polito.it
Politecnico di Torino (logo)

IL FORTE DI FENESTRELLE COME QUESTIONE DI ARCHITETTURA: tettonica e giunto di discontinuità

Ottavia Parisi

IL FORTE DI FENESTRELLE COME QUESTIONE DI ARCHITETTURA: tettonica e giunto di discontinuità.

Rel. Marco Trisciuoglio. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2008

Abstract:

Fin dall'inizio, l'intento di questo lavoro è stato quello di non ridurre la tesi ad una semplice esercitazione progettuale fine a se stessa, ma di sfruttare il progetto per andare oltre e maturare delle conoscenze e delle esperienze che servissero come bagaglio per futuri lavori. In questo senso, il calarsi realmente nell'atmosfera dei concorso è stato fondamentale.

Il percorso di tesi prende infatti avvio dalla notizia del concorso sul. Forte dì Fenestrelle per poi svilupparsi attraverso fasi altrettanto importanti: la partecipazione al concorso, una riflessione nel saggio di ricerca Il sul tema del giunto di discontinuità e l'applicazione progettuale di questo tema al caso specifico del Forte, in particolare alla Ridotta Carlo Alberto. L'obiettivo di questa tesi riguarda, quindi, il tema dei rapporto tra architettura contemporanea e architettura preesistente nel momento in cui queste vengono a contatto tra loro. Questo tema si è dovuto affrontare nel momento in cui il bando di concorso ha richiesto una soluzione ideativa per il reinserimento della Ridotta Carlo Alberto. Il terzo elaborato risponde infatti alle richieste del concorso che prevedeva una proposta di recupero della Ridotta a partire dal restauro della fabbrica ottocentesca con eventuali integrazioni indotte dalla rifunzionalizzazione. La soluzione progettuale presentata vuole, quindi, da un lato rispondere al programma funzionale dei bando di concorso che la vede trasformarsi in punto di accesso e in luogo di accoglienza al Forte, dall'altra il progetto non si limitava a evocarne una qualsiasi funzione per un manufatto dato.

Esso, infatti, rinuncia alla ricostruzione in stile della Ridotta originaria, ma non rinuncia a evocame la tettonica, ritrovando così quella consistenza persa nel tempo ma che fa sì che essa si possa riavvicinare, nella sua facies, all'aspetto originario.

Dunque, la soluzione progettualé adottata parte da una lettura tipologica della Ridotta: come si può notare dalla tavola che mette a confronto l'edificio di un tempo col nuovo inserimento, sono stati mantenuti e ripresi alcuni assi, alcune tracce che hanno guidato la ricomposizione volumetrica e gli allineamenti.

Il progetto si sviluppa a partire, inoltre, dal rapporto tra il volume del rudere sul ciglio della strada e la montagna antistante: l'elemento nuovo avrebbe dovuto collegare queste realtà ben diverse fisicamente ma molto simili nella loro configurazione formale. L'idea nasce dalla volontà di voler unire queste due realtà non solo per una questione funzionale, ma anche compositiva e storica. Da qui la realizzazione di setti/contrafforti che andassero a riallineare il profilo inclinato dei rudere da una parte e della montagna dall'altra, restituendo una configurazione simile da entrambe le parti e creando una forte simmetria su entrambi i fronti. La connessione tra questi elementi è stata poi affidata all'imponente parallelepipedo che si propone come manica di scavalco che anticamente sbarrava la strada, ma che oggi non esiste più.

Una volta sviluppato dal punto di vista volumetrico e formale, il progetto è stato approfondito sotto l'aspetto funzionale e tecnologico, ponendo l'attenzione soprattutto sul rapporto tra la preesistenza e il nuovo.

Parallelamente, infatti, è stato sviluppato un lavoro di ricerca proprio sulla connessione tra il nuovo e l'antico, e in particolare sull'elemento definito giunto di discontinuità.

Attraverso questo lavoro, si è cercato di approfondire e capire le metodologie di attacco tra due realtà diverse: questo lavoro, per mancanza di bibliografia specifica, è stato svolto a partire da alcune letture compositive e costruttive di architetture contemporanee che hanno dovuto confrontarsi con presenze storiche, e in particolare attraverso esempi dove il giunto tra queste fosse elemento fondamentale di progetto. Attraverso questo lavoro, si è cercato di approfondire e capire le metodologie di attacco tra due realtà diverse: questo lavoro, per volume e il giunto in superficie. Da qui è scaturita una serie di suddivisioni che hanno permesso una classificazione a seconda delle tipologie di giunto, rappresentata appunto nelle due tavole sinottiche.

