Studio sperimentale della depurazione di acqua grigia mediante muri verdi = Experimental study of the purification of greywater through green walls

Negli ultimi anni la scarsità di acqua è diventata una problematica sempre più sentita, causata da un incremento della richiesta della risorsa idrica e dall’intensificarsi dei fenomeni correlati al cambiamento climatico, rendendo necessaria una gestione sostenibile dell’acqua. Con questo obiettivo sono ricercate ed applicate nuove tecnologie, e tra queste si collocano le Nature-Based Solutions, NBS; si tratta di soluzioni naturali che possono avere diversi scopi nel contesto urbano, come il trattamento di acque reflue. In particolare, la tipologia di NBS definita “muro verde” può essere implementata in aree con spazi ridotti, in modo da sfruttare le pareti verticali degli edifici. Le acque grigie sono acque reflue che derivano dagli scarichi della doccia, della lavanderia, della cucina e del lavandino, e possono rappresentare una fonte secondaria rilevante per usi non potabili, come l’irrigazione degli stessi muri verdi. A causa dell’eccessivo uso di alcuni detergenti, l’acqua grigia potrebbe contenere sostanze potenzialmente aggressive che potrebbero danneggiare le piante e ridurre la capacità depurativa del suolo. Pertanto, l’obiettivo dello studio è di valutare le prestazioni di un muro verde nel trattamento di acqua grigia miscelata con detergenti aggressivi, in modo da simulare una potenziale fonte di stress per il sistema. Nel laboratorio di idraulica del DIATI sono state realizzate cinque configurazioni per riprodurre il funzionamento del muro verde. Una configurazione è costituita da una triade di vasi, ciascuna sottoposta ad uno specifico trattamento, quella standard è stata sempre irrigata con acqua grigia sintetica, mentre le altre configurazioni sono state alimentate per due volte durante lo studio con la miscela di acqua grigia e il rispettivo additivo: igienizzante per casa, disinfettante per pavimenti, disgorgante per lavandini e sgrassante. Ogni vaso lavora in modo indipendente, il suo sistema di irrigazione attinge da un serbatoio di acqua grigia sintetica, con una portata di 24 L/giorno. I campioni di acqua in uscita ed ingresso sono analizzati tramite l’utilizzo di una sonda multi-parametrica subito dopo la raccolta, misurando l’ossigeno disciolto (DO), la temperatura (T), il pH e la conducibilità elettrica (EC). Nel laboratorio di Economia Circolare del DIATI, sono esaminati i seguenti parametri: la richiesta biochimica di ossigeno (BOD5), la richiesta chimica di ossigeno (COD), i tensioattivi anionici (MBAS) e i solfati. Relativamente alle tipologie di acque grigie in ingresso, l'acqua grigia addizionata di soda caustica riporta valori di COD e di solfati molto inferiori rispetto alle altre, e pH basici. I campioni in uscita da tutte le configurazioni hanno registrato valori di T, pH, EC stabili, mentre il DO subisce maggiori oscillazioni. Confrontando le concentrazioni in uscita dalla configurazione standard con quelle dalle altre configurazioni, è risultato un andamento simile per BOD5, COD, e MBAS. Per questi parametri si raggiungono efficienze di rimozione rispettivamente pari a 82%, 94%, 98%. D’altra parte, la concentrazione dei solfati in ingresso e in uscita non subisce una rilevante variazione. In generale, i risultati non hanno evidenziato particolari alterazioni delle prestazioni del sistema nella depurazione di miscele di acqua grigia con additivi, rispetto al caso standard. Per cui questo studio dimostra le buone potenzialità del muro verde come soluzione alternativa per il trattamento di acqua grigia.