Architettura residenziale a Torino negli anni del boom. La 167 e i piani di zona E10 e E11 di Mirafiori Nord = Residential architecture in Turin in the boom years. The law 167 and the E10 and E11 plans in Mirafiori Nord

Questa tesi si colloca in continuità al ramo di ricerche riguardanti l’architettura residenziale realizzata a Torino nei decenni compresi tra il secondo dopoguerra e gli anni ’80. In particolare i temi che emergono sono il ruolo fondamentale delle cooperative edilizie e la presenza importante del ceto medio nello sviluppo di una porzione residenziale di città che si trasforma da campagna a periferia cittadina a seguito del boom economico e industriale. Torino è stata infatti spesso identificata solamente nella “città operaia”, tralasciando invece la città dei ceti medi. La prima è basata prevalentemente sul lavoro e la lotta operaia, la seconda proprio sul tema della casa. La ricerca intercetta vari temi che vanno dalla ricostruzione al boom economico e demografico, dalla questione delle abitazioni ai tentativi di politiche per l‘accesso alla casa per i ceti più bisognosi, passando attraverso la contrattazione tra attori pubblici e privati, enti e cooperative che hanno disegnato il paesaggio residenziale torinese dal secondo dopoguerra. L’approccio è quello di partire dall’analisi di un caso studio di dimensioni relativamente contenute (in questo caso una porzione del quartiere di Mirafiori Nord) per indagare un fenomeno più ampio. In particolare l’obiettivo è stato indagare le relazioni esistenti tra le dinamiche che si sono susseguite nell’area di studio ed alcune tematiche più ampie che hanno caratterizzato la storia di Torino nel corso del Novecento, individuando degli aspetti peculiari relativi alla storia del patrimonio edilizio. La scelta del caso studio è ricaduta su un’area della periferia torinese che a inizio Novecento è ancora una zona agricola e che nel giro di pochi decenni si trasforma in un’area densamente edificata e popolata. In seguito alla forte necessità di abitazioni che si verifica dopo il secondo dopoguerra, infatti, l’area diventa una zona di espansione residenziale e viene poi assegnata a due piani di zona che seguono l’attuazione della legge 167 del 1962, legge che si prefissa proprio l’obiettivo di risolvere la questione della mancanza di case. I progetti per le due zone risalgono al 1963, le realizzazioni avvengono in maniera dilatata nel tempo. Interessante è anche il fatto che in quest’area intervengono, nella realizzazione prevista dai due piani di zona, sia le cooperative che l’IACP che un’impresa privata. E’ quindi un’area in cui è possibile trovare diverse alternative di attuazione della 167. Inoltre l’area è strettamente correlata allo sviluppo della Fiat e in particolare dello stabilimento di Mirafiori. Esso è infatti simbolo dell’affermarsi del fordismo, a livello produttivo ma anche sociale (e quindi dei fenomeni di immigrazione, crescita della popolazione operaia, conflitti di classe, consumo di massa, dominio dell’impresa sulla società e sul territorio). Lo studio vuole indagare gli attori, i processi e le dinamiche che hanno portato allo sviluppo e alla trasformazione di quest’area di città ricostruendone la storia, con una metodologie di ricerca che passa attraverso l’incrocio tra diversi di tipi di fonti (letteratura scientifica, fonti archivistiche, visive, a stampa, orali...). Si è voluto provare a capire quali siano stati i rapporti tra enti pubblici e privati, quali siano stati gli utenti considerati nella costituzione dell’area e come si sia sviluppata nel tempo.