Remo, il futuro della fisioterapia. Progettazione di un device wearable con app per la teleriabilitazione post ictus. = Remo, the future of physiotherapy. Design of a wearable device and app for post-stroke telerehabilitation

Secondo il SIIA, in Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e la principale causa d’invalidità. Per questo motivo l'Istituto Italiano di Tecnologia, tramite lo spin-off Morecognition, sta realizzando Remo, un wearable di supporto alla fisioterapia. L’intento di questo studio è quello di riuscire a supportare il paziente rendendo il prodotto semplice, accattivante e che motivi l’utente durante il percorso riabilitativo. Il dispositivo dovrà essere percepito non come un oggetto tecnologicamente distaccato, ma come un vero personal trainer, che possa in alcune particolari situazioni sostituirsi alla presenza fisica del medico fisioterapista, attraverso la figura di Remo. La domanda a cui si vuole dare risposta con lo sviluppo di questo progetto di tesi è: Come si può rendere un dispositivo medicale il più possibile user friendly, ponendo l’accento sulla UX? I wearable sono devices che possono essere indossati; sempre più spesso l’utilizzo della tecnologia wearable ha declinazioni che sfociano nel sanitario supportando e facilitando la telemedicina. Quest'ultima contribuisce in maniera concreta a migliorare la qualità della nostra vita sia dal punto di vista fisico che mentale, facilitando le terapie mediche. Il progetto si articolerà in alcune fasi di ricerca iniziali tese ad analizzare nello specifico cosa è già stato fatto dall’azienda Morecognition. L’analisi sarà fondamentale al fine di comprendere i punti di forza e di debolezza del dispositivo allo stato dell’arte per poi, in cascata, definire le soluzioni che potrebbero migliorare l’interazione, tra wearable e paziente e tra paziente e interfaccia grafica dell’applicazione, prestando particolare attenzione al design for each. Al termine dello studio saranno realizzati due concept paralleli: Uno per il dispositivo wearable, con l’obiettivo di renderlo più affidabile, più semplice da indossare e utilizzare e consono alla particolare situazione di vita. L’altro per l'interfaccia dell’applicazione lato paziente, al fine di guidare il nostro target, ovvero soprattutto persone anziane e vulnerabili, in un percorso univoco, che non permetta errori di navigazione di alcun tipo, attraverso l’utilizzo di feedback sonori e visivi, icone grandi e poche e chiare azioni da svolgere. Fondamentale sarà il dialogo tra prodotto, applicazione e character al fine di creare un fil rouge tra i diversi componenti del sistema.