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Progetto di recupero urbano : Borgata Vittoria

Erica Pilotto

Progetto di recupero urbano : Borgata Vittoria.

Rel. Elena Vigliocco, Corinna Morandi. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2010

Abstract:

Tutto il lavoro di analisi e di rilievo geometrico dell'esistente fin qui condotto ci permette ora di definire le linee guida per un progetto di intervento sull'area. Intervento che tende ad essere di ricucitura del tessuto esistente riconnettendo il fuso alla città circostante, sempre nel rispetto del tessuto storico e delle direttrici originarie e proseguendo con quello che è il cammino già iniziato dalla città di Torino e che prosegue sempre in questa direzione. Il progressivo cambiamento dell'asse di via Stradella, attualmente in una fase di transizione, in cui la ferrovia è in parte interrata, ma lo spazio recuperato è adibito a parcheggio, porterà alla formazione di aree verdi e quindi a una fruizione dello spazio differente da quella attuale. Il fronte deve quindi assumere dei nuovi significati, che possano anche variare da isolato a isolato, in relazione agli oggetti con cui ci si trova a dialogare.

L'individuazione dei bassi fabbricati dalla scarsa qualità architettonica e il calcolo delle quantità costruite realizzato attraverso l'analisi con schedatura, ci ha permesso di individuare degli oggetti demolibili e ricollocabili all'interno del lotto in cui si trovano. Sia nel primo che nel secondo isolato questi fabbricati coincidono con lotti di proprietà comunale rendendo il lotto ancora più interessante per le sue potenzialità di trasformazione. L'interesse della città di Torino è quello di riqualificare la zona e di monetarizzare l'intervento costruendo residenza a bassa densità.

[...] Affermando che quello che neppure il tempo cancella è il genius loci, si sottolinea che ogni luogo possiede la sua peculiare identità e che è compito dell'uomo comprenderla e averne cura, attraverso un processo che evidentemente non avrà mai fine. Ogni epoca svela alcune qualità del luogo e ne vela delle altre. Una tradizione non consiste soltanto di norme, ma anche di possibilità. E' in tale contesto che va inteso l'aspetto esistenziale della memoria, che non riguarda soltanto la raccolta di ricordi personali, ma la conoscenza delle strutture basilari della vita in rapporto alla terra e al cielo. La memoria si manifesta come riscoperta o progetto, e quindi include tanto il passato quanto il presente e il futuro. In altre parole, la memoria è la sorgente dell'arte e poiché l'architettura rivela la vita che ha luogo tra la terra e il cielo, essa merita l'appellativo di "genitrice delle arti", o più specificatamente dell'arte del luogo. E' infatti tramite l'arte del luogo che il singolo edificio acquista significato. Ciò diventa fondamentale in rapporto all'"ordine" del luogo, per cui ogni cosa e ogni opera deve essere condizionata dalla località a cui appartiene, come natura, costume edilizio e stile. Il fatto che la singola opera sia condizionata dalla totalità non comporta necessariamente rapporti unici di casualità come quello sbandierato dal funzionalismo. L'opera in quanto interpretazione è nuova e antica allo stesso tempo, e il traguardo più che "armonia statica" è molteplicità. La concordanza di opera e luogo può infatti realizzarsi in diversi modi. [...] Per capire un luogo non basta raccogliere informazioni più o meno incoerenti sul funzionamento di determinate operazioni nel corso del tempo. Sarà necessario semmai radunarle in base ai concetti principali di una comprensione totalitaria e analizzarle in seguito, ossia considerarle quali espressioni dell'uso del luogo. Solo così l'analisi del luogo potrà rappresentare un vero e proprio avvio alla comprensione dell'identità locale e sarà anche possibile mettere in evidenza ciò che va conservato e quanto invece va sviluppato perché perduri.

Perché un luogo possa continuare a vivere nella sua essenza, bisogna averne cura.

Relatori: Elena Vigliocco, Corinna Morandi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: R Restauro > RC Restauro urbano
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1793
Capitoli:

Introduzione all'area

PARTE I - STRATIFICAZIONE URBANA

1.1 Definizione delle diverse fasi di sviluppo dell'area

1.2 Sequenza ragionata delle trasformazioni urbane dell'area

1.3 Situazione attuale dell'area

PARTE II - URBANISTICA

2.1 Identificazione dell'area da PRG

2.2 Problematiche per la trasformazione

2.3 Strumento operativo

PARTE III - ASPETTI MORFOTIPOLOGICI

3.1 Analisi tipologica

3.2 Schedatura

3.3 Esempi schedatura

3.4 Mappe

3.5 Fronte continuo contro frammentazione

PARTE IV - LETTURA GEOMETRICO-COMPOSITIVA

4.1 Linee guida del progetto

4.2 Riqualificazione dei fronti esistenti

4.3 Area di progetto (mio)

4.4 Geometrie ed allineamenti

PARTE V - PROGETTO

5.1 Definizione delle attività funzionali

5.2 Scelte compositive

5.3 Definizione delle quantità

Bibliografia:

M. CAMASSO, S. GRON, E. VIGLIOCCO, Leggere, costruire, trasformare, appunti di composizione architettonica e urbana, Celid, Torino, 2008.

A. FRISA, La nascita del mercato immobiliare a Torinoalla fine dell'800. La grande intermediazione speculativa, in "Storia urbana" n. 50, 1990.

G. M. LUPO e P. PASCHETTO, 1853-1912, 1912-1930, Le due cinte daziarie di Torino, Torino: Archivio Storico della città di Torino, 2005.

A. MAGNAGHI e P. TOSONI, La città smentita, Torino: ricerca tipologica in ambiti di interesse storico, Edizioni Libreria Cortina, Torino, 1989.

C. NORBERG-SCHULZ, Architettura: presenza, linguaggio e luogo, Skira Editore, Milano, 1996.

POLITECNICO DI TORINO, DIPARTIMENTO CASA CITTA', Beni culturali ambientali nel comune di Torino, volume I, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, 1984.

Archeologia industriale a Torino, i resti di una rivoluzione (1864-1918), Mario Simonetta, rel. A. Magnaghi, L. Palmucci Quaglino, Torino, 1987.

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