Rita Lucia Baldinu, Domenico La Malfa
Lab-oratorio: centro interculturale per minori.
Rel. Giacomo Donato. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2003
Abstract: |
INTRODUZIONE Il modello multiculturale, si basa, sulla convinzione che tra locali e nuovi abitanti si debba attuare un processo al termine del quale si assisterà ad un cambiamento che coinvolge entrambe le parti. L'interculturalità è la nuova frontiera di un domani che si sta realizzando. La nostra indagine ci ha spinto a guardare nella direzione dei giovani extracomunitari, ma siamo convinti che sia essi, sia i giovani autoctoni hanno la stessa psicologia, le stesse esigenze, sebbene possano esistere negli stranieri dei disagi scaturiti da un vissuto più difficile. Quindi l'approccio deve essere lo stesso. Ci piace l'idea di non progettare solo per gli immigrati, ma i nostri utenti sono i giovani della nuova Torino, non più solo italiani, ma appartenenti alle varie culture presenti nel territorio. I giovani delle panchine dei parchi, dei gradini delle vetrine dei negozi o "impiegati" nelle strade da adulti disonesti, sono figli di un'altra fede, e per quanto le regole dell'oratorio prescrivono l'accoglienza dei giovani di tutte le fedi, una diffidenza di fondo e crediamo anche un'imposizione dalla famiglia, portano al non utilizzo degli oratori da parte dei figli di immigrati, tranne pochi casi sporadici (indagine svolta in alcuni oratori). Non si può certamente parlare di fallimento dell'oratorio o delle altre strutture attinenti all'educazione e al gioco, ma il nuovo contesto sociale, la diversità culturale, impone la progettazione di un "tipo" di edificio che soddisfi l'esigenza di una nuova utenza, con qualche caratteristica diversa. Partendo da un modello di integrazione che prevede non solo, il riconoscimento e la legittimazione dell'identità altrui, delle diversità personali, sociali, culturali e religiose di ognuno, ma anche, l'opportunità di trasformare la società da multiculturale a interculturale. Costruendo rapporti interpersonali e comportamenti comunitari che predispongano nuovi codici sociali e civili basati sulla comune appartenenza ad uno spazio città. Il Lab-oratorio è un luogo per il tempo libero, per la . formazione, per il gioco. Non è il luogo della ghettizzazione, ma della mescolanza, dove tutti i giovani del territorio si ritrovano per studiare, giocare, fare sports, e soprattutto conoscersi e crescere insieme in un ambiente ricco di culture diverse. Evitando il rischio di creare una struttura elitaria, nella quale solo gli immigrati già ben integrati possono avere accesso (vedi centro interculturale Dar al Hikma). Fin dal quattrocento l'attuale Borgo Dora è stato la culla dell'industria torinese, ma anche luogo di "svaghi e allegre bisbocce" e la sua vocazione di spazio ad uso ricreativo e aggregativo è confermata dal nostro progetto. L'area è collocata all'incontro tra via Cigna e strada del Fortino ed è caratterizzata dalla presenza della facciata liberty dell'ex bocciofila. Il sito è delimitato a nord dalla Dora e l'edificio segue il corso del fiume attraverso un'evoluzione di curve, concavo-convesse, che ricordano il movimento dell'acqua, e individuano nell'angolo ad est un guscio di chiocciola. Il prospetto che si affaccia sulla strada del Fortino, si presenta come un muro scevro di aperture, una sorta di nastro continuo, con effetto di quinta in paramano. Si sviluppa su due piani fuori terra, ed una successione di volte a botte, con rivestimento in rame, si alterna a due terrazzi piani. L'altezza totale dell'edificio è la stessa della facciata liberty e non supera i dieci metri. Gli ambienti del piano terra si aprono su un portico che si affaccia sulla sponda del fiume; in realtà il tamponamento completamente trasparente crea una sorta di continuum tra l'ambiente esterno e quello interno. Questa idea è sottolineata con l'utilizzo della medesima pavimentazione in alcuni ambienti, e attraverso terrazzi verdeggianti e verdure rampicanti nei prospetti che si affacciano sul fiume. L'elemento di cucitura tra l'edificio e la facciata preesistente, è realizzato attraverso un rampicante che si avvolge su una pergola posta parallela alla facciata del vecchio manufatto. La natura s'intreccia all'architettura in uno scambio di favore, che mentre pone quest'ultima in posizione di rispetto e non disturbo, essa stessa accoglie l'edificio che discretamente s'inserisce nel contesto. Il giardino è l'elemento di mediazione tra l'edificio ed il fiume, è una terrazza sulla natura. Si compone di frastagliate zone verdi interrotte da percorsi, di spazi per il gioco e di una piazza circolare. Nel progetto è previsto il restauro strutturale e conservativo della facciata liberty (ex bocciofila), la quale pur risultando isolata, rispetto alla nuova fabbrica, per il suo disegno diventa l'insegna del nuovo edificio. |
