Strategy and Entrepreneurship: analysis of European start-ups' exits and focus on relationship with US investors

La tesi si pone come obiettivo quello di analizzare i fattori di successo di una start-up. Viene considerata di successo una start-up che abbia realizzato l’exit, tramite acquisizione o quotazione sul mercato. Il focus di questa analisi è rivolto alle start-up con sede in Unione Europea e come metodo di paragone vengono analizzate le differenze rispetto alla provenienza degli investitori; in particolare, si vogliono fare emergere le potenziali differenze tra il modus-operandi di investitori europei e investitori statunitensi, mettendo in evidenza le scelte effettuate analizzando le caratteristiche degli investimenti stessi. I dati relativi all’analisi vengono estrapolati dal database di Crunchbase, il più grande portale riportante informazioni di ogni genere relative a start-up e afferiscono in ognuna delle analisi a aziende fondate tra il 2005 e il 2020 con sede principale all’interno dell’Europa. Una prima analisi viene effettuata a livello descrittivo, estrapolando elementi che possano ricondurre a primi risultati, evidenziando le diverse dimensioni tra mercato europeo e statunitense, in termini di potere di investimento e di capacità di differenziazione rispetto alle start-up di successo. Queste analisi pongono il loro focus su tutte le possibili caratteristiche di un’azienda, a partire dalla città del suo headquarter fino al numero di anni che precedono l’exit a partire dalla data di fondazione. Esistono però alcune variabili, come l’importo totale di finanziamenti ricevuti o il valore di ciascuna exit realizzata, che non seguono una distribuzione tipica e meritano di essere analizzate con criteri differenti. La funzione Power-Law potrebbe essere una buona rappresentazione per fenomeni di questo tipo, in cui pochi casi cubano una gran percentuale del valore totale. Per verificare questo fatto viene effettuato un fitting test di queste distribuzioni tramite il software Matlab, per verificare che effettivamente questi fenomeni seguano un andamento di questo tipo. Per le distribuzioni per cui non viene verificata questa ipotesi, viene effettuato in seguito un test di fit su altre tipologie di distribuzioni ricorrenti (tramite software statistici) con l’obiettivo di ricavare analogie con fenomeni già verificati nella letteratura. Il risultato di questa analisi porta all’evidenza del fatto che il mercato europeo delle start-up genera incessantemente nuove idee e talvolta risulta carente di investimenti locali, dovendo chiedere il supporto a investitori al di fuori dell’Europa. Il risultato è che la quasi totalità degli investitori extra europei sono statunitensi e, studiando il loro modello, si può evincere una diversa identificazione delle start-up di successo, con una concentrazione più distribuita tra le start-up che poi effettivamente hanno realizzato l’exit.