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La Convenzione europea del paesaggio nel recupero dei paesaggi degradati: analisi e confronti di progetti italiani ed europei.

Matteo Colombo

La Convenzione europea del paesaggio nel recupero dei paesaggi degradati: analisi e confronti di progetti italiani ed europei.

Rel. Marco Devecchi, Roberto Gambino. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Progettazione Di Giardini, Parchi E Paesaggio, 2011

Abstract:

A dieci anni dalla firma della Convenzione Europea del Paesaggio molto è stato detto sull'importanza del paesaggio e sull'influenza che un buono o un cattivo paesaggio ha sulle nostre vite, e, nonostante tutto, ancora poco è stato fatto e rimane tutt'ora molta confusione su cosa significa realmente applicare la Convenzione Europea.

Sono stati realizzati diversi progetti, sia a livello europeo che italiano, che hanno cercato di mettere in atto le predisposizioni previste dalla Convenzione, ognuno con modalità e strumenti diversi, che hanno, a loro volta, portato a risultati diversi. In molti casi, l'incontro con personalità di spicco nel campo dell'architettura del paesaggio e della sua tutela (conferenze, incontri, convegni), ha ribadito e sottolineato l'importanza che il paesaggio ha nelle nostre vite e come questo sia stato, negli ultimi decenni, sempre più deturpato dall'attività umana, insensibile a tutte le problematiche che si sono venute a creare.

Si è sempre più diffusa una cultura delle "necessità impellenti", del "quello che mi serve in questo momento lo realizzo subito", che non si interessa minimamente all'impatto che può avere sull'ambiente circostante. La continua e forsennata ricerca di una crescita il più alta e veloce possibile ha prodotto nel corso degli anni più danni che altro sul paesaggio: il consumo di territorio ha raggiunto livelli mai visti, pochi attori - imprese di costruzione, proprietari dei terreni e pubblici amministratori compiacenti — hanno provveduto a cambiare destinazione del suolo da agrario a edificabile per fare soldi in fretta, incuranti di ogni conseguenza a breve o a lungo termine sull'ambiente, sul paesaggio, sulla società (Mercalli, 2010).

Ed è proprio in questo contesto che è cresciuta la necessità di proteggere il paesaggio che ci sta intorno, necessità che si è trasformata nella Convenzione Europea del Paesaggio. Da questa impellente necessità di fare qualcosa per il nostro paesaggio, rafforzata dalla quotidiana esperienza personale, e dalla voglia di comprendere meglio come mettere in pratica i principi dettati dalla Costituzione, in particolare gli aspetti di partecipazione della popolazione, è nata l'idea di questa tesi, un'opportunità per meglio capire come coniugare tutti questi aspetti. La scelta, poi, di occuparsi delle cave di estrazione, è stata fatta per evitare una dispersione di informazioni e concentrarsi su un tema particolare nell'ambito dei paesaggi degradati.

L'intenzione è quindi quella di ricercare, analizzare e, infine, confrontare alcuni dei molti progetti realizzati, a livello europeo e italiano, in un campo, quello del recupero di aree degradate, quali le cave di estrazione, per certi versi molto delicato, ma non per questo meno importante, poiché coinvolge quei paesaggi che più hanno sofferto l'eccessivo sfruttamento da parte dell'uomo.

Si tratta di aree molto spesso situate in prossimità di centri urbani, e che, quindi, riguardano da vicino la popolazione che vive quei luoghi e di conseguenza vengono percepiti come offese al paesaggio. È quindi importante coinvolgere gli abitanti, così come previsto dalla Convenzione, far si che le scelte progettuali siano frutto di quelli che sono i desideri e le proposte dei cittadini, in modo che la popolazione si possa riappropriare dei paesaggi andati perduti.

Proprio per questo uno dei punti di confronto fra i vari progetti presi in esame è l'approccio usato nel coinvolgere la popolazione, se c'è stato, e a quali risultati ha portato, quali sono i punti di forza e quali le mancanze.

Lo scopo di questo confronto è quello di capire quanto il coinvolgimento della popolazione possa influire nella progettazione per il recupero di un paesaggio degradato e giungere, infine, alla formulazione di una metodologia da poter applicare, dal punto di vista pratico, a futuri progetti nel campo della pianificazione e progettazione paesaggistica, o, quanto meno, riuscire a sintetizzare le esperienze passate, in modo tale che possano, comunque, servire in futuro.

