Silvia Martorana
Componente storica del paesaggio agrario torinese.
Rel. Carlo Socco. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
Il presente elaborato si propone di fornire una valutazione storico - paesaggistica del territorio torinese, a partire dall'individuazione e dall'analisi dei principali elementi costitutivi del paesaggio agrario (tessitura del territorio, rete irrigua e rete stradale, insediamenti), considerati quali `segni del territorio, modificati ed evoluti nel corso della storia, con lo scopo non solo di identificare i luoghi ed i`segni' da conservare ma anche di individuare, nella storia specifica del territorio torinese, la linea lungo la quale sarebbe opportuno orientare il proprio sviluppo futuro, nel rispetto e nella consapevolezza dei valori che il patrimonio culturale ci trasmette. Si affronta una `valutazione paesaggistica attraverso il tema dell'itinerario: "il paesaggio si presenta attraverso i suoi percorsi ed i percorsi hanno un modo tipico di raccontare e di guidare la lettura del paesaggio" (Socco, 2000, p. 178). Il percorrere e l'attraversare la campagna torinese, ai modi di una `spensierata passeggiata, l'osservare le testimonianze tangibili di un passato ormai trascorso, permette di ricostruire quei segni di un habitat antico lasciati dalla storia di una vita vissuta all'interno di cascine e borghi rurali tipici dei secoli scorsi, ma ancor oggi visibili agli occhi di un attento osservatore. E non si osservano soltanto gli edifici sparsi ed accentrati in frazioni e tetti, ma anche i canali naturali ed artificiali con funzione di irrigazione, le chiuse e le strade che attraversano la campagna, il cui percorso appare spesso segnato da filari di gelsi e di salici: un vecchio tessuto rurale, talvolta lacerato da nuove arterie e da nuovi concetti dell'abitare e produrre all'interno delle cascine, talvolta misteriosamente addormentato ed immutato, protetto e custodito dalla campagna che lo circonda. A partire da queste considerazioni più generali, vengono affrontati, all'interno della trattazione, approfondimenti più specifici riferiti ad aree appartenenti al territorio torinese, scelte in quanto maggiormente rappresentative: con un supporto in parte fotografico ed in parte cartografico, si restituisce un'immagine dell'evoluzione e delle modificazioni di tali aree nel corso della storia. Si analizza l'area di Grugliasco, scelta come zona-campione della cintura di Torino, in cui si propone di mettere in luce i principali elementi costitutivi del paesaggio agrario e la loro evoluzione, in un arco temporale che va dal XVII secolo fino al XIX secolo: tale periodizzazione consente di mettere a fuoco un periodo storico fondamentale per la genesi del paesaggio rurale di Grugliasco, collocandosi tra la fase fondativa della città nell'età basso-medioevale e la sua grande trasformazione provocata dal coinvolgimento nel processo di espansione edilizia e produttiva dell'agglomerazione torinese nel Novecento. Entro tale prospettiva il paesaggio viene inteso come sistema di elementi (i diversi oggetti territoriali, naturali e costruiti), connessi reciprocamente da una rete di relazioni che conferisce loro unità ed organizzazione: tali elementi vengono di volta in volta diversamente prodotti e valorizzati dall'uomo, combinati e ricombinati entro differenti strutture per rispondere a specifiche funzioni secondo le quali ogni società organizza il proprio spazio. Alcuni elementi dei paesaggio sono dunque prodotti del passato, rivestiti di nuovi significati e racchiusi in nuove reti di relazioni funzionali, mentre altri, ormai privi di qualsiasi utilità socio-economica diretta, costituiscono forme 'relittuali' e testimonianze di periodi storici anteriori: in entrambi i casi solo un'indagine in grado di risalire a ritroso ai processi genetici del paesaggio stesso, è in grado di rivelarci pienamente le funzioni ed i significati che essi hanno rivestito nel trascorrere del tempo. In riferimento invece a tracce evidenti ed intatte testimonianze di insediamenti rurali accentrati e dispersi che si sono radicati e trasformati nel corso dei secoli, quali borghi rurali, frazioni, tetti, cascine isolate e cascine con torri, castelli e case-forti, si propone l'approfondimento dei territorio di Carignano quale area torinese maggiormente rappresentativa: le testimonianze materiali di forme di insediamento accentrato e disperso appaiono assai varie per tipologia e per le epoche documentate (dall'epoca preromana alla civiltà industriale) e