALLA, La parabola di un quartiere operaio in V. CASTRONOVO (a cura di), Storia illustrata di Torino, Sellino, Milano 1993

TESI DI LAUREA

Carlo SPINELLI, Torino/Spina 3. La trasformazione di una parte di città tra intervento pubblico e costruzione di un mercato locale, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura, A.A. 2005/2006, rel. Carlo Olmo

Anna TODROS, Nuovi attori nelle politiche di trasformazione urbana. Il caso del Comitato Dora Spina 3, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura, A.A. 2005/2006, rel. Cristina Bianchetti.

Chiara FRANCESE, Le officine Savigliano e la dismissione dell'industria: una nave arenata, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, A.A. 2007/2008, rel. Laura Guardamagna

Andrea LAFRANCESCHINA, Restauro e rifunzionalizzazione delle ex-officine Savigliano, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, A.A. 2004/2005, rel. Maria Adriana Giusti

Antonella BOZZO, Proposta di insediamento di tipo terziario - privato per la promozione di attività manifatturiera sull'area dismessa già "FIAT Ferriere" e "Michelin" in Via Borgaro a Torino, Tesi di Laurea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, A.A. 1988/1989, rel. Giuseppe Orlando

Luisa Casoni e Sergio Vachetta, Progetto di un parco urbano: un'ipotesi di riqualificazione ambientale e funzionale perle aree denominate Teksid Noie, Teksid Vitali, FIAT-Ferriere, Savigliano, Michelin-Torino nord, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, rel. Pompeo Fabbri, A.A. 1987/1988

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)