Tagli femorali e tibiali nella protesica di ginocchio: errori e conseguenze nell'outcome = Femoral and tibial cuts in knee prosthetics: errors and consequences in the outcome

L'artrosi è una delle principali malattie che colpiscono la popolazione, in particolare gli ultrasessantenni, di cui è affetta una persona su due. Sebbene la sua insorgenza possa essere influenzata dallo stile di vita, dalla dieta e dalla vita sessuale, è una malattia degenerativa che deve essere affrontata il prima possibile. Quando colpisce le articolazioni del ginocchio e quando i trattamenti più conservativi non hanno effetti, l'intervento definitivo è un'artroplastica totale del ginocchio (PTG), che consiste nel sostituire le superfici articolari danneggiate con un impianto metallico. Nonostante oggi si tratti di una procedura consolidata, sono comunque ancora molti gli studi volti a perfezionare e ottimizzare sia la chirurgia che l'impianto, per ripristinare lo stile di vita del paziente e per soddisfare esigenze sempre maggiori. Tra i punti più critici all'interno della procedura di intervento vi è l'inserimento della guida interno-midollare all'interno del canale femorale. Questo è un tema che presenta ancora alcune ambiguità nell'interpretazione o variabilità nelle preferenze del chirurgo. Il corretto inserimento della guida è un fattore determinante per l'intera operazione, da esso dipendono infatti le resezioni ossee e il posizionamento della protesi. Errori in questa fase possono compromettere il risultato finale dell'operazione. Il progetto di tesi mira a simulare e analizzare la PTG considerando le linee guida chirurgiche ortopediche che enfatizzano il corretto posizionamento e inserimento della guida midollare nel canale femorale, evidenziando i principali errori chirurgici che possono portare a fallimenti della procedura. Il modello 3D dell'articolazione del ginocchio è stato ricostruito dal set di dati Digital Imaging and Communications in Medicine (DICOM) ottenuto da un paziente sconosciuto sul sito Embody3D. La procedura per la simulazione delle resezioni ossee è stata riprodotta (con le dovute differenze tra realtà e ambiente di lavoro simulato) per capire come differenti condizioni di partenza possano influenzare l'esito dell'approccio e quindi per chiarire quali sono i parametri ottimali da adottare.