possono rappresentare, con la loro stratificazione e distribuzione, sia lo sviluppo dei singoli aspetti dell'insediamento e del paesaggio, sia le relazioni organiche che li legano. L'approfondimento, infine, che riguarda l'area di Caselle si prefigge lo scopo di raccogliere frammenti di storia del territorio di quest'ultima, in cui appare evidente la diffusa presenza di corsi d'acqua, naturali ed artificiali, in riferimento al tema affrontato sulla rete irrigua e sulle opere di canalizzazioni connesse allo sviluppo agricolo ed industriale dell'area del territorio torinese. Il territorio di Caselle viene sottoposto ad una prima analisi, evidenziando l'uso tradizionale dell'acqua, per azionare i mulini da grano dei piccoli nuclei rurali disseminati in campagna ed isolati a causa della mancanza delle vie di comunicazione, e per irrigare i campi a seguito dell'azione dei monaci nel dissodare ampi appezzamenti attorno ai loro monasteri. Solo in seguito si passa ad analizzare l'uso dell'acqua legato allo sviluppo di opifici, come cartiere, manifattura per la macerazione della canapa e setifici, che hanno portato alla formazione dei cosiddetti `nuclei ed assi industriali: si assiste alla formazione di nuove e numerose derivazioni di canali da quelli già esistenti ed all'utilizzo, da parte dei nuovi opifici, dei salti d'acqua già precedentemente predisposti che alimentavano le vecchie ruote. Lo scopo reale e l'obiettivo finale dell'intera trattazione risulta racchiuso all'interno dell'Annesso, dal titolo `Valore storico del paesaggio agrario. Indicatore quantitativo per la valutazione ambientale strategica di piani territoriali e di piani urbanistici, inserito al termine dell'elaborato. All'interno di tale studio si affronta una valutazione dello stato di qualità del paesaggio periurbano dell'area metropolitana torinese, basata sulla necessaria individuazione di alcuni indicatori: il grado di insularizzazione, il valore di naturalità, il valore storico, la qualità percettiva, i fattori di impatto e di potenziale rischio, la dispersione insediativa ed infrastrutturale. Facendo riferimento, in particolar modo, ai risultati ottenuti a seguito dell'applicazione dell'indice di valore storico all'area metropolitana torinese, sono stati riproposti stralci cartografici in riferimento proprio alle tre aree di approfondimento sopra citate (Grugliasco, Carignano e Caselle), riportando i differenti valori dell'indice, specifici per ciascuna unità analizzata. Per quanto riguarda il territorio di Grugliasco si ritrovano condizioni definite miste in quanto, se nelle unità più a contatto con l'urbanizzazione tra Torino e Grugliasco, nonostante livelli elevati di densità dei segni storici, all'interno dei quali I'insularizzazione ha agito con effetti di decontestualizzazione e di perdita del valore in termini di integrità ed ampiezza del territorio agricolo, i valori dell'indice sono i più bassi dell'intera area metropolitana, in quelle unità appartenenti alla fascia urbanizzata della prima cintura (in particolar modo in quella porzione di territorio agricolo tra i Comuni di Grugliasco e Beinasco), in cui sono riscontrabili tracce del patrimonio storico costituite da cascine, talvolta affiancate da parchi e tracciati storici, si individuano valori dell'indice molto positivi. Nel caso dell'area di Carignano, i valori della componente storica si presentano generalmente allineati su di una fascia media con punte mediobasse, pur conservando ancor oggi ampie aree agricole caratterizzate da una concentrazione di cascine e borghi rurali, connessi da una rete di percorsi relativamente fitta, con I'emergenza monumentale di ville con parchi storici. È opportuno, all'interno di tale area, distinguere tre casi significativi, contrassegnati da valori differenti dell'indice, a causa di diverse condizioni del contorno. La zona ad est, caratterizzata da un paesaggio dominato da importanti infrastrutture stradali, che frammentano il territorio in una successione di lunghe fasce, strette e fortemente insularizzate, e che producono un forte impatto decontestualizzante, come nel caso delle unità compresse tra la direttrice per Savona e Piacenza e la strada per Villastellone, è contrassegnata da condizioni decisamente poco favorevoli di permanenza di patrimonio storico. La zona a ridosso del nucleo urbano di Vinovo, in cui si riscontra la presenza di un ricco patrimonio di cascine e di ville spesso affiancate da parchi e giardini storici, che si infittiscono via via nei pressi del parco di