polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Pianificare e gestire le aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano: il caso delle aree SMAT presenti nei territori del Bacino del Sangone. = Planning and management of water conservation areas for human consumption: the case of SMAT areas present in the Sangone Basin territories.

Martina Bua

Pianificare e gestire le aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano: il caso delle aree SMAT presenti nei territori del Bacino del Sangone. = Planning and management of water conservation areas for human consumption: the case of SMAT areas present in the Sangone Basin territories.

Rel. Stefano Ferrari, Gianna Clotilde Betta. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2018

[img]
Preview
PDF (Tesi_di_laurea) - Tesi
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (17MB) | Preview
[img] Archive (ZIP) (Documenti_allegati) - Altro
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (4MB)
Abstract:

Alla base di questo studio, realizzato in collaborazione con il “Servizio Risorse Idriche” della Città Metropolitana di Torino, vi è l’analisi di alcune aree gestite dalla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. (SMAT), situate all’interno del Bacino del Torrente Sangone. In particolare si pone l’attenzione sui territori dove insistono le due grandi aree di salvaguardia dei prelievi SMAT, situati l’uno tra i comuni di Trana e Sangano e l’altro a Rivalta di Torino. L’azienda SMAT si occupa della gestione di reti idriche e di impianti di trattamento delle acque potabili ed acque reflue, gestendo direttamente o indirettamente i terreni dove sono situate le gallerie drenanti ed i pozzi ad uso idropotabile. L’obiettivo del lavoro è quello di individuare possibili soluzioni per la gestione sostenibile delle aree di salvaguardia della acque destinate al consumo umano, partendo da uno specifico caso studio, effettuando l’analisi approfondita dell’uso dei suoli nelle aree individuate e fornendo proposte adatte ai siti ed alle criticità di questi contesti peculiari. Per sviluppare la ricerca è stato consultato un notevole quantitativo di documenti tra piani, masterplan, testi specifici, cartografie e norme e ci si è avvalsi dell’ausilio del software QGis per poter produrre le necessarie elaborazioni cartografiche. Inoltre, per poter avere una conoscenza più approfondita dell’area di studio, sono stati effettuati anche sopralluoghi locali con il supporto dei tecnici SMAT. Il lavoro si suddivide in tre parti: • Prima parte: presentazione delle attività SMAT, analisi del contesto territoriale ed inquadramento dell’area oggetto di studio. • Seconda parte: analisi della normativa di riferimento, con la descrizione delle norme e dei piani consultati alle varie scale (dal livello comunitario a quello locale). • Terza parte: definizione, sulla base dei dati raccolti, delle proposte di pianificazione e gestione delle aree oggetto di studio. Vengono, inoltre, messi in luce i punti di forza e le criticità specifiche del territorio esaminato, fornendo spunti utili alla progettazione. Alla luce delle risultanze delle analisi effettuate è stato possibile porre l’accento sull’importanza di una corretta copertura forestale nelle aree oggetto di studio, essendo queste caratterizzate dalla presenza di gallerie drenanti e pozzi idropotabili che captano, contemporaneamente, dagli acquiferi superficiale e profondo. Naturalmente l’effetto protettivo nei confronti delle falde da parte della vegetazione non è assoluto. L’eventuale presenza di solventi, ad esempio, si riduce solo in minima parte. Nel contempo un’adeguata copertura forestale, soprattutto di latifoglie, aumenta l’effetto di trattenimento dell’acqua delle precipitazioni, grazie alla capacità delle lamine fogliari e dei fusti di intercettare le acque meteoriche e rilasciarle più lentamente sul territorio. Considerando l’importanza dell’implementazione della rete ecologica in questi ambiti di pianura, si forniscono proposte di destinazioni d’uso del suolo che si riconducano il più possibile al ripristino della vegetazione naturale. A completare il quadro positivo derivante da questo tipo di soluzione, vi è l’aumento dell’attrattività territoriale e dei servizi ecosistemici, già in corso attraverso diversi processi in atto su questo territorio (Contratti di fiume) e progetti strategici (Corona Verde). Negli ultimi anni è stato implementato lo sviluppo di sistemi ciclabili e fruitivi di interesse sovracomunale, che verrebbero senz'altro valorizzate da una miglioramento del contesto paesaggistico-ambientale che deriverebbe dall'aumento delle aree riforestate.

Relatori: Stefano Ferrari, Gianna Clotilde Betta
Anno accademico: 2017/18
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 170
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-48 - PIANIFICAZIONE TERRITORIALE URBANISTICA E AMBIENTALE
Aziende collaboratrici: CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/7790
Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)