Francesca De Ambrogio
Il paesaggio culturale nella lista del patrimonio mondiale dell' UNESCO: dai criteri di valutazione ai piani di gestione. Il caso del centro storico di San Giminiano come esempio di estensione dal sito puntuale al paesaggio culturale.
Rel. Tatiana Kirilova Kirova. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005
Abstract: |
Oggi che le risorse del nostro pianeta non ci sembrano più inesauribili, la natura ed il paesaggio ritornano ad avere fondamentale importanza, non solo più da un punto di vista estetico, ma come fonte di ricchezza e luogo di sistemi di vita tradizionali. Si riconosce la necessità di recuperare il rapporto con la natura in modo equilibrato e dinamico, senza musealizzare il paesaggio in immagini statiche ed immutate, ma recuperando i caratteri naturali propri di ogni territorio. In quest'ottica si muove anche l'interesse dell'UNESCO all'interno del Patrimonio dell'Umanità con l'introduzione della categoria dei paesaggi culturali come tipologia da tutelare. La Convenzione per la Protezione del Patrimonio Culturale e Naturale adottata nel 1972 viene infatti revisionata, anche in vista di un allargamento delle categorie di beni da tutelare che si ritiene debbano rientrare nell'interesse del Patrimonio Mondiale. La revisione delle Operational Guidelines of the Convention, presentata nel 1992, introduce la tipologia dei paesaggi culturali, insieme ad altre categorie come i canali storici e i siti fossili. I paesaggi culturali vengono descritti come risultato di un lavoro combinato della natura e dell' uomo, perché "la storia (...) può essere considerata come storia del rapporto dell'uomo con la natura ". Gli aspetti più interessanti presentati dalla revisione si possono riassumere nel riconoscimento della diversità delle manifestazioni dell'interazione tra il lavoro dell'uomo ed il suo ambiente naturale; nell'introduzione del termine sostenibilità e quella di tecniche per un uso sostenibile del territorio; nell' riconoscimento del living heritage delle popolazioni indigene; nell'introduzione di meccanismi tradizionali di gestione del territorio; nel riconoscimento di forme tradizionali dell'uso della terra e nel mantenimento della diversità biologica. Non è più possibile considerare i paesaggi culturali, soprattutto rurali, senza attività umane, come i paesaggi naturali senza processi ecologici. Molte di queste tradizioni sono ancora viventi, soprattutto quando sono state assorbite dall'economia moderna. Come verrà descritto nello studio è questo il caso delle regioni rurali che fondano la loro ricchezza non su una produzione in quantità, ma di qualità. San Gimignano ne sarà un esempio. Come assicurare la continuazione di queste attività, di queste tradizioni viventi che hanno realizzato il paesaggio evolutivo? L'UNESCO propone l'introduzione di uno strumento, il Piano di Gestione, che dovrebbe garantire tale continuità, con la messa a punto di un sistema di monitoraggio sullo stato di conservazione e di valorizzazione sostenibili, che non alterino cioè l'autenticità del sito in esame. La definizione di uno strumento efficace di gestione delle risorse di carattere storico, culturale e ambientale di un dato territorio in grado di orientare le scelte della pianificazione urbanistica ed economica dell'area è infatti l'obbiettivo primario di qualsiasi progetto di valorizzazione delle risorse di un territorio, che nella sostanza si esplica nella individuazione di corretti indirizzi di conoscenza, conservazione e valorizzazione orientati verso lo sviluppo delle risorse stesse e del territorio. In quest'ottica, nel Rapporto Periodico che i siti protetti della World Heritage List devono presentare all'UNESCO, il territorio di pertinenza della città di San Gimignano, si considera paesaggio culturale e come tale deve essere protetto e gestito in un ottica di sostenibilità. Infatti San Gimignano vive del e nel paesaggio e nel suo rapporto con la dimensione storica della Via Francigena e la qualità storica è da rileggersi nel suo rapporto con il territorio dell'intera Valdelsa. San Gimignano e la Via Francigena rappresentano un importante paesaggio di tipo associativo (paesaggio in cui prevale, più che la presenza di tracce culturali tangibili, la forza di associazione dei fenomeni religiosi, artistici o culturali e dell'elemento naturale) ed evolutivo (paesaggio che, derivato da una esigenza in origine sociale, economica, amministrativa o religiosa, riflette nella sua forma attuale il processo evolutivo della sua associazione e correlazione con l'ambiente naturale. Il rapporto tra la città e la Via Francigena non è attualmente adeguatamente valorizzato, mentre costituisce un'importante testimonianza di sistema di qualità storica rivolto verso l'esterno e il rapporto con il contesto territoriale. Obiettivo di tale studio è dunque quello di presentare, dall'analisi dei criteri di selezione definiti dall'UNESCO, al supposto Piano di Gestione, il territorio come paesaggio culturale. Il paesaggio è il più vulnerabile della catena, e allo stesso tempo punto di forza per la conservazione dei valori per il quale San Gimignano è parte della WHL, è ciò che può portare da un sito puntuale di centro storico tutelato a centro sinergico di relazioni territoriali culturali. |
