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L'Architettura del Quattrocento e del Cinquecento ad Acqui: gli edifici nobiliari attraverso l'analisi delle fonti documentarie.

Claudia Di Teodoro

L'Architettura del Quattrocento e del Cinquecento ad Acqui: gli edifici nobiliari attraverso l'analisi delle fonti documentarie.

Rel. Francesco Paolo Di Teodoro, Enrico Lusso. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2010

Abstract:

Tra XV e XVI secolo, dopo il periodo di massimo splendore avutosi sotto Guglielmo Vili (1420-1484), il marchesato di Monferrato conosce un periodo di declino dovuto, da un lato, alla crisi interna legata alle morti precoci dei marchesi reggenti, che si concluderà nel 1533 con l'estinzione della casata paleoioga, e, dall'altro, al coinvolgimento del piccolo stato nelle guerre combattute sul suolo italiano tra Francia e Spagna per la supremazia europea. A partire dalla fine del Quattrocento, gli eserciti stranieri attraversano il territorio piemontese, arrecando disagi alla popolazione. Il Monferrato si trova più volte a dover pagare ingenti somme di denaro al fine di evitare le scorrerie nemiche e ad affrontare le ritorsioni dei vincitori per aver palleggiato per la fazione sconfitta.

Nel 1499, il re di Francia Luigi XII scende in Italia passando attraverso il Piemonte e ponendo la sua base ad Asti, contea francese dal 1389, con l'obiettivo di conquistare il ducato di Milano, che gli viene assegnato con il trattato di Blois del 1504. Nell'ambito del rafforzamento delle alleanze territoriali e considerata la posizione strategica del marchesato di Monferrato tra i ducati di Savoia e di Milano, Luigi XII appoggia nel 1508 il matrimonio tra il marchese Guglielmo IX e la francese Anna d'Alencon. Infatti, nel 1513, il marchese interviene in aiuto dei francesi affiancando alle truppe di Luigi XII un piccolo contingente monferrino, allorché i milanesi, appoggiati dalla Lega Santa costituita dal papa Giulio II con veneziani e spagnoli, insorgono, costringendo la Francia ad abbandonare Milano. I vincitori effettuano scorrerie in territorio monferrino, di cui una colpisce i territori a nord di Acqui (Mombaruzzo, Fontanile, Alice, Cassine e Strevi).

A partire dal 1521, Carlo V, re di Spagna, succeduto a Massimiliano I d'Asburgo come imperatore di Germania, si batte per la supremazia con il nuovo re di Francia Francesco I. Gli esiti sono altalenanti fino alla battaglia di Pavia (1525) in cui il re francese, preso prigioniero, è costretto a firmare un accordo in cui rinuncia ai territori italiani (pace di Madrid). Per la seconda volta, il Monferrato parteggia per la Francia e subisce le rappresaglie dei vincitori, aggravate da un periodo di pestilenza. In questi anni, dopo la prematura morte di Guglielmo IX nel 1518, a governare è la marchesa Anna, sua moglie, tutrice dell'erede Bonifacio IV, unico figlio maschio del marchese.

Nel 1526 il marchesato aderisce, seppur solo nominalmente, alla Lega di Cognac, costituita da Francesco I, papa Clemente VII e gli stati italiani contro Carlo V. La guerra si conclude nel 1529 con la pace di Cambrai: Carlo V viene investito dal papa del regno di Napoli e incoronato imperatore; Francesco I è costretto a rinunciare ai territori italiani e alle Fiandre; Milano viene concessa a Francesco II Sforza e Genova ad Andrea Doria.

Il Monferrato, oltre a subire nuovamente le razzie dei vincitori, si trova a dover affrontare il problema della successione.

Relatori: Francesco Paolo Di Teodoro, Enrico Lusso
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AS Storia dell'Architettura
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
ST Storia > STK Periodo moderno
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2073
Capitoli:

INTRODUZIONE

CAPITOLO 1: IL CONTESTO STORICO-TERRITORIALE

1. Il marchesato di Monferrato tra XV e XVI secolo

2. Le vie di comunicazione dell'Alto Monferrato e i traffici acquesi

3. La realtà acquese

3.1. Il potere vescovile

3.2. Il potere comunale

3.3. Il potere marchionale

3.4. La società mercantile

CAPITOLO 2: LA RICERCA DI ARCHIVIO

1. li notaio Antonio Aceto

2. Le tipologie documentarie

3. Le famiglie nobiliari acquesi e le loro proprietà immobiliari nel decennio 1523-1533

3.1. Aceto

3.2. Avellani

3.3. Ainardi

3.4. Carmaglieri

3.5. Cazzulini

3.6. Chiabrera

3.7. Della Chiesa

3.8. Della Porta

3.9. Ghignoni

3.10. Marenco

3.11. Merlini

3.12. Robellini

3.13. Sigismondi

CAPITOLO 3: L'ARCHITETTURA ACQUESE DEL XV E DEL XVI SECOLO

1. Le trasformazioni urbane e architettoniche del XV secolo

2. I palazzi nobiliari

2.1. L'eredità medievale

2.1.1. Casa della Chiesa

2.1.2. Casa Chiabrera

2.1.3. Casa Carmaglieri

2.1.4. CasaAinardi 2.2.1 riferimenti casalesi

2.2.1. Casa Sigismondi

2.2.2. Casa de Oculìs

2.2.3. Casa Robellini 2.3.1 nuovi modelli

2.3.1. Casa della Porta

2.3.2. Casa Scati

2.3.3. Casa Marenco

2.3.4. Casa Cazzulini

2.3.5. Casa Lupi

2.3.6. Casa Roberti

CAPITOLO 4: LA TOPOGRAFIA URBANA E I MODELLI ARCHITETTONICI DEL XV E DEL XVI SECOLO

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

ALLEGATI

1. Schema riassuntivo dei documenti esaminati

2. Trascrizione dei documenti significativi

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