GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI PROVENIENTI DAL TAGLIO DEL VESSEL E DEGLI INTERNALS DEL REATTORE DELLA CENTRALE ELETTRONUCLEARE DI TRINO VERCELLESE = RADIOACTIVE WASTE MANAGEMENT DERIVED FROM VESSEL AND INTERNALS CUTTING OF THE TRINO VERCELLESE NUCLEAR POWER PLANT'S REACTOR

La tesi si propone di sviluppare una strategia, inerente il decommissioning, che minimizzi i volumi dei prodotti di scarto, le spese e i tempi di operazione, garantendo e migliorando al contempo, rispetto all’esperienza internazionale, il benessere del personale sul luogo di lavoro. Quest’ultimo obiettivo sarà ottenuto grazie all’introduzione di processi e tecnologie innovative che prevedano la quasi totalità delle azioni svolte da remoto. Il lavoro oggetto di questa tesi magistrale è stato svolto in collaborazione con la società green-land (GL), una società a capitale privato, di recente costituzione a Brescia, che si propone di sviluppare processi e tecnologie innovativi per il decommissioning degli impianti nucleari, in Italia e all’estero, con tre obiettivi principali: la riduzione delle dosi di esposizione al personale operativo; la riduzione dei tempi e dei costi per il decommissioning e la qualifica dell’industria nazionale per questo complesso settore di attività. Questi obiettivi sono gli stessi che hanno guidato la realizzazione di questa tesi, applicandoli nello specifico all’attività di gestione dei rifiuti radioattivi provenienti dal taglio del vessel e degli internals del reattore della Centrale elettronucleare Enrico Fermi di Trino Vercellese. Rientrano nella definizione di “gestione”, secondo quanto scritto nella Guida Tecnica ENEA-DISP n.26, tutte le operazioni atte alla raccolta, cernita, manipolazione, pretrattamento, trattamento, condizionamento, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi. La struttura dell’elaborato include un inquadramento generale circa l’impianto in esame – la centrale elettronucleare di Trino Vercellese - e le legislazioni vigenti in materia decommissioning. Segue una descrizione delle strategie di taglio e smaltimento dei diversi componenti, con annesse analisi delle dosi di esposizione e dei tempi di operazione, dei contenitori a norma per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti e dei processi di decontaminazione per il riciclo di materiali metallici (acciai inossidabili) contaminati. In conclusione, vengono riportate una valutazione dei volumi ottenuti come rifiuto radioattivo e una stima dei costi e dei tempi di questa fase di progetto. Il tempo complessivo di operazione per lo smantellamento solo degli internals risulta ridotto del 60% rispetto a quello impiegato per la Centrale nucleare Stade (Germania), e dell’80% rispetto a quello impiegato nella Centrale Wurgassen. La stima del volume dei prodotti di scarto da inviare al Deposito Nazionale risulta ridotta di più del 70% rispetto alle stime elaborate da Sogin nel 2017, con un risparmio stimato 1.79 M€, sempre con riferimento alle stime Sogin dell’ultimo quinquennio, sul prezzo inerente solo all’acquisto dei contenitori per lo stoccaggio dei rifiuti.