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Relatori: | Tatiana Kirilova Kirova |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Parole chiave: | patrimonio ambientale - paesaggio culturale - UNESCO - San Giminiano - centro storico |
Soggetti: | U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/508 |
Capitoli: | PARTE I - IL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO
Cap. 1 - Il ruolo dell'UNESCO e la lista del Patrimonio Mondiale 1.1 La nascita della cooperazione culturale e l'istituzione dell'UNESCO 1.2 Gli obiettivi dell' organizzazione e la Convenzione di Parigi 1.3 La Lista del Patrimonio Mondiale 1.3.1 Iter di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale 1.3.1.a. Le modalità di inserimento e i criteri 1.3.1.b. Il Rapporto Periodico 1.3.2 Gli organi consultivi 1.3.3 II Fondo del Patrimonio Mondiale 1.4 Il ruolo di mediazione della Commissione Nazionale UNESCO 1.4.1 Nascita e obiettivi della Commissione italiana 1.4.2 L'Associazione delle Città Italiane Patrimonio UNESCO 1.4.3 Linee Guida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali su i Piani di Gestione UNESCO
Cap. 2 - L'inserimento della categoria del paesaggio culturale nella Lista del Patrimonio dell'Umanità 2.1 II paesaggio culturale come categoria da tutelare 2.1.1 Nuovi criteri di iscrizione 2.2.2 Un esempio di paesaggio culturale: il paesaggio vitivinicolo 2.2.2.a. Vineyard cultural landscape expert meeting (Tokaj, 2001) 2.2.2.b. lo studio tematico dell'ICOMOS del 2002 -caratteri e architetture del paesaggio di vigna -due casi studio italiani: il Chianti e Carema 2.2 II paesaggio culturale italiano nella Lista del Patrimonio Mondiale 2.2.1 L'individuazione del paesaggio nella legislazione italiana -il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio 2.2.2 Due paesaggi italiani nella Lista del Patrimonio Mondiale: le Cinqueterre (1997)e la Val d'Orcia (2003)
PARTE II - SAN GIMIGNANO : DALL'ISCRIZIONE NELLA LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE ALLA FORMULAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE
Cap. 1 - L'iscrizione di San Gimignano e la proposta di estensione al suo territorio di pertinenza 1.1 Il riconoscimento del patrimonio culturale di San Gimignano dalle belle torri (1990) 1.1.1 Storia e caratteri di San Gimignano in epoca medievale 1.1.1.a. storia della città e sviluppo urbanistico tra XI e XIV secolo 1.1.1.b. il patrimonio artistico e architettonico 1.1.2 I criteri di iscrizione e il dossier di candidatura 1.2 Le osservazioni e le raccomandazioni dell'ICOMOS: perimetrazione e buffer zone 1.2.1 L'uso del territorio tra XI e XIV secolo: i rapporti tra la città ed il suo territorio di pertinenza 1.2.1.a. il territorio valdesano come centro del sistema di comunicazioni dell'Italia meridionale 1.2.1.b. la via del pellegrinaggio e le tracce sul territorio 1.2.2 Necessità dell'estensione della tutela al paesaggio culturale 1.3 II rapporto periodico per il monitoraggio 1.3.1 L'esigenza del monitoraggio e la struttura dei format 1.3.2 Aspetti di criticità segnalati dal monitoraggio: buffer zone, paesaggio culturale, le aree problema
Cap. 2 - II Piano di gestione di San Gimignano e del suo territorio di pertinenza 2.1 Le indicazioni metodologiche suggerite dalle Linee Guida del Ministero dei Beni e le Attività Culturali 2.1.1 II progetto di conoscenza attraverso le fonti dirette e indirette 2.1.1.a. risorse e detrattori -il patrimonio materiale e immateriale -la strumentazione tecnico-urbanistica -le infrastrutture -i musei -lo stato di conservazione 2.1.2 II progetto di conservazione 2.1.3 II progetto di valorizzazione 2.1.3.a. l'individuazione delle aree problema 2.1.3.b. i progetti strategici
Cap. 3 - II rapporto tra valenza architettonica e territorio di pertinenza: necessità dell'estensione dell'iscrizione come paesaggio culturale di riferimento 3.1 I criteri di eleggibilità del paesaggio culturale applicati al caso di San Gimignano 3.2 Progetti di valorizzazione del paesaggio culturale: lo zafferano e l'uso del territorio in età medievale 3.2.1 Individuazione del sistema del paesaggio medievale 3.2.2 La rete dello zafferano e le aree problema 3.2.3 II progetto strategico sul territorio: itinerario tematico "San Gimignano , territorio dello zafferano".
