Monica Patricia Paez Navas
Superblocks 2.0 a Torino. Lezioni apprese da Barcellona e linee guida per il recupero dello spazio pubblico nelle città.
Rel. Matteo Robiglio. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2017
Abstract: |
Viviamo in un’epoca urbana, nel 2016 più della metà della popolazione mondiale abita nelle grandi città; questo, però, ha portato un sovra-affollamento che a sua volta ha fatto collassare i sistemi rendendoli ogni volta meno sostenibili. Parallelamente, è stata incentivata la dipendenza da trasporto motorizzato privato, producendo problemi come l’inquinamento acustico e ambientale, gli incidenti stradali, e la crescita esponenziale sul tasso di motorizzazione. Di conseguenza le strade sono viste esclusivamente come spazi per la mobilità delle macchine invece che di persone, e le città si trasformano in posti poco invitanti, dove i pedoni sono costretti a usare il poco e disorganizzato spazio che rimane per la propria mobilità. Però, in realtà, tutti siamo pedoni, dato per cui le strade devono essere progettate per favorire la vita urbana, il commercio e la cultura. Per migliorare la vivibilità delle nostre città si deve iniziare in primis con l'implementazione di strategie di moderazione del traffico, modificando l’aspetto urbanistico delle strade e cercando soprattutto di migliorare le condizioni per tutti gli utenti svantaggiati come pedoni e ciclisti. Questo è raggiungibile partendo dai principi delle cosiddette Strade complete, ove si riconosce che lo spazio stradale può essere usato per diversi funzioni quali, piste ciclabili, i marciapiedi, lo spazio verde, e le corsie, distribuendole in maniera equa e sicura. Queste strategie ottimizzano il flusso del traffico e favoriscono alla distribuzione di sistemi di trasporto sostenibili e multimodali in modo capillare con elevata capacità di passeggieri diminuendo l’uso di energia e inquinamento atmosferico. In questo senso, è stata specialmente la città di Barcellona quella a lanciare un modello di città diversa che modifica e organizza tutti i sistemi di mobilità per la creazione delle Superilles (Superblocks), aree prettamente pedonali dove al suo interno le macchine devono muoversi alla stesa velocità dalle persone. La teoria superblocks prende principi dalle idee di progettazione urbana del primo Novecento e idee delle progettazioni che migliorano la qualità di vita nello spazio pubblico, per svilupparli in un unico luogo e portarli a un altro livello, dove le strade non solo sono progettate per una mobilità efficiente, ma per dare la possibilità di includere diverse attività come la ricreazione, la cultura e l’espressione. I superblocks si consolidano come un nuovo modello di mobilità che valorizza la necessità di vivere lo spazio pubblico integrandosi alla rete principale di strade esistenti, quindi non vi è nessuna demolizione e si garantisce il mantenimento dell’organizzazione e dell’operazione urbana. Con l’obiettivo di stabilire nella città di Torino un nuovo modello di progettazione della mobilità e dello spazio pubblico più sostenibile accordo alle esigenze delle nuove generazioni, si pretende sviluppare il modello Superblocks potenziato a Barcellona. L’area scelta è il quartiere di San Salvario che si presenta come un’area commerciale molto importante nella città, però il potenziale non può essere sfruttato correttamente per lo squilibrio nella divisione dello spazio pubblico. Le sue strade sono state progettate per favorire la mobilità soprattutto dei mezzi motorizzati. La prima fase progettuale prevede l’urbanismo tattico come istrumento principale per un’attuazione a basso costo che permette ricuperare gli spazi in poco tempo. Di conseguenza la seconda fase progettuale rappresenta uno scenario a lungo termine, dove si possono riorganizzare tutte le strade dando lo spazio giusto a ogni tipo di utente e attività, avendo però priorità per i pedoni. Inoltre è garantita l’ottima mobilità di tutti i mezzi e soprattutto si incoraggia il suo uso alternativo attraverso una visione futura di città che va verso un’economia di servizi piuttosto che di prodotti, dove il trasporto è un servizio condiviso. Per ulteriori informazioni contattare: Monica Paez Navas, monipaezn@gmail.com
