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Vulnerability assessment of buildings to landslides

Laura Francone

Vulnerability assessment of buildings to landslides.

Rel. Daniele Martinelli, Erika Prina Howald. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio, 2022

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Abstract:

I pericoli naturali come alluvioni, frane, colate detritiche, terremoti, incendi, provocano ogni anno numerose catastrofi a livello mondiale. La perdita di vite umane, i danni fisici ed economici a strutture e infrastrutture portano annualmente ad ingenti perdite di denaro; si stima che in Svizzera dal 1972 al 2021, i danni indotti da alluvioni, frane, colate detritiche e caduta massi abbiano causato un deficit annuale di circa 300 milioni di franchi. Il cambiamento climatico, lo sviluppo degli insediamenti e il crescente sfruttamento del territorio sono alcune tra le maggiori cause scatenanti dei pericoli naturali. L’interazione tra fenomeni franosi, aree urbane ed extra urbane con annesse strutture e infrastrutture, è diventata maggiormente rilevante negli ultimi anni, dove si contano ingenti perdite legate all’impatto sociale ed economico delle aree colpite. Le frane permanenti, tra tutte le diverse tipologie esistenti, hanno generalmente una probabilità minore di generare eventi catastrofici, ma possono comportare danni strutturali ad edifici ed infrastrutture; questo è il motivo per cui c’è grande interesse da parte delle comunità scientifiche nell’identificazione delle strategie più appropriate per la mitigazione dei rischi associati a questa tipologia di fenomeni. La presente tesi contiene una prima parte introduttiva dove si classificano le frane sulla base della tipologia, delle cause di innesco, dell’impatto, per procedere con una revisione della letteratura esistente sui casi analizzati fino ad oggi. L’obiettivo della tesi è l’analisi di vulnerabilità di alcune tipologie di edifici esposti all’azione di frane permanenti. Si sono scelte, adottando le dovute semplificazioni, 4 collocazioni degli edifici sul corpo frana: la parte sommitale (A), la parte centrale (B), il confine tra massa in movimento e il pendio stabile (C) e il piede della frana (D); per ognuna di esse si è svolta l’analisi di vulnerabilità la cui valutazione è basata sulla definizione dell’intensità (I) e del parametro di resistenza (R). La metodologia sviluppata ha come risultato le curve di vulnerabilità riportate sia per tipologia di edificio considerato che per posizione di quest’ultimo all’interno del corpo frana. Il metodo si è applicato a quattro casi studio collocati nella parte SUD-OVEST della Svizzera: Hohberg Landslide, Converney-Taillepied Landslide, Pont Bourquin Landslide e La Frasse Landslide; quest’ultimi fanno riferimento a frane permanenti in movimento con una velocità di pochi cm/anno, che evolvono, periodicamente e a seconda della causa innescante, in colate di terra e fango o in fenomeni di caduta massi. I risultati dimostrano che i quattro casi studio considerati validano la metodologia proposta in quanto ricadono nel campo di valori utilizzato per la costruzione delle curve di vulnerabilità.

Relatori: Daniele Martinelli, Erika Prina Howald
Anno accademico: 2022/23
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 112
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-35 - INGEGNERIA PER L'AMBIENTE E IL TERRITORIO
Aziende collaboratrici: HEIG-VD
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/24974
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