CONCLUSIONI |
Bibliografia: | PARTE I CAPITOLO 1 - PATRIMONIO CULTURALE DELL'UNESCO A.A.V.V., Che cos'è l'UNESCO:la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale, UNESCO, 1998. A.A.V.V., Convenzioni e raccomandazioni UNESCO relative alla protezione del paesaggio Culturale, UNESCO, 1983. A.A.V.V., II patrimonio dell'umanità. Siti archeologici e centri urbani, UNESCO, 2002. A.A.V.V., Il patrimonio mondiale dell'umanità. I complessi monumentali, UNESCO, 2002. ATTLEE, A. Mc LEISH, Atto costitutivo dell'UNESCO, Londra, 1946. BIASIN, Etica dell'UNESCO, in "La comunità internazionale", 1960. CONFORTI, Le Nazioni Unite, Cedam, Padova, 1994. FABRIZIO, Elogio della diversità, ne "II Corriere dell'UNESCO", Dicembre 1997. G.LEONE,(introduzione), in "Quaderni di Cooperazione", Quaderno n.3, 1984. G.TESAURO, Il finanziamento delle Organizzazioni internazionali, Napoli, 1969. HUXELY, Unesco: its purpose and its philosophy, Paris, Edizioni Unesco, 1947. J.TRIFONI, Il patrimonio mondiale UNESCO: i tesori dell'arte, White Star, Vercelli, 2003 LUCARELLI DE STEFANO, La Lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO, suppl. spec. de "La Repubblica", novembre 1996. M.R.SAULLE, Lezioni di organizzazione internazionale, Napoli, ESI, 1993. M.P.AZZARIO CHIESA, L'Italia per l'UNESCO :50 anni della Commissione Italiana, Armando Editore, 1999. MAHTAR M'BOW, Che cos'è l'UNESCO, 21° sessione della Conferenza Generale, Belgrado, 1980. MATHAR M'BOW, 21° sessione della Conferenza Generale (presentazione),Belgrado, 1980. MATHAR M'BOW, L'Unesco à la veille de son 40°anniversaire, Parigi, 1985. MATHAR M'BOW, La struttura della cultura per il terzo decennio, in Quaderni di cooperazione, n.26, 1982. MAYOR, Cronaca di un grande disegno, ne Il Corriere dell'UNESCO, 1991. N.PARISI, Il finanziamento delle Organizzazioni internazionali, Milano, Giuffré, 1986. S.l.P.B.C., Patrimonio in pericolo. I beni culturali tra salvaguardia e valorizzazione, Edizioni Nagard, 2003. UNESCO, La protection du patrimoine culturel de l'humanité, Parigi, 1969. UNESCO, What is the World Heritage Convention, 1995. VALDERRAMA, Histoire de l'Unesco, Ed. Unesco, Parigi, 1995. VON DROSTE, II primo summit mondiale per il pianeta Terra, ne "II corriere dell'UNESCO", n°1 del 1992.
