L’approccio Agile nello sviluppo di prodotti hardware e i vincoli di fisicità = Agile hardware development and the constraints of physicality

Fin dall’inizio, l’Agile Manifesto ha costituito le basi per un approccio all’avanguardia, praticato principalmente nell’industria software. Tuttavia, il mondo richiede una capacità di adattamento sempre più spinta e le organizzazioni devono imparare a competere in ambienti sempre più incerti, complessi e ambigui. Per questo motivo l’Agile sta lentamente prendendo piede anche nei domini di sviluppo di prodotti fisici, portando con sé alcune complicazioni: le pratiche agili non possono semplicemente essere trasferite dal mondo software a quello hardware, in quanto non tengono conto dei requisiti fisici dei prodotti, ma necessitano di una serie di adattamenti. L’obiettivo del seguente lavoro di tesi è quello di analizzare il grado di agilità che le aziende riescono a implementare nei loro processi di sviluppo e quali adattamenti sono necessari ai diversi contesti. Lo studio parte da un’analisi della letteratura per esaminare i contributi della ricerca passata e delle conoscenze pregresse sull'applicabilità dell'Agile al di là dell'industria software. Successivamente, il lavoro procede con una ricerca qualitativa per analizzare diversi casi di studio di aziende presenti sul territorio italiano, raccolti tramite interviste semi-strutturate. Questi case studies consentono di individuare diverse configurazioni di sviluppo intermedie, in cui l’approccio Agile è integrato in modo più o meno spinto nelle organizzazioni, talvolta ibridato ai metodi più tradizionali. In particolare, lo studio si focalizza sull’analisi dei processi di product development delle aziende in relazione al grado di digitalizzazione dei prodotti e alla loro architettura. Si individuano i principali adattamenti che sono stati messi in piedi per conformare le pratiche del manifesto ad artefatti "non software”.