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Approccio sperimentale ed applicazione di modello statistico per la valutazione di indicatori ambientali. Area di studio Parco Naturale Alpi Marittime (comune di Entracque). = Sperimental approach and application of statistical model to evaluate environmental indicators. Study area Parco Naturale Alpi Marittime ( comune di Entracque).

Andrea Terenziani

Approccio sperimentale ed applicazione di modello statistico per la valutazione di indicatori ambientali. Area di studio Parco Naturale Alpi Marittime (comune di Entracque). = Sperimental approach and application of statistical model to evaluate environmental indicators. Study area Parco Naturale Alpi Marittime ( comune di Entracque).

Rel. Adriano Fiorucci, Elena Comino, Maurizio Rosso. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio, 2020

Abstract:

Lo scopo di questo lavoro è studiare l’evoluzione nel tempo di alcuni indicatori ambientali ( ghiacciai, vegetazione e sorgenti ) per osservare gli effetti dell’aumento della temperatura all’interno del Parco Naturale Alpi Marittime. A causa di temperature globali più elevate e precipitazioni nevose sempre più limitate a quote elevate, la durata della permanenza della neve al suolo è diminuita nel tempo. Questo fenomeno influenza i ghiacciai, la vegetazione e le sorgenti. Al contrario la vegetazione invade quei territori che fino a poco tempo fa risultavano ostili. La scelta dell’area di studio è determinata dal fatto che all’interno del Parco Naturale Alpi Marittime, sotto il comune di Entracque, esistono i ghiacciai più meridionali dell’arco alpino. Si tratta di ghiacciai di piccole dimensioni che distano pochi chilometri ( ≈50 km ) dal mare della costa Azzurra. Sono considerati degli indicatori ambientali e la loro sopravvivenza è legata a delicati equilibri climatici. Diversi ghiacciai alimentano con la propria fusione numerose sorgenti dell’arco alpino: è chiaro che con la loro scomparsa a molte delle sorgenti alpine manchi l’alimentazione principale andando in secca. Si è deciso di sperimentare l’applicazione del software MaxEnt per l’analisi dell’incremento/decremento della vegetazione e dei ghiacciai. Parallelamente, per mezzo di analisi di laboratorio, si sono studiate le caratteristiche idrogeochimiche delle acque prelevate da dieci sorgenti all’interno del comune di Entracque per verificare una possibile correlazione con la fusione dei ghiacciai. Per poter osservare cambiamenti significativi negli indicatori ambientali si è scelto un arco di tempo trentennale, sviluppando così uno scenario presente, uno passato (1980) ed uno futuro (2050). I risultati ottenuti dalla modellazione con MaxEnt mostrano come nel corso del tempo i ghiacciai delle alpi Marittime abbiano subito e possano subire un importante ritiro nonostante l’alta quota e l’importante nevosità che caratterizza l’area. È possibile inoltre identificare i pregi ed i difetti del modello andando a confrontare il risultato ottenuto con la realtà: i ghiacciai con caratteristiche climatiche simili risultano ben delineati mentre ad altri viene associata una probabilità di presenza inferiore o superiore per via di condizioni di presenza molto particolari ( protetti da alte vette quindi perennemente in ombra oppure, al contrario, pur essendo a quote molto elevate, sono esposti direttamente ai raggi solari e quindi in via d’estinzione). La vegetazione (Faggeta altimontana a megaforbie ed ontano verde), al contrario dei ghiacciai, a partire dagli anni ’80 ha incrementato la colonizzazione di aree a quota più elevata che prima risultavano inospitali. La fusione nivale garantisce un apporto d’acqua notevole fino in autunno quando l’apporto idrico alle sorgenti ed ai corsi d’acqua viene garantito dalla fusione dei ghiacciai. Le sorgenti studiate sono permanenti. Dall’analisi idrogeochimica non sono emerse particolari anomalie. La quasi totalità dei campioni presenta una facies bicarbonato calcica con piccole eccezioni dovute a concentrazioni più elevate di ione solfato, magnesio o alcalini in funzione della tipologia di roccia che costituisce il sistema acquifero. In generale si tratta di acque scarsamente mineralizzate, strettamente legate alla fusione dei ghiacciai o alle acque meteoriche.

Relatori: Adriano Fiorucci, Elena Comino, Maurizio Rosso
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 158
Informazioni aggiuntive: Tesi secretata. Fulltext non presente
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-35 - INGEGNERIA PER L'AMBIENTE E IL TERRITORIO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/14073
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