ReGlass, la vernice come metodo di riuso del vetro = Reglass, paint as a method of glass reuse

La tesi verte sul riutilizzo dei bicchieri di vetro: molti bicchieri vengo gettati via nonostante siano ancora oggetti utilizzabili, solo a causa di alcune imperfezioni che li rendono prodotti in disuso o non più graditi dal consumatore. L’obbiettivo è quello di recuperarli tramite decorazioni cromatiche che, oltre a donare una seconda vita al prodotto, gli permettono di riacquistare un valore commerciale E soprattutto ambientale. Nell’epoca odierna è sempre più importante ed imprescindibile avere a disposizione sistemi produttivi che salvaguardino e riducano l’impatto ambientale. Nel 2020, durante il corso della pandemia, sono state riciclate all’incirca 2,2 milioni di tonnellate di vetro (fonte CoReVe- Consorzio Recupero Vetro) con un conseguente abbassamento delle emissioni di CO2, poiché nella realizzazione di un prodotto composto solo da materie prime vergini è necessaria una maggiore lavorazione che porta ad un incremento di anidrite carbonica. Se la pratica del riuso venisse applicata a quella gamma di oggetti ancora funzionanti ma non più graditi ci sarebbe COSÌ un conseguente abbassamento di CO2. Dopo aver preso in analisi i bicchieri, si è cercato di capire quali fossero le lavorazioni eseguibili sul prodotto col fine di cambiare la loro estetica. Analizzando diversi articoli e cercando di comprendere la composizione chimica ed il processo di riciclaggio si scopre che, non essendo certi della composizione del vetro (in quanto su di esso non riporta alcuna sigla), questo è un materiale di dubbio smistamento: ad esempio non possono essere fusi insieme i classici vetri con quelli che presentano percentuali di boro-silicato o piombo. Il riciclo del vetro si basa sui concetti dell’economia circolare, dunque, sulla volontà di eliminare il più possibile i rifiuti presenti nelle discariche: tutto parte dal singolo cittadino che nel momento in cui il prodotto arriva al suo fine vita smista l’oggetto nella raccolta differenziata. Quest’ultimo viene successivamente reintrodotto all’interno della catena di produzione. Si è ritenuto importante studiare le possibili lavorazioni applicabili sui bicchieri partendo da interventi più invasivi come taglio e foratura (che non hanno avuto i risultati sperati), fino ad arrivare alle decorazioni, per le quali si è partiti da un’analisi di mercato in modo da individuare i prodotti adeguati per questa ostica superficie. I valori di cui si è tenuta più considerazione sono stati l’atossicità, la resistenza a lavaggi/graffi e la copertura dell’imperfezioni del prodotto. Dopo lo studio effettuato sulle vernici, ne sono state trovate due aventi le caratteristiche richieste: Glass and ceramic (Kreul) e Tafelfarbe (Rayher). Successivamente sono state analizzate le soluzioni progettuali in base alle problematiche del bicchiere come, ad esempio, graffi, opacizzazioni e decorazioni non più gradite o usurate dal tempo. La scelta di intraprendere questo percorso nasce da un interesse personale nel perseguire ogni via possibile a favore della tutela ambientale avvalendosi di strumenti capaci non solo di garantire un’ecosostenibilità, bensì anche di donare nuovi caratteri artistici e di design.