Questo tipo di ricerca si è dimostrata molto utile nel momento in cui, proprio nel progetto di concorso, ci si è ritrovati nella situazione di doversi affiancare e confrontare con una preesistenza, come la Ridotta Carlo Alberto.

L'applicazione progettuale del lavoro di ricerca ha così portato a leggere l'elemento nuovo aggiunto attraverso la medesima classificazione: infatti per ogni fase compositiva è stato individuato il tipo di giunto, facendolo rientrare all'interno di una delle categorie individuate precedentemente.

Come si può notare dalla tavola, all'interno della proposta progettuale si ritrovano più tipologie di giunti: questo dato dal fatto che il nuovo corpo entra in contatto con la preesistenza in più punti e in ognuno di questi è stato necessario adottare comportamenti differenti a seconda della situazione e a seconda del tipo di significato che si voleva attribuire al giunto e alla connessione tra vecchio e nuovo.

Relatori: Marco Trisciuoglio
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1570
Capitoli:

INDICE

INTRODUZIONE

IL CONCORSO_ l'esperienza

IL CONCORSO_ sintesi del bando

Allegato 1_Relazione illustrativa dell'idea complessiva

Allegato 2_Relazione illustrativa dell'idea attinente la Ridotta Carlo Alberto

IL PROGETTO_ il percorso

IL PROGETTO_ le funzioni

IL PROGETTO_ la sistemazione esterna

ALLEGATO A_ tavole di concorso

ALLEGATO B_ tavole di approfondimento compositivo

ALLEGATO C_ secondo saggio di ricerca

Bibliografia:

- Kenneth Frampton, Tettonica e Architettura. poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, ed. SKIRA,Milano 1999

- Micheal Wilkens, arkitectur als Komposition, ed,Basel,Boston-Berlin,2000

- Rem Koolhaas, Junkspace, in "A+U", maggio 2000 (numero speciale)

- Roberto Gargiani, Apologia della commettitura, in Metieres

- Francesco Da Co, L'infondatezza del vecchio, l'aleatorietà del nuovo in Casabella n 754, aprile 2007,p.3

Ignazio Gardella:

- Alberto Samonà, Ignazio Gardella il professionismo italiano, Officina Edizioni, Roma, 1981.

- Marco Porta (a cura di) L'architettura di Ignazio Gardella, Etas Libri, Milano, 1985.

- Maria Cristina Loi, Angelo Lorenzi, Carlo Alberto Maggiore, Fabio Nanis, Simona Riva (a cura di), Ignazio Gardella architetture, Electa, Milano, 1998.

- Stefano Guidarini, Ignazio Gardella nell'architettura italiana. Opere 1929-1999, ed. SKIRA, Ginevra - Milano, 2002.

- Gianiuca Frediani, Ignazio Gardella e Ischia, Officina Edizioni, Roma, 2003.

- Mauro Morioni, Facoltà di Architettura di Genova,Ignazio Gardella; Luciano Grossi Bianchi, Bianchi Alinea Editrice, Firenze, 2005.

- Marco Casamenti (a cura di), Ignazio Gardella architetto. Costruire la modernità, Electa, Milano,2006.

Erik Gunnar Asplund:

- Saverio Muratori, Da Schinkel ad Asplund: lezioni di architettura moderna 1959-1960, Alinea.Editrice, Firenze, 1990

- Bruni Zevi, E.G. Asplund, ed. Testo e Immagine, Torino, 2000.

- Marco Trisciuoglio, Scatola di montaggio, ed. Carocci, Roma, 2008.

- Triennale di Milano , Asplund, Electa Milano, 1987.

- Peter Blundell Jones, Gunnar Asplund, Phaidon, London, 2006

James Stirling:

- Mirko Cardini (a cura di), James Stirling, Michael Wilford and associates, in Quaderni di Casabella, Electa, Milano, 1985.

- Giuseppe Nannerini (a cura di , James Stirling, Michael Wilford: progetti e opere, Roma,1995

- Alberto Baratelli, La galleria di stato di Stoccarda,Alinea Editrice, Firenze, 2002.

