A Bridge Son of Turin / Structural parametric approach for a new bridge over the Po

Fortemente conscio del mio interesse per le strutture e il legame tra loro e la forma architettonica, la forma strutturale e l’approccio digitale in architettura. Ho deciso di approfondire nel dettaglio il linguaggio delle strutture e applicare metodologia e teoria mediante l’uso del Parametricismo. Per impare come generare oggetti architettonici usando princici strutturali. Il soggetto della tesi sarà il Parametricismo: studiare come sia possibile pensare e progettare un elemento architettonico indagandone gli aspetti strutturali, i quali danno forma all’oggetto e lo rendono parametrico, matematicamente esplicito e strutturalmente verificabile. Il Parametricismo è strumento di applicazione del concetto di “form finding”: processo progettuale che determina forme attraverso lo studio del minimo strutturale, mantenendo una rapporto diretto fra struttura e forma architettonica. Questo rapporto avviene grazie all’approccio parametrico, quest’approcio deve adempiere a esigenze di forma mediante la statica e non in quanto stile estetico. Per definire questi concetti si parte dalla semiotica e dallo strutturalismo: lo studio del linguaggio è importante per capire la determinazione teorica della forma. L’ultimo passo della ricerca è il Parametricismo, risultato odierno progettazione strutturale. Teoria e metodologia parametriche, spiegate nella parte di ricerca, sono applicate a un progetto di rigenerazione urbana. Il processo di progettazione di un nuovo ponte carrabile dal punto di vista strutturale mediante l’approccio parametrico risolve una situazione urbana irrisolta a Torino. Le strutture parametriche e l’urbanistica parametrica sono due modi possibili che ricercatori e professionisti possono adottare per sviluppare un progetto architettonico complesso. Il progetto “A BRIDGE SON OF TURIN” si svolge nell’area di Torino circoscritta tra Piazza Vittorio Veneto, Piazza Gran Madre di Dio e Parco Michelotti: l’intervento ha il suo punto centrale nel progetto di un nuovo ponte che collega Corso San Maurizio con la sponda orientale del Po, questo nuovo ponte devia il flusso del traffico e permette di avere il ponte Vittorio Emanuele I alleggerito dai flussi urbani, dove la conseguenza diretta è la pedonalizzazione di Piazza Gran Madre. Per guidare la rigenerazione dell’area il nuovo ponte è utile anche come punto di partenza per la riqualificazione di Parco Michelotti inserito all’interno di un nuovo sistema di spazi. I valori che guidano il progetto sono la difesa del valore storico del luogo, la riorganizzazione della mobilità caotica dell’area e la risoluzione dell’abbandono di Parco Michelotti. La forma del nuovo ponte da Corso San Maurizio sarà determinata da un algoritmo generativo che, sulla base di diversi parametri strutturali, genererà una forma architettonica parametrica, questa sarà poi staticamente verificata. La verifica statica è necessaria per verificare l’efficienza dell’algoritmo. L’algoritmo si basa dal punto di vista teorico su parametri strutturali e, poi, nell’applicazione pratica si adatta al contesto in cui si inserisce il progetto, diventando l’architettura del luogo.