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Relatori: | Giacomo Donato |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | centro culturale - minori |
Soggetti: | A Architettura > AG Edifici e attrezzature per la sanità e l'assistenza |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6 |
Capitoli: | INDICE 0.Introduzione 1.Capitolo I La città e il fenomeno dell'immigrazione 2.Capitolo II Appunti di Etologia umana 3.Capitolo III Integrazione o assimilazione 4.Capitolo IV Problemi e disagi giovanili 5.Capitolo V Strutture di riferimento 5.1.Natura dell'oratorio 5.2.Finalità dell’oratorio 5.3.Obiettivi 5.4.Metodologia 5.5.Tappe della vita di oratorio 5.6.Iniziative e strutture di carattere ricreativo e sportivo 5.7.L'oratorio e gli altri centri educativi 5.8.Esempio di oratorio: San Gioacchino 5.9.Centro Interculturale della città di Torino 5.10.Centro culturale Italo-Arabo "Dar al Hilkma" 6.Capitolo VI Il progetto 6.1.Il sito e la descrizione dell'area 6.2.Finalità 6.3.Obiettivi e contenuti 6.4.Le attività 6.5.L'architettura 6.6.Il giardino 6.7.Restauro della facciata Liberty della bocciofila 6.8.La struttura dell'edificio 6.9.I materiali 7.Capitolo VII Schizzi preliminari del progetto 8.Capitolo VIII 8.1.Normativa vigente 8.2.La legge 285/97 8.3.La legge regionale 16/95 8.4.Altri riferimenti legislativi 9.Capitolo IX 10.Conclusioni 11.Bibliografia |
Bibliografia: | BIBLIOGRAFIA Censis (a cura del), Processi globali e forme di governo delle migrazioni in Italia ed in Europa. Una sintesi delle ricerche, Migrazioni. Scenari per il XXI secolo (Atti del Convegno Internazionale, Roma, 12-14 Luglio), Roma, [2000]. Crosta P., Mariotto M., Tosi A., Immigrati, territorio e politiche urbane. Il caso italiano, Migrazioni. Scenari per il XXI secolo (Atti del Convegno Internazionale, Roma, 12-14 Luglio), Roma,[2000]. Ufficio Statistico della Prefettura di Torino (a cura di), Notiziario statistico. Osservatorio Interistituzionale sugli Stranieri in Provincia di Torino, Rapporto 1999, Torino: città di Torino, 2000. Tosi A., Io spazio urbano dell'immigrazione, Urbanistica, n. 111, 1998. Tosi A., Immigrati e senza casa. I problemi, i progetti, le politiche, Milano: Angeli, 1993. Eibesfeld E., Etologia umana: le basi biologiche e culturali del comportamento, Torino: Bollati Boringhieri, 1993. Eibesfeld E., L'uomo a rischio, Torino: Bollati Boringhieri, 1992. Lanzardo D., La città dei quattro fiumi, Torino lungo le sponde di Po, Dora, Stura, Sangone. Torino: Edizione del Capricorno, 1991. Bima C., L'acqua a Torino, Torino Stamperia Editrice Sagat. AA.VV., Manuale di progettazione edilizia, Fondamenti, Strumenti, Norme, tipologie e criteri di dimensionamento voli. Milano: Hoepli, 1997. AA.W., Manuale di progettazione edilizia, Fondamenti, Strumenti, Norme, criteri ambientali e impianti vol.2. Milano: Hoepli, 1997. AA.VV., Acque, ruote e mulini a Torino, vol.2. Torino ASCT 1988. Consiglio Nazionale Delle Ricerche, Manuale dell'Architetto, Sapere 2000, Ed. Angelo Ruggirei, 1986. Fondazione Agnelli, Il futuro di Torino e del Piemonte. Torino: 1990 IRES, Uguali e Diversi. Il mondo culturale, le reti di rapporti, i lavori degli immigrati non europei a Torino. Torino: Ed. Rosemberg & Sellier piemonte, 1991. IRES, Rumore. Atteggiamento verso gli immigrati stranieri. Torino: Ed. Rosemberg & Sellier piemonte, 1992. IRES, le chiavi della città. Politiche per gli immigrati a Torino e Lione. Torino: Ed. Rosemberg & Sellier piemonte, 1994. ASCT, progetti edili: Fabbricato uso birreria - Fortino "Birraria Durio" ing. Dalbesio ,fogli 53/1906. ASCT, progetti edili: Tettoia per gioco bocce " Giuoco di boccie" ing. Devecchi, fogli 154/1906. ASCT, progetti edili: Costruzione casotto ad uso portiera ed uffici, nel giardino annesso al birreria. Ing. Dalbesio, fogli 341/1907. ASCT, progetti edili: Muro con reticella e palco per lo Sferisterio "Dora "(Scivolodromo Durio) ing. Borricelli fogli 336/1915. Bracco G. (a cura di), Torino e Don Bosco, Bracco G., vol.2. Torino: ASCT, 1989. Comitato Porta Palazzo, Progetto The Gate-Porta Palazzo. Torino: 1998. Imarisio M. G., Torino Liberty, Torino: Piazza, 1992 Bossaglia R., Archivi del Liberty Italiano. Milano: Angeli, 1987 SITOGRAFIA http://www.provincia.torino.xatlante/index.htm http://www.cisi.unito.it http://www.comune.torino.it/"preño http://www.ires.it http://www.regione.piemonte.it http://www.istat.it http://www.parlamento.it/parlam/leggi http://www.verolanuova.com/parrocchia/oratorio http://digilander.libero.it/oratoriovilladadda http://www.hotellerie.it/disabili http://www.ar.archiworld.it/normativa |
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