DALLA DEMOLIZIONE ALLA TRASFORMAZIONE TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO: ipotesi d'intervento sull'edilizia popolare in Cile.

In Cile, nella seconda metà del XX secolo, la politica di finanziamento delle viviendas sociale del Ministero di “Vivienda e Urbanisimo” ha caratterizzato profondamente lo sviluppo del paese, promuovendo la pratica del “more with less”. Cercare la quantità, ovvero la riduzione del deficit abitativo, con la minore spesa possibile. Una filosofia e strategia che ha portato al drastico peggioramento degli standard di vivibilità, catapultando grandi masse di persone da piccoli accampamenti illegali, spesso rurali, a grandi, periferici e moderni conjuntos habitacionales. Conglomerati abitativi costruiti con modelli edilizi identici e ripetuti su grande scala: i Bloques. Il Bloque C è l’emblema della politica degli anni ’80 e ’90 in Cile, con la peculiarità di essere un simbolo, uno spartiacque che ha indotto a separare nettamente la politica abitativa cilena, in un prima e in un dopo. Oggi, presa consapevolezza della crisi abitativa all’interno delle viviendas sociales ci si interroga sulle possibilità di intraprendere nuove soluzioni, alternative alla precedente politica. Le risorse rimangono poche e non è necessario sprecarle, è possibile fare meglio con il poco che si ha a disposizione: “best with less”. È con questo “poco” che la tesi s’interroga sulla possibilità di saper “pensare” e saper “fare”, nelle varie discipline che dal restauro alla fisica coinvolgono un’indagine, tanto teorica quanto pratica.