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Il terremoto come fattore di cambiamento. Il sisma del 1887 nel Ponente Ligure: nuovi assetti urbani. = Earthquake as a changing factor. The seismic event of 1887 in the area of Ponente Ligure: new urban assets.

Chiara Chionna, Alice Cappello

Il terremoto come fattore di cambiamento. Il sisma del 1887 nel Ponente Ligure: nuovi assetti urbani. = Earthquake as a changing factor. The seismic event of 1887 in the area of Ponente Ligure: new urban assets.

Rel. Silvia Gron, Andrea Longhi, Cristina Coscia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2020

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Abstract:

L’Italia è caratterizzata da eventi sismici che periodicamente ridisegnano gli spazi, modificano le attitudini dei luoghi e suscitano importanti dibattiti su quali debbano essere le politiche di rigenerazione urbana e di tutela dei territori. La tesi, riconoscendo l’importanza della sismologia storica, indaga il terremoto che ha colpito il Ponente Ligure nel 1887, al fine di individuare approcci strategici relativi a interventi architettonici e urbanistici che rispettino le vocazioni dei luoghi e le esigenze della cittadinanza. Tale evento sismico è stato scelto poichè risulta possibile ricavare alcune deduzioni su quali siano state le scelte post-terremoto vincenti e quali no, considerato soprattutto il fatto che, a differenza di molti altri sismi passati, questo non ha interessato un unico grande centro, bensì tanti nuclei che hanno reagito in maniera differente attraverso scelte urbanistiche e architettoniche, che spaziano dagli sventramenti, agli interventi puntuali, all’abbandono. Nello specifico si analizzano i centri storici di Porto Maurizio, Oneglia e Diano Marina, con riferimenti ad altri casi le cui trasformazioni sono risultate altrettanto degne di nota. Per tali nuclei viene effettuato un confronto tra gli assetti urbani precedenti e successivi al terremoto, fino ad analizzarne anche lo stato attuale, in modo da comprendere come le scelte del passato abbiano influenzato i successivi sviluppi urbani. I casi studio, di estensione territoriale confrontabile, sono stati scelti perchè, nonostante la loro prossimità, rappresentano l’espressione di differenti strategie di rigenerazione. Elaborate le dovute conclusioni, relative soprattutto all’organizzazione degli spazi pubblici, si è scelto come caso studio da approfondire quello del Parasio di Imperia. A seguito del terremoto questo centro storico è stato sventrato, anche secondo i criteri della “Legge di Napoli“ del 1885, con l’intento di restituire benessere alla cittadinanza e favorire l’impulso turistico dell’epoca attraverso la realizzazione di giardini e spazi ameni; i risultati, tuttavia, non si sono rivelati corrispondere a quanto auspicato. Nello specifico si analizza il modo in cui lo spazio pubblico è stato modificato lasciando un grande vuoto urbano che non è stato, nel tempo, adattato alle esigenze della popolazione. Si propone quindi un modello di intervento che, sviluppato secondo fasi progressive, possa restituire al luogo la sua vocazione pubblica, sfruttando uno spazio che è stato volontariamente restituito alla cittadinanza nel 1887, ma che attualmente non esprime tutte le sue potenzialità.

Relatori: Silvia Gron, Andrea Longhi, Cristina Coscia
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 361
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/14222
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