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Relatori: | Matteo Robiglio |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport A Architettura > AN Opere di ingegneria civile, trasporti, comunicazioni A Architettura > AO Progettazione A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6077 |
Capitoli: | PARTE 1 Capitolo I: Le Città per le macchine 1 Descrizione del problema 2 Strategie. Base teorica 2.1 Casi studio internazionali 3 Perché è importante ristringere il traffico nelle città. Benefìci e costi 4 Nuove soluzioni di trasporto 5 L'urbanismo ecologico PARTE 2 Capitolo II: I Superblocks a Barcellona, Nuova cella urbana 1 Cosa sono i superblocks? 2 Il piano della mobilità urbana sostenibile di Barcellona 2013-2018 3.1 Superblocks, fondamenti per un nuovo modello di città 3.1 Obiettivi strategici del programma 3.2 Livelli di trasformazione 3.3 Elementi strutturanti 3.4 Agenti coinvolti 3.5 Fasi d'implementazione 3.6 Definizione delle aree territoriali di azione Capitolo III: Il Superblock Pilota del Poblenou 1 L’intervento 2 Problemi e Benefici 3 Dal progetto alla realtà. Analisi in situ 4 Le Lezioni apprese PARTE 3 Capitolo IV: Nuove celle in realtà diverse. I Superblocks 2.0 a Torino 1 Le somiglianze tra Barcellona e Torino 2 Scenari d'impiantazione Capitolo V: Linee guide per la progettazione dei superblocks. II progetto del Superblock a San Salvario. 1 Descrizione dell'area 2 Il modello Supeblock a Torino 2.1 Lo stato di fatto 2.1.2 Struttura urbana 2.1.2 Sistemi di Mobilità esistenti 2.1.2 Elementi strutturanti esistenti 2.2 Superblock Funzionale 2.2.1 Struttura urbana 2.2.2 Sistemi di Mobilità 2.2.2 Elementi strutturanti 2.3 Superblock Urbanistico 2.3.1 Struttura urbana 2.3.2 Sistemi di Mobilità 2.3.2 Elementi strutturanti CONFRONTO DEI RISULTATI RIFERIMENTI DELLE IMMAGINI BIBLIOGRAFIA |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA UN-HABITAT, World Cities Report 2016: Urbanization and Development - Emerging Futures Buchanan, C. D. (1963): “TRAFFIC IN TOWNS", Lydon, Mike, Dan Bartman, Ronald Woudstra and Aurash Khawarzad, Tactical Urbanism: Short-term action Long-term change (Vol. 1) (New York City: The Street Plans Collaborative, 2011). Forsyth, Ann. 2015. What is a walkable place? The walkability debate in urban design. Urban Design International 20, no.4: 274-292. Brindle, R. (1996): "Living with traffic Unwin, R. (1994): "Town planning in practice”, Whittick, A. (1974): "Encyclopaedia of Urban Planning", Stein, C. S. (1966): “Toward New Towns for America", Livable Streets. Donald Appleyard.M. Sue Gerson.Mark Lintell Kain, John. F. (2001): "A tale of two Cities", Collarte, Natalia. "The Woonerf Concept: Rethinking a Residential Street in Somerville.” Master’s Thesis, Tufts University, December 2012. P. 22 Changing the Residential Street Scene: Adapting the shared street (Woonerf) Concept to the Suburban Environment Eran Ben-Joseph Ajuntament de Barcelona. (2016 ) INFORME. Pla d'Espai Public i Mobilitat del Districte de Sant Marti. National Association of City Transportation Officials. (2016). Global Street Design Guide. Island Press. Jan Gehl, Lars Gemzoe, Sia Kirknaes, Britt Sternhagen Sondergaard. (2006. )New City Life. Janette Sadik-Khan (2016). Streetfight: Handbook for an Urban Revolution Jane Jacobs, (1961), The Death and Life of Great American Cities. National Association of City Transportation Officials. (2013). Urban Street Design Guide. |
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