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Sviluppo socio economico e valorizzazione turistica in un area del Salento

Quintino Peluso

Sviluppo socio economico e valorizzazione turistica in un area del Salento.

Rel. Alfredo Mela. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2011

Abstract:

Lo studio condotto ha lo scopo di analizzare e registrare le mutazioni socio-economiche del territorio compreso tra i comuni di Alliste-Felline, Racale e Taviano negli ultimi dieci anni, per giungere ad ipotizzare un modello di sviluppo turistico e ricettivo sostenibile e quindi compatibile e "rispettoso" delle tradizioni storico-culturali e geografiche e delle reali inclinazioni e potenzialità di questa realtà particolare del Sud d'Italia che appartiene al Salento. L'interesse focalizzato su questa porzione di territorio deriva dal fatto che è il luogo di origine della mia famiglia e di residenza nel periodo di ferie; con un certo spirito di malinconia ritorno "a casa" e costantemente osservo un patrimonio non valorizzato e che sembra regredire. Se si apre la pagina di un vocabolario italiano alla voce "turismo" e se ne cerca la definizione, essa apparirà chiara, semplice, senza possibilità di equivoco o di cattiva interpretazione: "Attività consistente nel fare gite, escursioni, viaggi, per svago o a scopo istruttivo"1. Se poi si vuole esplorare il campo etimologico, anche in questo caso non sussistono dubbi: la parola turismo deriva dal francese "tour", vale a dire "giro", "percorso", "viaggio" adottata/adattata in tutte le lingue o quasi del mondo. Ma le cose cambiano se dal campo della parola passiamo a quello della fenomenologia. Andando, cioè a "leggere" il turismo sotto il profilo sociale, economico, culturale, politico quando ha creato effetti indesiderati: modificando o stravolto territori e realtà esistenti da secoli o millenni, introdotto concetti di "ricreazione" secondo modelli standardizzati di vacanza "relax", cancellando o relegato in angoli bui, tradizioni e usanze. Bruno Colombo2 sostiene che: "... intere aree del mondo si sono trasformate a causa della domanda turistica" (in Gerbaldo, Monge, Celani, 2005, p. 79) per effetto della costruzione, talvolta eseguita a tappe forzate, delle infrastrutture e dei servizi per adattare e adeguare i luoghi "naturali" ai criteri ed agli standard occidentali di comodità nel raggiungimento e nell'accessibilità. Sono stati tre gli acceleratori fondamentali che hanno trasformato il viaggio in qualcosa di abnorme economicamente e socialmente, che gli hanno conferito il titolo di "industria" per l'evidente potenziale di capitali investiti: la curiosità verso l'altrove e l'altrui; la diffusione su ampia scala della carta stampata (diari, resoconti, giornali); l'evoluzione dei mezzi di trasporto che gradualmente hanno ridotto, fino a ridicolizzarle, le distanze. La miscela di questi tre elementi, ha fatto sì che il turismo divenisse fenomeno di massa, con tutte le conseguenze del caso. Talvolta però l'impatto turistico è devastante per le aree che, senza una programmazione razionale, vengono "spalancate" al turismo di massa, innescando un processo di arricchimento solo per l'investitore ovvero il tour-operator e non certo per la popolazione residente.

Ultimamente le potenzialità turistiche del Salento sono state oggetto di interesse sia da parte dei cosiddetti operatori del settore, che hanno già fiutato le risorse del litorale costiero. Negli ultimi anni molto si è parlato, e tanto ancora si discute di turismo e dalla presente ricerca si evince che è l'argomento più discusso tra politici, e oggetto di pubblicazioni di vario genere. Tutte le volte che si parla dello sviluppo del meridione, si identifica nel turismo il rimedio per uscire da una situazione economico-sociale precaria -ma in ogni caso i diversi modi di concepire il problema riconducono principalmente all'aspetto economico del problema, privilegiando pertanto, tutte quelle iniziative capaci di produrre un aumento dei flussi turistici senza valutarne gli effetti che queste hanno avuto e avranno sul territorio.

Il docente di Sociologia del turismo ed esperto di questioni economiche ad esso collegate, Tullio Romita a proposito dello sviluppo turistico di una località scrive che: "dipende molto dalla capacità di attrazione che questa riesce ad esercitare sulla domanda; capacità che a sua volta dipende dalla immagine che la stessa località riesce a dare di se stessa" (Romita, 1999, p. 79) e il Salento, in quanto regione del mediterraneo non può che offrire tradizione, clima, paesaggi, e ricordi della civiltà protagoniste del mediterraneo. Ma la Puglia, il Salento, come continua Romita: "più in generale tutte le regioni del Sud, devono difendersi da un immagine negativa del meridione e dei suoi abitanti ereditata dal passato, ma purtroppo ancora in parte esistente, che contribuisce a limitare considerevolmente il potere di attrazione turistica di questi luoghi" (Romita, 1999, p. 82).