Stupinigi, presenta valori medio-bassi dell'indice della componente storica. Ed infine le unità interessate dal corridoio fluviale del Po, soggette a periodiche inondazioni che hanno prodotto una naturale fascia di arretramento dell'infrastruttura agricola dal fiume, sono caratterizzate da bassi valori dell'indice. Nella terza area di approfondimento, quella di Caselle, si riscontra infine una presenza numerosa e fitta di cascine, associata ad una discreta trama irrigua e viaria, con valori dell'indìce di densità decisamente positivi, sia nel caso dell'unità a sud del Comune di Venaria, sia nell'unità di grandi dimensioni che si estende fino ad i margini della corona esterna, in cui domina ancor oggi una trama irrigua estremamente fitta, accompagnata da una rete stradale molto estesa. In conclusione, è possibile affermare che i valori della componente storica, seppur differenti nelle tre aree, evidenziano, in linea generale, come l'insieme delle unità di paesaggio del sistema perturbano dell'area metropolitana torinese, presenti una ricca permanenza di segni del tessuto storico, contraddistinta dalla presenza di cascine, rogge, bialere e strade rurali di collegamento alle cascine, spesso, lacerati in piccoli frammenti, con conseguenti effetti gravi di decontestualizzazione e di perdita irreversibile di valore. |
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Relatori: | Carlo Socco |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | paesaggio agrario - storia - torino |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte U Urbanistica > UJ Pianificazione rurale |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/192 |
Capitoli: | Introduzione 1. Il paesaggio 1.1 L'archeologia del paesaggio 1.2 Il paesaggio agrario 1.2.1 La tessitura del territorio 1.2.2 La rete stradale 1.2.2.1 Caratteristiche paesistiche della strada rurale 1.2.2.2 Impatto delle nuove arterie sul paesaggio rurale 1.2.3 Insediamenti abitativi 1.2.4 L'arredo rurale 2. Il paesaggio agrario dell'area del territorio torinese 2.1 Premessa 2.2 Il paesaggio agrario della mezzadria 2.3 II paesaggio agrario del podere e la crisi della mezzadria 2.3.1 II paesaggio dei campi chiusi 2.3.2 Il capitalismo nelle campagne 2.3.3 Dal podere mezzadrile alla grande affittanza capitalistica 2.4 II paesaggio agrario in età contemporanea 2.5 Approfondimento: il caso di Grugliasco 2.5.1 Premessa 2.5.2 Le origini 2.5.3 II sistema viario 2.5.4 Il sistema idraulico 2.5.5 Il sistema abitativo 2.5.5.1 L'insediamento disperso 2.5.5.2 II sistema di ville e cascine nel territorio di Grugliasco 2.5.6 La tessitura dei territorio 3. Tipologie ed evoluzione della residenza agricola 3.1 Premessa 3.2 Gli insediamenti rurali: villaggi, castelli e cassine 3.3 Approfondimento: i nuclei rurali nel territorio di Carignano 3.3.1 Premessa 3.3.2 II territorio di Carignano attraverso le fonti documentarie 3.3.3 La morfologia del territorio e gli insediamenti rurali 3.3.4 Aspetti urbanistici e struttura edilizia 3.3.5 La zona rurale ad ovest del fiume Po 3.3.6 I dintorni dell'ambiente fluviale 3.4 La casa a torre e la grangia 3.4.1 II castello de La Gorra 3.5 Le `delizie' e le rotte di caccia per il loisir della Corte 3.6 La cassina 3.7 La dimora rurale `a corte' 3.7.1 La palazzina o villa padronale 3.7.2 La cappella 3.7.3 I casi da terra 3.7.4 I fienili e le stalle 3.7.5 I forni e le ghiacciaie 3.8 L'origine della dimora rurale `a corte' 3.9 La dimora `a corte' della grande e piccola azienda 3.9.1 La dimora `a corte' dell'azienda capitalistica 3.9.2 La dimora `a corte' della piccola azienda 3.10 La dimora agraria in età contemporanea 3.11 I percorsi devozionali: frammenti di antichi tracciati 3.12 Approfondimento: la cascina Fossata a Torino 3.12.1 Premessa 3.12.2 La cascina Fossata e le vicende costruttive 4. I canali ed i mulini nel paesaggio 4.1 Premessa 4.2 La protoindustria nelle campagne torinesi 4.3 Gli opifici rurali: fra continuità ed innovazione 4.4 Approfondimento: il sistema dei canali a Caselle 4.4.1 Premessa 4.4.2 L'aspetto funzionale dei canali 4.4.3 I canali di Caselle 4.4.4 I canali come risorsa economica 5. Le fonti documentarie 5.1 Premessa 5.2 Il paesaggio rurale nelle rappresentazioni cartografiche 5.3 Il paesaggio rurale nelle memorie dei viaggiatori Annesso. Valore storico del paesaggio agrario. Indicatore quantitativo per la valutazione ambientale strategica di piani territoriali e di piani urbanistici Riferimenti bibliografici |
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