Francesco Perugini
Progettazione di uno studio di registrazione.
Rel. Arianna Astolfi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2011
Abstract: |
Negli ultimi anni la tecnologia digitale ha letteralmente rivoluzionato le tecniche di registrazione e montaggio. Nel campo audio c'è stato un grande cambiamento legato al fatto che il suono non viene più registrato su nastro, ma su piste virtuali gestite da un computer, le quali possono essere visualizzate sullo schermo, ciò comporta che le procedure di "editing" si siano notevolmente semplificate, inoltre i costi per la fruizione degli strumenti di registrazione sul disco rigido del computer si sono drasticamente abbassati col trascorrere del tempo. La fruibilità di tecniche di registrazione moderne da parte di un bacino d'utenza molto più ampio ha comportato la nascita di moltissimi studi di registrazione improvvisati, in cui la maggior parte dei soggetti si approcciano al lavoro di fonico senza essere in possesso delle adeguate conoscenze concernenti la produzione audio professionale. Anche nel caso in cui i soggetti abbiano affinato notevolmente le tecniche più avanzate ed ortodosse nel campo della fonica, troppo spesso il dibattito sull'importanza delle caratteristiche acustiche degli ambienti di lavoro è totalmente ignorato. Il mondo delle produzioni di medio livello è costellato di personaggi rapportati in maniera incompleta con la loro professione. Ad una prima fase di conoscenza, ciò di cui i tecnici sembrano preoccuparsi maggiormente, sono le scelte degli elementi attivi del proprio ambiente di lavoro, in particolare, strumenti come mixer audio, diffusori acustici e processori di dinamica. In linea di massima, a questi livelli, si tende a sottovalutare l'importantissimo aspetto della adeguata risposta acustica degli ambienti. Molti tecnici del suono tendono ad avere un approccio poco scientifico al riguardo, deviando tutta la loro conoscenza verso la padronanza degli strumenti intesi come macchine più o meno efficienti. In questa ottica essi perdono di vista la componente più importante e cioè la giusta ricezione del suono da parte del loro sistema uditivo, dovuta ad una adeguata progettazione dell'ambiente di lavoro. Nel caso di una buona progettazione acustica l'ambiente stesso diventa lo strumento principale al quale affidarsi. Nel mondo della fonica semiprofessionale si è sviluppata una sorta di "know how" basato su esperienze empiriche non verificate che hanno creato una serie di certezze da sfatare, legate soprattutto all'uso di materiali totalmente inutili, oppure molto efficienti ma resi inutili per via di un loro uso scorretto. Nel campo della fonica il vero salto tra il livello semiprofessionale e quello professionale si compie mediante la corretta progettazione acustica degli ambienti, in cui sarà per tanto possibile sfruttare al meglio le prestazioni dei complessi strumenti utilizzati per la produzione audio. |
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Relatori: | Arianna Astolfi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione S Scienze e Scienze Applicate > SA Acustica S Scienze e Scienze Applicate > SF Elettronica, computers, Computer science |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2164 |