Relatori: Marco Devecchi, Roberto Gambino
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Progettazione Di Giardini, Parchi E Paesaggio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2040
Capitoli:

1. Introduzione

2. La Convenzione Europea del Paesaggio

2.1 Dalla tutela delle bellezze naturali al Codice Urbani

2.2 L'introduzione della Convenzione Europea

2.3 La definizione di paesaggio

2.4 L'articolo 2

2.5 Gli articoli 5 e 6

2.6 L'articolo 8

2.7 Le reti europee volte alla tutela del paesaggio

2.8 Gli osservatori del paesaggio

2.9 La tutela del paesaggio oltre l'Unione Europea

3.I paesaggi degradati

3.1 La formazione dei paesaggi degradati

3.2 Le attività di estrazione

3.3 Il recupero dei paesaggi degradati

3.4 Il quadro normativo

4.Metodologia

5.Interviste ai responsabili dei progetti

5.1 Dr. I. Ostellino (Ente gestione del Parco fluviale del Po)

5.2 Dr. R. Pozzi (Osservatorio dei beni culturali e ambientali del biellese)

5.3 Prof.ssa B. Scholz (Università di Cottbus)

6.Schede dei progetti

6.1 L'ecomuseo delle cave di Rorà (To)

6.2 Parco fluviale del Po torinese

6.3 Sasil-Minerali Industriali a Brusnengo Curino (Bi)

6.4 Parco delle cave, Milano

6.5 Recupero delle ex cave In.Cal.System

6.6 IBA Furst-Puckler-Land (IBA See)

6.7 Area di riposo di Crazannes (Francia)

6.8 Creueta del Coli, Pare del Migdia, Fossar de la Pedrera (Barcellona)

7.Ulteriori esempi di partecipazione della popolazione 7.1 Progetto Paesaggio

Biellese 7.2 MappaMi 7.3 Lago di Arignano 7.4 Luoghi di valore (FBSR) 7.5 Gruppo di Lavoro «Paesaggio, Biodiversità e Partecipazione», Lombardia

8. Analisi e confronto dei casi studio

9. Risultati e valutazioni personali

10. Considerazioni finali

Bibliografia

Allegati

Convenzione Europea del Paesaggio

Ringraziamenti

Bibliografia:

•Alberto Clementi (a cura di), Interpretazioni di paesaggio: Convenzione europea e innovazioni di metodo, Meltemi Editore, Roma, 2002.

•Corrado Teofili, Rosa Clarino (a cura di), Riconquistare il paesaggio, la Convenzione Europea del paesaggio e la Conservazione della biodiversità in Italia, Editoria multimediale WWF Italia ONG ONLUS, Roma, 2008.

•Damiano Galla, L'attuazione della Convenzione europea del paesaggio in Italia: il caso della Campania, problemi opportunità e prospettive, tesi di laurea cartacea, Politecnico di Torino, II Facoltà di architettura, Corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, a.a. 2006/07, relatori Riccardo Priore, Roberto Gambino, Massimo Venturi Ferriolo.

•Enzo Mataloni (a cura di), La convenzione europea del paesaggio, un nuovo strumento di qualificazione turistica per lo sviluppo sostenibile del territorio, Angeli Editore, Milano, 2007.

•Giuseppe Gisotti, Le cave: recupero e pianificazione ambientale, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2008.

•Nicoletta Trasi, Paesaggi rifiutati, Paesaggi riciclati, prospettive e approcci contemporanei. Le aree estrattive nei paesaggi, fenomenologia di un problema progettuale, Edizioni Librerie Dedalo, Roma, 2001.

•Riccardo Priore, La Convenzione europea del paesaggio: matrici politico-culturali e itinerari applicativi, in Gian Franco Cartei (a cura di), Convenzione europea del paesaggio e governo del territorio, Società Editrice II Mulino, Bologna, 2007, pp 87-100.

•Riccardo Priore, No People, No Landscape. La convenzione europea del paesaggio: luci e ombre nel processo di attuazione in Italia, Angeli Editore, Milano, 2009.

•Silvia Castiati, Bianca Maria Seardo, Analisi storica per il piano paesistico dei comuni dell'associazione del Barolo: confronto con la Convenzione europea del paesaggio e il Codice Urbani, tesi di laurea cartacea, Politecnico di Torino, II Facoltà di Architettura, a.a. 2005/2006, relatore Roberto Gambino.

La bibliografia dei progetti analizzati è riportata a seguito di ogni scheda.

Sitografia:

http://www.landscapefor.eu I http://www.excave.it I http://www.paesaggiobiellese.it I http://mappa-mi.eumm-nord.it

http://www.casadellarchitettura.it/monitor/d/didatticaurbana/calcagno_conoscenza_analisi_paesaggio.html I http://www.recep-enelc.net/ I http://www.uniscape.eu/ I http://www.civilscape.org/ http://www.osservatoriodelpaesaggio.it/

http://www.alternativasostenibile.it

http://it.wikipedia.org/wiki/Cava_miniera

http://www.ilpaesaggio.eu/

La sitografia dei progetti analizzati è riportata a seguito di ogni scheda.

Documentazione consultata

Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze, 2000 Carta di Napoli, Napoli, 1999

Costituzione della Repubblica italiana, Roma, 1946 D.Lgs. 42/04, ed Codice Urbani

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