WHALE ISLAND A FRANCOFORTE SUL MENO, una nuova società sostenibile = WHALE ISLAND IN FRANCOFORTE ON THE MINOR, a new sustainable society

La ricerca di questa tesi ha come obbiettivo quello di ipotizzare, tramite l’analisi teorica del concetto di società sostenibile, delle linee guida per la progettazione di quartieri dove il cittadino e le associazioni svolgono un ruolo fondamentale nella loro autodeterminazione. Questo interesse nasce a partire da un progetto iniziato durante il periodo di Erasmus avvenuto a Weimar in Germania. In quel periodo ho realizzato insieme alla mi collega Katherina Thek, un Masterplan per un quartiere periferico di Francoforte sul Meno, denominato dai locali come Whale Island. Questo quartiere ad oggi rappresenta un vuoto urbano dettato dal disuso di fabbriche e container ed evidenzia il contrasto con la società estremamente dinamica e multiculturale di Francoforte. Questo dinamismo crea ovviamente selle situazioni di estremi sbilanci sociali, tant’è che ad un’analisi più approfondita è stato individuato un estremo problema di esclusività sociale e tossicodipendenza giovanile, soprattutto tra gli immigrati che sono arrivati lì per motivi lavorativi. Da qui nasce l’idea del progetto, che ha come obbiettivo quello di progettare un quartiere dove, indipendentemente dall’età e dall’etnia, si abbia facile accesso a dei luoghi che hanno come scopo principale quello di incrementare la socializzazione. Questo aspetto risulta fondamentale nella progettazione di un luogo per poter creare una micro-società resiliente e attaccata emotivamente ad un luogo che per tradizione non gli “appartiene”. L’approccio alla tesi è dunque sviluppato su due livelli: il primo teorico, dove si analizzano gli aspetti che definiscono una società sostenibile e le dinamiche interne, che fanno si che la cittadinanza possa volgersi verso un ruolo attivo e non passivo con il supporto dei corpi intermedi; il secondo è l’aspetto dell’ipotesi progettuale che si basa sulla ricerca teorica, il quale ha come obbiettivo, non tanto quello di definire architettonicamente gli edifici con funzione residenziale, ma piuttosto quegli edifici volti alla funzione aggregativa e inclusiva. Questi micro-edifici nascono dal negativo del costruito e si sviluppano ai bordi dell’area ciclo-pedonale del quartiere, in modo che siano facilmente raggiungibili e visibili.