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STUDIO SPERIMENTALE DI ONDE DI COLLASSO SU SUPERFICI NON CONFINATE = EXPERIMENTAL STUDY OF COLLAPSE WAVES ON UNCONFINED SURFACES

Anna Dina D'Oria

STUDIO SPERIMENTALE DI ONDE DI COLLASSO SU SUPERFICI NON CONFINATE = EXPERIMENTAL STUDY OF COLLAPSE WAVES ON UNCONFINED SURFACES.

Rel. Davide Poggi, Silvia Cordero. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile, 2019

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Abstract:

La panoramica presente in letteratura inerente al fenomeno di dam break risulta essere molto vasta: diversi studi sono stati condotti per l’approfondimento di un fenomeno di complessa valutazione. Difatti, il dam-break si verifica per molteplici cause quali ad esempio mancanze strutturali, errori di progettazione o costruzione e scarsa manutenzione dell’opera. L’interesse scientifico si è focalizzato su diversi aspetti del fenomeno preso in esame, ottenendo risultati validi e, nel corso degli anni, migliorativi. Il seguente lavoro si pone l’obiettivo di indagare per via sperimentale il fenomeno per l’ottenimento di un metodo speditivo, ausiliario al calcolo del rischio idraulico per gli invasi presenti nella regione Piemonte. Il setup a disposizione, ubicato all’interno del laboratorio di idraulica G. Bidone, è costituito da un serbatoio a monte, simulante la diga, collegato ad un piano di dimensioni 3mx4m: all’interfaccia dei due elementi è presente una paratoia. È possibile simulare l’apertura istantanea di quest’ultima attraverso un sistema di carrucole collegate ad un peso, il quale viene fatto cadere tramite il distacco di calamite. In tal modo si ha la propagazione istantanea di un’onda. La tecnica di valutazione consiste nell’elaborazione di immagini, acquisite tramite strumentazione presente al di sopra del modello considerato. È stata necessaria la calibrazione delle camere utilizzate per l’ottenimento dei parametri rappresentativi e la possibilità di lavorare in campo metrico. Il criterio di lavoro si è basato sulla variazione di intensità di pixel, resa possibile mediante l’inserimento del colorante E124 in acqua, così da tracciare i fronti d’onda sia per quanto concerne il fondo del piano liscio che per quello scabro, simulante quest’ultimo la vegetazione. La scabrezza del piano è stata classificata tramite un coefficiente di Manning, ottenuto in seguito ad uno studio mirato alla determinazione della rugosità dello stesso. Inizialmente, si è posta una breccia teorica di tipo rettangolare e si è valutata la vena effluente da essa, tracciandone i profili e la variazione del punto più alto.

Relatori: Davide Poggi, Silvia Cordero
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 118
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-23 - INGEGNERIA CIVILE
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/11095
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