Silvia Valentini
RO.Crea: il vuoto che genera spazi. Il caso ATER di Rovigo, tra analisi sociologica e valutazione economica = RO.Crea: the void that generates space. The case of ATER in Rovigo, between sociological analysis and economic evaluation.
Rel. Manuela Rebaudengo, Daniela Ciaffi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2022
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Sono passati più di dieci anni da quando i lavori di costruzione delle due palazzine di via Bramante a Rovigo si sono interrotti ed è da quel momento che i ‘due scheletri ’ dominano indisturbati il quartiere della Commenda. Intorno a questi ‘edifici’ però la vita è continuata, le facciate delle scuole si sono colorate di dipinti, persino il Palasport si è vestito di nuovi murales, ma le strutture sono rimaste uguali, intoccate e immutate. In Italia, ad oggi, sono più di 400 le opere pubbliche incompiute. 400 opere iniziate e mai finite che occupano spazio restando vuote, senza uno scopo, gusci di calcestruzzo che dovevano ospitare intere comunità e invece vengono riempite solo dalla vegetazione. E se fosse possibile dare nuova vita a queste strutture? Non ricostruendole o demolendole, ma facendo sì che la comunità le viva così come sono, rendendole teatro della propria quotidianità? La tesi parte affrontando il tema delle Opere pubbliche incompiute, dapprima spiegando la situazione italiana per poi avvicinarsi alla regione Veneto e successivamente al caso studio di via Bramante a Rovigo. Le due strutture metalliche sono risultate di particolare interesse per il senso di sfida che trasmettono, la totale incompiutezza dell’opera ha permesso di lasciar scorrere l’immaginazione. Quella di via Bramante è un’opera che si presta a molteplici idee grazie all’assenza di barriere fisiche, quali i muri, ed è proprio il suo essere un ‘non finito’ a diventare un pregio più che un difetto, rendendola completamente flessibile. In seguito, viene introdotto il tema dei beni comuni e della possibilità di guardare a ciò che in altre città italiane si è fatto per integrare la popolazione nel prendersi cura di parchi e piazze, viene quindi portato l’esempio dell’Azienda ALER di Milano e dell’adozione di un regolamento per la cura dei beni comuni. Proseguendo ci si avvicina alla città di Rovigo e al caso studio, approfondendo la sua storia e le vicende legate a quell’area. Solo tramite quest’analisi, infatti, si potuti andare ad indagare come intervenire in quel lotto di terreno e con quali limitazioni. Studiando alcuni progetti attuati in Italia come il bando Architecture of Shame e successivamente prendendo in considerazione ciò che già era stato proposto negli anni scorsi per portare a termine il complesso ATER, si arriva alla proposta per la rinascita dell’area grazie al bando di concorso intitolato RO.Crea RO.Crea vuole essere uno strumento per far rivivere ciò che è incompiuto da più di un decennio tramite un approccio diverso che integra vari saperi e competenze al fine di creare uno spazio flessibile e aperto ai bisogni della comunità. |
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Relatori: | Manuela Rebaudengo, Daniela Ciaffi |
Anno accademico: | 2021/22 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 172 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/21896 |
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