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PARTE II
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CAPITOLO 3 - SAN GIMIGNANO R. PONTINI, San Gimignano e Certaldo , Istituto italiano d' arti grafiche, Bergamo, 1904. L.SANDRI, L'ospedale di Santa Maria della Scala di San Gimignano nel Quattrocento: contributo della storia dell infanzia abbandonata, Società storica della Valdelsa, 1982. R.MERLI, Il Museo etrusco di San Gimignano, Vision Viella , San Gimignano, 1991. A.A V.V., San Gimignano (Siena), Giunta regionale Toscana, Roma, 1997. G.CECCHINI, San Gimignano, Electa,?? 1962. E.FIUMI, Storia economica e sociale di San Gimignano, Firenze, Olschki, 1961. S.GENSINI, L'economia della Valdelsa ai tempi di Callimaco, Firenze, Olschki, 1997. T.KIROVA KIRILOVA, World heritage list and monitoring of San Gimignano, city on the list of world heritage, for next inspection of UNESCO in 2004,??? Firenze, 2001. M. CIONI, La Valdelsa : guida storico-artistica , Lumachi, Firenze ,1911. A. BENVENUTI, Il Chianti e la Valdelsa senese, Mondadori , Milano, 2000. R. STOPANI, Storia e cultura della strada in Valdelsa nel Medio Evo, Centro Studi Romei, San Gimignano, 1986. R. STOPANI, Prima della Francigena : itinerari romei nel "Regnum Langobardorum", Centro Studi Romei, San Gimignano, 1983. R. STOPANI, La via Francigena : storia di una strada medievale, Le Lettere, 1998 R. STOPANI, Guida ai percorsi della via Francigena in Toscana, Le Lettere, 1995. AA: VV, De strata francigena : studi e ricerche sulle vie di pellegrinaggio nel Medioevo, Centro Studi Romei, San Gimignano,1993. J.IMBERCIADORI, San Gimignano dalle belle torri .Brunello Granelli, 1989 L.PECORI, Storia della terra di San Gimignano, Tip. Galileiana Firenze, 1853. M.SERCHI, San Gimignano dalle origini alla soggezione a Firenze in Miscellanea storica della Valdelsa, 1955. L.CHELLINI, San Gimignano e dintorni, Modena, 1921. M.SERCHI, Conoscere San Gimignano, Sesto Fiorentino, 1970. L.GNOMI, Il castello del vescovo.San Gimignano: origine e storia del primo insediamento, Firenze, 1980. C.CRESTI, I centri storici della Toscana, Firenze, 1970. F.lli ALINARI, 217 vedute di San Gimignano, Firenze, 1873. P.CAMMASSORANO, Città borghi e castelli dell'area senese-grossetana, Siena,1984. BENVENUTI, Il Chianti e la valdelsa senese, Mondadori, Milano, 2000. A.A V.V., La via Francigena, le grandi vie del pellegrinaggio, ed. Touring Club, Milano, 1995. E. PECORI, Storia della terra di San Gimignano,??Firenze, 1853. CECCARINI, I fatti principali della storia urbanistica di San Gimignano, 1988.
Normativa e tutela www.ambientediritto.it Legge Regionale n.39 del 27-07-2004: Norme a favore dei comuni montani e dei piccoli comuni in situazione di disagio. Modifiche alla legge regionale 7 maggio 1985, n. 57 (Finanziamenti per la redazione e l'attuazione di piani di recupero del patrimonio edilizio esistente). Modifiche alla legge regionale 25 febbraio 2000, n. 16 (Riordino in materia di igiene e sanità pubblica, veterinaria, igiene degli alimenti, medicina legale e farmaceutica). Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1999, n. 58 (Norme sulla tutela dell'artigianato artistico e tradizionale toscano e disposizioni in materia di oneri contributivi per gli apprendisti artigiani).(B.U.R. n. 29 del 4 agosto 2004) Legge del 14.10.2002, n. 38: Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell'antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli. (Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del 18.10.2002). Delib. G.R. 5 agosto 2002, n. 862, L.R. n. 14/1995. Direttive per l'attuazione del Programma pluriennale degli interventi strategici nel settore dei beni culturali. Delib. C.R. 24 luglio 2002, n. 124, Legge regionale 1o febbraio 1995, n. 14 (Disciplina degli atti e delle procedure della programmazione e degli interventi finanziari regionali nei settori delle attività e dei beni culturali). Approvazione del Programma pluriennale degli interventi strategici nel settore dei beni culturali. Delib. G.R. 20 maggio 2002, n. 494, Approvazione progetto «Beni culturali: strumenti e metodi per la tutela, la valorizzazione e la gestione del patrimonio culturale». Delib. G.R. 16 