Girogio Grassi:

- Giorgio Grassi, Scritti scelti 1965-1999, ed.Angeli,Milano,2000.

- Giovanna Crespi, Nunzio Dego (a cura di), Giorgio Grassi: opere e progetti, Electa, Milano, 2004.

Peter Eisenman:

- Pippo Ciorra, Peter Eisenman. Opere e Progetti, Electa, Milano, 1993.

- Peter Eisenman, Il giardino dei passi perduti, ed. Marsilio, Venezia, 2004.

- Daniela Brogi, Peter Eisenman, ed. Motta Architettura, Milano, 2004.

Rafael Moneo:

- Michele Bonino (a cura di), Costruire nel costruito, Umberto Allemandi & Co., Torino, 2006.

- Juan Josè Lahuerta, Sull'ampliamento del Prado. Nota sull'ironia in Casabella

- Ricardo Sanchez Lampreave, L'importanza della relazione descrittiva in Casabella

- Eduardo Souto de Moura, Appunti sul Banco de Espana - da una conversazione con Rafael Moneo in Casabella n°754, aprile 2007, pag.15-21.

Peter Zumthor:

- Chiara Baglione, Costruire la memoria. Conversazione con Peter Zumthor, in Casabella n°747,settembre 2006,pp.65-70

- Barbara Stec,Conversazioni con Peter Zumthor, in Casabella n 760, novembre 2007, pp.72-81

Richard Meier:

- Ferruccio Izzo, Alessandro Gubitosi, Richard Meier. Architetture 1986-1990, ed. Centro Di, Napoli, 1991.

- Michele Costanzo, Vincenzo Giorgi, Maria Grazia Tolomeo (a cura di), Richard Meier, Fraf,K Stella, Electa, Milano, 1993.

- Kenneth Frampton, Richard Meier, Electa, Milano, 2003.

Guido Canella:

- Enrico Bologna, Opere e progetti.Guido Canella, Electa, Milano, 2003.

Carlo Scarpa:

- Francesco Dal Co, Giuseppe Mazzorial, Carlo Scarpa. Opera completa, Electa, Milano, 2003. Francesco Dal Co, Giuseppe Mazzorial, Carlo Scarpa 1906-1978, Electa, Milano, 2006.

- Francesco Dal Co, Sergio Polano, Carlo Scarpa. La Fondazione Querini Stampalia a Venezia, Fondazione Querini Stampalia, Venezia e Mondatori Electa, Milano, 2006.

David Chipperfield:

- Una mostra su David Chipperfield (a cura di ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Padova), David Chipperfield, Federico Motta Editore, Milano 2005.

Pierre Louis Falci:

- Jacques Lucan, Progetto di dettaglio e mise en abyme di una città in Casabella n°760 Marc Dubois, Elogio della misura in Casabella n°754, aprile 2007, pag. 23-29.

Wandel Hoefer Lorch:

- Carlotta Tonon, Nel cuore della città in Casabella n°758.

Antonio Jimenez Torrecillas:

- Alberto Campo Baeza, Il confronto con la storia in Casabella n 744

Andrea Bruno:

- Etnographíc Museum in Corsica in Arca n°142, Novembre 1999, pag. 22-29.

- Domizia Mandolesi, Università Fort Vauban a Nimes, Francia in Industria delle Costruzioni n 289-290, 1995 pag.60

- Jacopo della Fontana, Nimes, città esemplare in Arca n 119, Ottobre 1997, pag 34-41

- Sergio Polano, Mario Mastropietro (a cura di), Oltre il restauro - Architettura tra conservazione eriuso. Progetti e Realizzazioni di Andrea Bruno (1960-1995), Edizione Lybra Immagine, Milano, 1996.

Herzog & de Muron:

- Patricia Molins, Il cubo e l'arabesco in Casabella

- Herzog & de Muron, Naturalezza leve. Edificio Caixaforum, madrid in Arquitectura Viva n 116, 2007, pag 86

- Richad Burdett, tate Gallery of Modern Art, Bankside, Londra in Casabella n 661, 1998, p 8-11

- Nicholas Serota, La nuova Tate Gallery of Modem Art in Casabella n°661, 1998, pag. 13-15.

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)