Spiagge affollate, località balneari prese d'assalto luoghi d'arte e spettacolo frequentatissimi. Persino i centri dell'entroterra oggi sono ambiti dai turisti. Ma il tutto esaurito che ogni anno si registra durante le stagione estiva "illude", soprattutto gli amministratori, di essere giunti al traguardo, ma è soltanto lo specchio delle enormi risorse in termini ambientali, culturali, antropologici, storici, architettonici e gastronomici che il Salento ha e che sono le carte per poter aspirare a qualcosa di più in primo luogo per potenziare e migliorare le strutture ricettive e soprattutto perché siano disincentivati fenomeni di abusivismo edilizio legati al turismo locale.

La tesi per affrontare in modo organico la materia si sviluppa in tre capitoli di cui il primo interamente dedicato alla descrizione e all'inquadramento territoriale attraverso la descrizione degli aspetti storico-culturali architettonici e economici dei singoli Comuni: Alliste-Felline, Racale e Taviano.

Nel secondo capitolo sono esposti i metodi di ricerca adottati per approfondire e registrare, attraverso le testimonianze concrete di soggetti qualificati, il tema del turismo nel Salento come descritto, rilevato, organizzato e promosso nell'arco degli ultimi dieci anni.

Il terzo ed ultimo capitolo riassumendo e sintetizzando le opinioni delle interviste si articola attraverso alcune riflessioni e offrendo un resoconto critico delinea obiettivi di sviluppo del turismo individuando e elaborando delle proposte, che possono essere realizzate nel breve e lungo periodo.

Pertanto, nella direzione auspicata in questo lavoro, in via prioritaria c'è la conoscenza del territorio e delle qualità e quantità di risorse che lo caratterizzano dal punto di vista economico, storico e culturale, con l'obiettivo della pianificazione di un modello di sviluppo turistico coerente con le caratteristiche peculiari dell'area salentina.

Relatori: Alfredo Mela
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 183
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
A Architettura > AS Storia dell'Architettura
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GI Tradizioni popolari
SS Scienze Sociali ed economiche > SSG Sociologia
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2277
Capitoli:

Cap. 1 La valle di Ottaviano: un inquadramento territoriale

1.1 Comune di Alliste-Felline

1.1.1 Profilo storico

1.1.2 Aspetti demografici

1.1.3 Situazione socio-economica

1.1.4 Territorio, architettura e tradizioni

1.2 Comune di Racale

1.2.1 Profilo storico

1.2.2 Aspetti demografici

1.2.3 Situazione socio-economica

1.2.3 Territorio, architettura e tradizioni

1.3 Comune di Taviano

1.3.1 Profilo storico

1.3.2 Aspetti demografici

1.3.3 Situazione socioeconomica

1.3.4 Territorio , architettura e tradizioni

1.4 II territorio del Salento Premessa

1.4.1 Descrizione morfologica

1.4.2 Situazione socio-economica

1.4.2.1 II comparto turistico

1.4.3 II sistema dei trasporti nella provincia di Lecce

1.4.4 Le risorse naturali e culturali

1.4.4.1 La memoria

1.4.4.2 Le Architetture

1.4.4.3 I luoghi Sacri

1.4.4.4 II mare

1.4.4.4 II tarantismo

Cap. 2 Le prospettive del turismo: interviste a testimoni qualificati 74

2.1 Note metodologiche

2.1.1 Analisi documentale

2.1.2 L'arco temporale

2.1.3 La traccia di intervista

2.1.4 Scelta del campione

2.2 Principali risultati

2.2.1 Le interviste del 2000

2.2.2 Le interviste 2005

2.2.3 Le interviste 2010

Cap. 3 Proposte per uno sviluppo sostenibile

3.1 Riflessioni sulle interviste

3.2 Proposte, strategie e obiettivi

Conclusioni

Bibliografia

Testi

Pubblicazioni

Tesi

Siti internet

Bibliografia:

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Pubblicazioni

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Tesi

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http://spigolaturesalentine.wordpress.com/2011/Q5/31/taviano-racale-melissano-e-alliste-chi-gioca-con-la-nostra-storia/

http://mediterre.regione.puglia.it

http://www3.provincia.le.it/statistica

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