luglio 2001, n. 794, L.R. n. 35/1999 e L.R. n. 89/1980 - Determinazione dei criteri di priorità per l'assegnazione di contributi nei settori delle biblioteche e dei musei. Delib. C.R. 19 dicembre 2000, n. 268, Approvazione Piano di Indirizzo delle attività e dei beni culturali per gli anni 2001-2003. L.R. 1 luglio 1999, n. 35, Disciplina in materia di biblioteche di enti locali e di interesse locale e di archivi di enti locali. L.R. 1 dicembre 1998, n. 88, Attribuzione agli Enti locali e disciplina generale delle funzioni amministrative e dei compiti in materia di urbanistica e pianificazione territoriale, protezione della natura e dell'ambiente, tutela dell'ambiente dagli inquinamenti e gestione dei rifiuti, risorse idriche e difesa del suolo, energia e risorse geotermiche, opere pubbliche, viabilità e trasporti conferite alla Regione dal D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 L.R. 26 novembre 1998, n. 85, Attribuzione agli enti locali e disciplina generale delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di tutela della salute, servizi sociali, istruzione scolastica, formazione professionale, beni e attività culturali e spettacolo, conferiti alla Regione dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 L.R. 1o febbraio 1995, n. 14, Disciplina degli atti e delle procedure della programmazione e degli interventi finanziari regionali nei settori delle attività e dei beni culturali. L.R. 9 settembre 1991, n. 47, Norme sull'eliminazione delle barriere architettoniche. L.R. 4 dicembre 1980, n. 89, Norme in materia di musei e di raccolte di Enti locali e di interesse locale - Delega delle funzioni amministrative agli Enti locali. L.R. 31 maggio 1975, n. 61, Istituzione della Consulta regionale toscana dei beni e delle attività culturali. www.provincia.siena.it |
Tavole: | Tavole del quadro conoscitivo: a01-carta geolitologica b01-aree inondabili e relativo uso del suolo b02-reticolo idrografico classificato secondo la d.c.r. 230/94 b03-vulnerabilita'degli acquiferi all'inquinamento b04-carta della stabilita' potenziale e dell'impedenza vegetazionale b05-erosione del suolo in atto b06-stabilita' potenziale ed erosione in atto c01 -tipologie vegetazionali c02-fitoclima c03-unita' ambientali c04-serie della vegetazione c05-qualita' ambientale d01 -riserve naturali statali e regionali e siti "natura 2000" d02-vincolo paesaggistico 1.1497/39 e I. 431/85; dcr 296/88 d03-pianificazione di settore in atto d04/d07-mosaico degli strumenti urbanistici comunali e01-unita' paesistiche: maglia insediativa e02-unita' paesistiche: tipi di paesaggio e03/e16- emergenze del paesaggio agrario e17/e20- beni storico - architettonici
Tavole di Progetto P01 II Governo della risorsa acqua P02 II Governo degli ecosistemi: le serie della vegetazione P03 II Governo degli ecosistemi: i livelli di qualità ambientale P04 II Governo del sistema insediativo e del paesaggio: le unita' ed i tipi di paesaggio P05 II Governo del sistema insediativo e del paesaggio: emergenze storico-architettoniche e del paesaggio agrario, emergenze naturali di interesse paesistico (Quadrante 1) P06 II Governo del sistema insediativo e del paesaggio: emergenze storico-architettoniche e del paesaggio agrario, emergenze naturali di interesse paesistico (Quadrante 2) QC01 Profilo funzionale del Piano Territoriale di Coordinamento QC02 Valutazioni e verifiche nel PTC QC03 Analisi della filiera agroalimentare nella Provincia di Siena QC04 Sistema produttivo della Provincia di Siena QC05 L'economia territoriale del senese QC06 La vulnerabilità degli acquiferi QC07 Le aree di pertinenza fluviale ed il rischio idraulico QC08 L'erosione del suolo e la stabilita' potenziale dei versanti QC09 Unita' ambientali e serie di vegetazione QC10 Analisi faunistica QC11 Forme e caratteri dei paesaggi senesi QC12 Analisi degli strumenti urbanistici comunali QC13 Gli atti di coordinaento urbanistico di area vasta QC14 Armatura urbana e gerarchia dei centri QC15 Programmazione e tendenze evolutive delle reti di trasporto e della mobilita' QC16 Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani QC17 Le attività estrattive |
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