Capitoli: | Introduzione 1. Distribuzione degli ambienti in uno studio per la produzione audio 1.1 La funzione di uno studio di registrazione 1.1.1 La progettazione acustica come valore aggiunto 1.2 Breve introduzione sulla registrazione e riproduzione del suono 1.3 La sala di ripresa 1.4 La sala di controllo 2. Il tempo di riverberazione 2.1 L'acustica degli ambienti chiusi e la riverberazione 2.2 Incremento del suono in un locale 2.3 Decadimento del suono in un locale 2.4 Il tempo di riverberazione 3. L'analisi modale 3.1 Il concetto di risonanza 3.2 L'acustica negli ambienti chiusi e i modi 3.3 Le regioni di frequenze 3.4 La teoria modale 3.5 La curva di risonanza dei modi 3.6 La densità modale 3.7 La colorazione secondo i criteri di Gilford e Bonello. La distanza modale 4. La correzione acustica dei locali 4.1 Problemi legati alle caratteristiche acustiche 4.1.1 Strumenti per la correzione acustica 4.2 La correzione acustica tramite assorbimento 4.2.1 Materiali porosi 4.2.2 Assorbitori a diaframma 4.2.3 Risuonatori acustici 4.3 La correzione acustica tramite diffusione 4.3.1 I diffusori policilindrici 4.3.2 I diffusori a resto quadratico 4.4 Teoria dei diffusori a resto quadratico monodimensionali 4.5 La progettazione dei diffusori a resto quadratico monodimensionali 4.6 La teoria dei diffusori a resto quadratico bidimensionali 4.7 La progettazione dei diffusori a resto quadratico bidimensionali 4.8 La periodicità nei diffusori a resto quadratico monodimensionali 5. L'acustica nella sala di controllo 5.1 Le prime riflessioni 5.2 Modelli di sale di controllo 5.3 La regia RFZ (Reflection Free Zone) 5.4 La regia LEDE (Life End, Dead End) 5.5 La regia NE (Non Environment) Seconda parte Caso applicativo: Progettazione e sviluppo di uno studio di registrazione 6. Calcolo delle caratteristiche acustiche degli ambienti allo stato di fatto 6.1 Descrizione della preesistenza 6.2 Calcolo dei tempi di riverberazione allo stato di fatto 6.2.1 La sala di ripresa 6.2.2 La sala di controllo 6.3 Calcolo dei modi allo stato di fatto 6.3.1 Calcolo dei modi nella sala di ripresa 6.3.2 Calcolo della frequenza di taglio nella sala di ripresa 6.3.3 Individuazione dei modi da correggere 6.3.4 Calcolo dei modi nella sala di controllo 6.3.5 Calcolo della frequenza di taglio nella sala di controllo 6.3.6 Individuazione dei modi da correggere 7. Progettazione degli elementi per la correzione acustica 7.1 Scelte progettuali per la sala di ripresa 7.2 Progettazione di pannelli vibranti per la sala di ripresa 7.3 Scelta del materiale fonoassorbente per la sala di ripresa e regia 7.3.1 Le pareti composite della sala di ripresa 7.4 Scelte progettuali per la sala di controllo 7.5 Posizionamento del fonoassorbente e dei diffusori (tipologia LEDE) 7.6 Progettazione del diffusore a resto quadratico monodimensionale 7.7 Tempi di riverberazione stimati per la sala di ripresa e controllo 7.7.1 Superfici totali di assorbimento e tempi di riverberazione nella sala di ripresa 7.7.2 Superfici totali di assorbimento e tempi di riverberazione nella sala di controllo 8. L'isolamento acustico degli ambienti 8.1 Progettazione di una parete composita per isolare le aperture 9. Verifica della correzione ed isolamento acustici 9.1 Sistemi di misurazione 9.2 Misurazione dei tempi di riverberazione della sala di ripresa 9.3 Misurazione dei tempi di riverberazione della sala di controllo 9.4 Analisi di spettro delle due sale (calcolo tramite FFT) 9.5 Verifica dell'isolamento acustico 10 Conclusioni 11.Bibliografia Allegati Tavole |
Bibliografia: | • Alton Everest F., 2000. Manuale di acustica. Concetti fondamentali - Acustica degli interni, p. 1-418. Hoepli • Astolfi A., 2007. Schede di acustica, p. 1 - 118. Politeko • Cingolani S. e Spagnolo R., 2008. Acustica musicale e architettonica, p. 1-1000. Edizioni Città Studi • Cox T. J. e D'Antonio P., 2004 Acoustic Absorbers and Diffusers. Theory, Design and Application, p. 1 - 405. Spon Press • Spagnolo R., 2008. Manuale di acustica applicata, p. 1 -1033. Edizioni Città Studi • Bartlett B., 2002. Tecniche stereofoniche di microfonaggio. p. 1-143. Hoepli • Newell P., 2009. Recording studio design, p. 1-711. Focal Press |
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