PEDAL project: duplication of real urban areas as 3D virtual environments

Oggigiorno i serious games sono largamente utilizzati in molti ambiti, specialmente nell’ambito medico per poter aiutare i pazienti. Il progetto PEDAL (Personalized Environment for Dementia Assisted Living) è un esperienza in realtà virtuale sviluppata per persone affette dal morbo di Alzheimer e da demenza frontotemporale. A causa di questo morbo, i pazienti soffrono di perdita di memoria a breve termine e difficoltà con la mobilità. Pertanto, per loro risulta difficoltoso muoversi nel mondo reale e il loro umore risulta spesso alterato. L’obiettivo del progetto PEDAL è quello di aiutare le persone affette dal morbo di Alzheimer ad affrontare le difficoltà che incontrano muovendosi in un ambiente reale. Usando una cyclette e un head mounted display, il paziente può muoversi attraverso una città virtuale e allenare autonomamente sia la propria memoria che la propria salute fisica, in totale comfort e sicurezza. In particolare, durante l’esperienza, il paziente deve raggiungere determinati punti nell’ambiente. Lungo il percorso che deve seguire, vengono mostrate alcune informazioni. In questo modo, il paziente collegherà queste informazioni al percorso che ha seguito. Per poter ottenere i migliori risultati possibili, è necessario creare un ambiente virtuale che replichi la città in cui il paziente vive. In questo modo, potrà più facilmente effettuare un trasferimento di informazioni spaziali dall’ambiente virtuale a quello reale. L’obiettivo di questo studio è quello di sviluppare un metodo algoritmico per replicare delle vere aree urbane come ambienti 3D. Per ottenere questo risultato sono stati sviluppati vari algoritmi, i cui obiettivi erano di rappresentare in modo appropriato le posizioni e le dimensioni di strade ed edifici, posizionare oggetti tipici di aree urbane seguendo le loro reali coordinate di latitudine e longitudine, usare immagini di facciate reali come texture degli edifici ed infine, gestire le aree verdi aggiungendo oggetti naturalistici. Gli algoritmi sono stati sviluppati insieme al plug-in Blender OSM e ai dati forniti dalla piattaforma Mapillary.