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D.R.I.N.C. Beer - Designing Recycle Innovation New Concrete with Beer - Sviluppo di un intonaco termico da rifiuti agro-industriali = D.R.I.N.C. Beer - Designing Recycle Innovation New Concrete with Beer - Development of a thermal plaster from agro-industrial waste

Stefania Riccio

D.R.I.N.C. Beer - Designing Recycle Innovation New Concrete with Beer - Sviluppo di un intonaco termico da rifiuti agro-industriali = D.R.I.N.C. Beer - Designing Recycle Innovation New Concrete with Beer - Development of a thermal plaster from agro-industrial waste.

Rel. Roberto Giordano, Denis Faruku. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2021

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Abstract:

Il lavoro di tesi si inserisce in un insieme di sperimentazioni volte a promuovere la transizione da rifiuto a risorsa dei sottoprodotti agro-industriali nel settore delle costruzioni, dal titolo “ALL YOU CAN’T EAT”. D.R.I.N.C. Beer è stato sviluppato con l’intento di perseguire due obiettivi specifici: ridurre l’impatto ambientale del settore edile e affrontare la sfida dello smaltimento dei rifiuti del settore agro-industriale; recuperando lo scarto più abbondante dalla produzione dei birrifici per trasformarlo in risorsa per altri cicli produttivi. Quello dei birrifici artigianali e industriali è un mercato cresciuto in maniera importante negli ultimi anni, dal 2008 ad oggi si registra un aumento considerevole dei consumi che fa posizionare l’Italia al 9° posto in Europa per volume di produzione, e al 5° posto per numero di birrifici; passando da un consumo pro-capite di 29,4 L del 2008 ai 33,6 L del 2018, con una produzione sul territorio nazionale di 16,4 Mln/hl. Il processo produttivo vede semplici protagonisti: il malto, l’acqua, il luppolo e il lievito. Quello che rende l’azienda brassicola interessante per la ricerca, è che gli scarti provenienti da questa produzione rappresentino il 92% delle materie prime utilizzate; di questi circa l’85% è composto dalle trebbie di birra, con una produzione di 20 kg ogni 100 litri di birra. Il focus viene orientato su questo sottoprodotto che è la parte esausta del malto d’orzo, dopo il ciclo di produzione. Lo smaltimento delle trebbie è visto come un problema, soprattutto per la poca conservabilità del materiale, causata dall’elevato tasso di umidità che le caratterizza. Questo si traduce con il cederle gratuitamente per lo più al mondo zootecnico, come mangime per il bestiame. Poiché spesso la produzione supera la domanda, le industrie brassicole sono costrette a smaltirle come rifiuto speciale. I birrifici che, invece, intendono avvicinarsi al mondo dell’economia circolare tentano di riproporre le trebbie in impasti di farinacei grazie ai valori nutrizionali intrinsechi. Poche sono le sperimentazioni in altri campi, da qui nasce la sfida: realizzare un nuovo materiale per l’edilizia, partendo dallo scarto del processo, ricercandone un valore aggiunto fino a donargli nuova vita e facendolo entrare in una visione di economia in cui possa rappresentare non più un problema ma un introito per il birrificio. L’analisi viene focalizzata sulle proprietà fisiche delle trebbie di birra, che portano allo sviluppo di due intonaci ad alte prestazioni termiche. La sperimentazione sulle prestazioni verifica il rispetto degli standard normativi vigenti restituendo risultati positivi, e confermando la buona applicabilità dell’intonaco. Per costatare l’effettiva fattibilità di commercializzazione, viene analizzata l’attuale filiera e proposta un’ipotesi di sviluppo circolare, attuabile per mezzo di una nuova figura imprenditoriale. Infine, vengono riportate le prime considerazioni su un business model di implementazione.

Relatori: Roberto Giordano, Denis Faruku
Anno accademico: 2020/21
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 82
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/19336
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