polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Less? No more. Buone pratiche per una progettazione di interventi di Supportive Housing destinati all'accoglienza delle persone senza dimora in Italia = Less? No more. Good practices to Supportive Housing design aimed at housing homeless people in Italy

Francesco Rosa Brusin

Less? No more. Buone pratiche per una progettazione di interventi di Supportive Housing destinati all'accoglienza delle persone senza dimora in Italia = Less? No more. Good practices to Supportive Housing design aimed at housing homeless people in Italy.

Rel. Roberto Giordano, Cristian Campagnaro. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2019

[img]
Preview
PDF (Tesi_di_laurea) - Tesi
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (77MB) | Preview
Abstract:

Negli ultimi anni la percentuale di homeless, nella quasi totalità dell’Unione europea, è cresciuta. Questo accrescimento generalizzato è dovuto ad una crisi economica che ha ulteriormente aggravato la già complessa figura del senza dimora: figura che ormai non è più riconducibile al semplice disagio abitativo, ma porta con sé condizioni di emarginazione sociale, vulnerabilità e povertà estrema, caratterizzando lo status di senza dimora come fenomeno multidimensionale. A causa di queste problematiche si assiste alla perdita di efficacia dei modelli assistenziali storici, oltre che alla difficoltà di applicazione delle teorie più recenti, spingendo le pubbliche amministrazioni e le associazioni di settore, pubbliche e private, a ricercare nuove soluzioni per contrastare il fenomeno. Le proposte formulate dai sopracitati attori spaziano dagli interventi di natura emergenziale a quelli volti al ripensamento delle metodologie di assistenza esistenti e vedono coinvolte sempre più figure professionali: sociologi, antropologi, assistenti sociali sino ad arrivare agli architetti, chiamati a contribuire alla ricerca con il ripensamento degli spazi dedicati ai senza dimora. Questo studio si intitola: "Less? No more" un nome che rappresenta l’obiettivo che la tesi si pone, ovvero il proporre un’alternativa concreta ai modelli di accoglienza più noti, che soddisfi in maniera efficace le esigenze dei senza dimora. Il presente elaborato di tesi si inserisce in questo contesto in cui le pratiche assistenziali, vecchie e nuove, sono messe in discussione, identificando anche nella forma dell’accoglienza una delle cause della momentanea inadeguatezza o inapplicabilità delle due metodologie assistenziali attualmente predominanti in Italia. Tali modelli assistenziali, noti come Staircase approach e Housing first, sono, dal punto di vista della modalità di accoglienza, agli opposti. Il primo, è basato su un sistema di lenta progressione per fasi, caratterizzate da diverse tipologie abitative finalizzate al recupero dell’autonomia abitativa; tale modello di accoglienza, ormai standardizzato, ad oggi risulta essere inefficiente poiché inadatto alla sempre più complessa figura dell’homeless. Il secondo, è basato sul diritto alla casa: fornisce in prima istanza un’abitazione privata integrandola con un servizio di supporto svolto in maniera separata dalla componente abitativa; tale modello è caratterizzato da un’accoglienza diffusa e risulta di difficile applicazione a causa dell'immaginario comune che stigmatizza la figura del senza dimora e rende complessa l’individuazione di unità abitative aperte al programma. Con questa premessa l’elaborato di tesi intende rispondere a due quesiti: esiste una forma di accoglienza alternativa che si ponga tra questi due estremi e che riesca a rispondere in maniera efficiente alla complessità del fenomeno degli homeless? Quali sono le caratteristiche che la rendono efficace? L’obiettivo della ricerca è perciò quello di indagare sulle componenti abitative e di accoglienza, presenti nei percorsi di assistenza ai senza dimora, con il fine di identificare una nuova forma accoglienza, applicabile al contesto italiano, in grado di ridefinire il contributo che l’architettura può dare, attraverso i suoi spazi, al processo di reinserimento sociale degli homeless.

Relatori: Roberto Giordano, Cristian Campagnaro
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 288
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Ente in cotutela: GG - Loop (PAESI BASSI)
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/11917
Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)