Marzia Martinelli
Informalità e patrimonio, il caso di Pachacamac = Informality and heritage, the case of Pachacamac.
Rel. Antonio Di Campli. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2020
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- Tesi
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Abstract: |
Il Santuario archeologico di Pachacamac costituisce un’area di grande importanza patrimoniale per la città di Lima. Posto pochi chilometri a sud della capitale peruviana, stretto tra l’oceano Pacifico e la catena andina, risente della recente espansione della città, entrando in conflitto con il tessuto informale che esercita sui suoi confini una pressione sempre maggiore. Il confine dell’area archeologica diviene quindi il target spaziale su cui viene sviluppata la tesi, che intende analizzarlo evidenziandone le contraddizioni e le possibilità. Lo sguardo, però, si rivolge all’esterno, verso quei frammenti di città generalmente poco considerati, proponendo un ragionamento sociale al di fuori delle logiche neoliberali. La tesi si pone come scopo quello di sviluppare una narrazione che metta in luce le complessità di una città frammentata a livello politico, sociale e territoriale, dove il tessuto informale diviene un elemento costitutivo e imprescindibile della struttura del conglomerato urbano. L’attenzione all’abitante e alla salvaguardia del territorio è quindi la linea guida principale per la riqualificazione del margine urbano dell’area archeologica, perché diventi linea di connessione e di dialogo con il tessuto urbano circostante. In secondo luogo, è fondamentale collegare le riflessioni della tesi al difficile contesto storico che l’umanità sta vivendo. La pandemia ha portato all’attenzione e condannato il tema dell’alta densità, ma, come dimostra la tragica situazione del America Latina, il vero problema non è riferibile al fattore densità in generale, ma piuttosto a ciò che possiamo definire densità povera. Si parla infatti di luoghi in cui l’abitante non ha la possibilità di chiudersi in una casa confortevole e sicura, ma si ritrova compresso in qualche stanza malsana senza gli spazi necessari vivere dignitosamente. Oltre al problema della compressione, bisogna ricordare che generalmente, nei contesti informali, gli unici ricavati economici degli abitanti sono legati ad attività di strada; ne consegue che, se in un contesto di densità ricca l’isolamento rappresenta il modo più efficacie per proteggere la popolazione, in una situazione di povertà, peggiora drasticamente le condizioni di vita dell’abitante. Le grandi aree archeologiche italiane sono spesso esempi di economie a circolo chiuso, in cui i ricavati sono destinati quasi totalmente a sostenere le spese di gestione del patrimonio stesso e di cui la popolazione e le città difficilmente traggono vantaggio. Lo stesso accade in Perù, in cui però, la situazione è aggravata dall’alto tasso di povertà e disuguaglianza sociale; sebbene negli ultimi anni si sia cercato di dare un impulso all’attività turistica, la povertà è in aumento e i capitali vengono investiti in infrastrutture turistiche non prioritarie che non migliorano la qualità di vita dei residenti. Di fronte a questa situazione, la tesi propone una strategia quasi inversa, ragionando su come l’area archeologica possa giovare a quelle parti di città più fragili, sostenendo che il patrimonio debba essere tutelato, ma ponendo uno sguardo dichiaratamente prioritario al contesto. Il progetto è finalizzato dunque a innescare una serie di processi e dinamiche tra abitante e area archeologica che possano generare nuove economie e possibilità per la popolazione, attraverso un approccio che si impegna ad osservare la realtà dei tessuti informali per cercare di favorirne le pratiche spontanee, piuttosto che contrastarle. |
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Relatori: | Antonio Di Campli |
Anno accademico: | 2020/21 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 94 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Ente in cotutela: | University of Belgrano (ARGENTINA) |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/15551 |
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